Capitolo 35

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Non passa molto tempo da quando abbiamo creato il profilo che un messaggio appare sullo schermo.
Premo sulla casella e leggo.
'Salve, io sono Hailey' dice il messaggio vicino ad uno smile sorridente.
"Lindy!" Attiro l'attenzione della mia amica schiaffeggiandole il braccio.
"Hey fa male!" Sbuffa e si affaccia per vedere. "Wow, tuo padre ha già fatto colpo"
"Pare di sì. Ma non parlare così, è già abbastanza strano" Storgo la bocca e cerco di scacciare dalla mente immagini di mio padre che si comporta da dongiovanni.
Mi sposto sul profilo di questa Hailey.
Di cognome fa Ross. Divorziata. Un figlio ormai adulto. Abita qui a New York, non troppo lontano quindi.
È perfetto.
"Guarda! È proprio carina!"
In effetti lo è. Ha grandi occhi nocciola e dalla foto si può vedere chiaramente che porta i capelli ricci e castani lungo la schiena. Devo dire che la trovo raffinata e sicuramente adatta a mio padre, per non dire che hanno in comune la passione per il cinema d'epoca e il trekking.
"Le rispondo"
Non devo rimuginarci o potrei cambiare idea.
'Salve, piacere Shawn'
Mio papà mi ucciderebbe se lo venisse a sapere, ed è per questo che non gli svelerò nulla fino all'ultimo momento.
Avvio una conversazione con la sconosciuta e più passa il tempo più mi convinco che lei e mio padre debbano conoscersi. Non penso di aver bisogno di altro tempo per decidere che è quella che fa al caso di mio padre.
'Le andrebbe di uscire? Forse il prossimo venerdì?'
Spero di non stare affrettando troppo le cose.
'È perfetto e, perfavore, dammi del tu.'
Risponde e posso finalmente tirare un profondo sospiro di sollievo.
'Va bene. Conosco un ristorantino italiano a conduzione familiare molto intimo'
Mio padre adora quel piccolo locale di Brooklyn, mi ci portava spesso insieme alla mamma molti anni fa. Forse gli scatenerà qualche ricordo ma spero che li saprà affrontare per guardare avanti,al suo futuro. È quello di cui ha bisogno.
'Meraviglioso. Mandami l'indirizzo e per i dettagli discuteremo il giorno stesso. Sono sicura che passerò una serata fantastica.'
Tutta soddisfatta,scrivo un messaggio con l'indirizzo e termino la conversazione. Bene, ora ho due giorni per mettere mio papà a conoscenza di questo appuntamento. Penso che me ne occuperò domani, ora mi chiedo se Calum ha davvero intenzione di mettere le cose in chiaro con Sam.
Accidenti a me,mi ero promessa di non pensarci.

"Tutto bene?"
La voce di Lindy mi riporta alla realtà.
"Sì stavo solo pensando a"
"Calum" Mi interrompe.
Già. Sono così prevedibile?
In realtà lo sono sempre se si tratta di lui anche se preferisco non ammetterlo.
"Non serve che lo dici" Ghigna strappandomi uno sbuffo.
"Non parliamone"
"Invece sì...pensi che non ho notato come prima hai spostato la conversazione su Mike? Ho solo lasciato correre"
Nasconde un sorriso con la mano.
"Sono solo nervosa. Non voglio perdere lei o Calum o entrambi. Riesco solo ad immaginare il peggio e non mi aiuta affatto, so che c'è tanto in ballo."
Ho messo nuovamente in gioco me stessa con Calum e se mi sentissi presa in giro o umiliata ancora solo un'altra volta a causa sua non potrei sopportarlo. Ho abbattuto i muri che avevo costruito per lui. Mi sono voluta lasciare andare totalmente solo per lui. Che lo volessi o meno è entrato dentro di me.
Sono completamente vulnerabile, aperta e lui solo con qualche parola potrebbe farmi crollare il mondo addosso.
"Abby, ascolta. Ho visto come ti guardava.
Non ha mai guardato così nessuno in tutta la sua vita, non so che incantesimo gli hai fatto. Non è la persona più affidabile su questo pianeta, te lo concedo, ma potrei mettere la mano sul fuoco che darà il meglio di sé, per te."
Le sue parole mi rincuorano e mi infondono un pó della speranza che avevo perso anche se non gli ho fatto nessun incantesimo.
Mi piacerebbe fingere di averlo in pugno come lui con me. Sa di potermi manovrare come una marionetta, di poter tirare i fili e muovermi a suo piacimento.
Sorrido debolmente e la abbraccio. Mi aiuta stare con lei e ascoltarla, più di quanto credessi. So che le manifestazioni d'affetto la disgustano e proprio per questo le sono ancora più grata quando mi accarezza la schiena con le braccia.
Proprio in quel momento un ronzio ci interrompe. È il mio telefono.
Sulla facciata, in grande, appare una notifica.
Messaggio da Calum: Dobbiamo parlare.

A NIGHTMARE IN N.Y.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora