Capitolo 34

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"Quando...parlerai con Sam?" Chiedo non appena parcheggiamo davanti al mio dormitorio.
Non mi piace apparire tanto disperata ma ho bisogno che tutto si risolva, ne ho abbastanza di drammi adolescenziali per quest'anno. So che lei credeva in qualcosa di serio con Calum e non voglio che soffra.
Le voglio profondamente bene.
'Nonostante questo ti sei lasciata modellare come argilla nelle mani di Calum' Ride di me il mio subconscio.
Mi sento così in colpa per averlo fatto ma non riesco a resistergli.
È più forte di me, sono attratta da lui come una falena dalla luce.
"Penso oggi. Non mettermi pressione" Risponde scocciato alzando glu occhi al cielo grigio e sento i nervi a fior di pelle.
"Non ti dovrei mettere pressione?! È una situazione delicata se non l'hai notato Calum!
Più porti avanti questa sceneggiata e più la farai soffrire e poi, onestamente, cosa ti aspetti? Che io stia a guardare sapendo che la notte prima l'hai trascorsa con me?"
Mi fa ammattire che non capisca.
"Lo farò! Okay? Lo farò" Sbotta e mi tranquillizzo nonostante il suo tono non sia fermamente convinto.
Non può pretendere che io resti un segreto.
"Non voglio farti sentire come se non volessi farlo, parlo di me e te. Voglio di più" Mi accarezza la guancia con un polpastrello e io sospiro.
"Anche io"
Sento il nervosismo abbandonarmi solo ad un suo tocco.
"Pensi che dovremmo parlargliene insieme?"
"No, sarebbe peggio. Ora vieni qua" Allarga le braccia e non me lo faccio ripetere due volte. Vado nel mio posto preferito.
"Vorrei che non ci fosse voluto tutto questo tempo per renderci conto che entrambi volevamo la stessa cosa" Sospira fra i miei capelli. Lo vorrei anch'io.
"Ah sì, chi era il ragazzo con cui sei uscita?"
Uh oh.
"Il ragazzo con cui ho parlato quella sera in discoteca"
Mi allontana per guardarmi in viso.
"Non puoi dire sul serio"
"È simpatico e non lo conosci" Non so perché mi trovo a difenderlo ma lui non ha nessuna ragione di essere geloso.
"Non sembrava una bella persona" Ringhia.
"Oh e tu sì?"
Eccoci di nuovo a litigare. Dio.
Un lampo gli attraversa gli occhi e capisco di averlo ferito anche se ciò che ho detto è la pura e limpida verità. Non era una bella persona prima che lo conoscessi.
"Non volevo dirlo, è che mi fai impazzire" Sbuffo "Non è successo niente e ne fai un affare di stato, non ci siamo nemmeno baciati, Gesù"
Rilascia un sospiro di sollievo e passa una mano sugli occhi. Ma che ha?
"Potrai anche non credermi ma so che non è qualcuno di cui dovresti fidarti. Te lo dico perché lo conosco, frequenta spesso il locale di mio zio e vedo come si comporta con le ragazze.
Esattamente come me prima che...beh prima che arrivassi tu"
Non riesco a credere alle sue parole. Non sembrava per niente un cattivo ragazzo ed è amico di Ashton... anche se ricordo che aveva detto qualcosa a Luke di starmi lontano o qualcosa del genere.
"Oh"
È l'unica cosa che riesco a dire.
"So di averti stupita. Volevo solo metterti in guardia"
"Se è amico di Ash non può essere così terribile" Mormoro tra me e me. "E non dovrei giudicarlo senza conoscerlo. Ho cambiato opinione su di te, col tempo e penso che chiunque altro abbia diritto al beneficio del dubbio"
"Chi è Ash?" Si allarma e, spero involontariamente fa scrocchiare le dita.
"Un amico, solo un amico" Spiego calma stringendogli le braccia nel modo più dolce e confortevole che posso.
"Anche noi eravamo 'solo amici' " Sì imbroncia e fa per aggiungere qualcosa ma lo fermo alzando un braccio tra di noi.
"Non siamo mai stati veramente solo amici"
Mi alzo in punta di piedi e avvicino il mio viso al suo per stampargli un bacio sulla guancia coperta di una leggera peluria non ancora rasata.
È vero: non facevamo che baciarci e ignorare la cosa credendo che l'altro non ricambiasse gli stessi sentimenti.
"Hai ragione" Pare sollevato.
Chiude a coppa le mani sulle mie guance e mi bacia con forza come a reclamare ciò che è suo e lo adoro per questo. Le farfalle svolazzano nel mio stomaco mentre approfondisce il bacio.
Mi aggrappo al retro della sua maglietta per sentirlo più vicino e la sua bocca si sposta sul mio collo.
"Signorina Wilson dov'eri finita e perché non hai risposto alle mia chiamate!"
Lindy?
Mi volto giusto in tempo per vederla venirmi incontro.
"Mi hai fatta stare in pensiero e...Calum?!" La sua voce diventa stridula. È palesemente sbigottita e non posso darle torto, devo darle delle spiegazioni.
"Finiamo la prossima volta" Ridacchia sculacciandomi e dopo avermi baciato la fronte sale in sella.
"Ciao Lindy" Sorride sornione alla mia amica che pare ancora aver visto un fantasma. Gli mando un bacio con la punta delle dita mentre si allontana e torno a guardare Lindy.
"Abigail Wilson! Che ti è saltato in mente? Non ci capisco più niente!"
"Smettila di usare il mio cognome e se solo mi lasciassi spiegare allora capiresti" Rispondo sarcastica. Ottengo finalmente il suo silenzio e la convinco a parlarne davanti ad un caffè e un croissant visto che non mangio da ieri sera e la fame inzia a farsi sentire.
"Quindi state...insieme?" Chiede scioccata quando termino il mio resoconto.
"No, non lo so. Finché non dirà la verità a Samantha non credo di poterla chiamare una relazione vera e propria" Piagnucolo dando un morso al mio croissant al cioccolato.
"Mi spiace ma vedrai che si risolverà"
Sorride e giocherella col piercing al suo naso.
"Lo spero. Tu e Michael non vi vedete più così spesso come mai?"
Sposto la conversazione su di lui al solo nominarlo apposta per non dover più pensare a quello che potrebbe succedere quando Calum spiegherà tutto a Sam. Mi rende troppo nervosa e sto cercando di evitare di immaginare finali tragici.
Ci immergiamo in un discorso su Mike e fortunatamente non torniamo più sull'argomento 'Calum'.
"Come sta tuo padre?" Domanda dopo un pó. Non lo sento da qualche giorno.
"Bene, credo. A volte penso che dovrei tornare ad Albany perché mi si stringe il cuore ad immaginarlo tutto solo ma sto troppo bene qui" Faccio una smorfia.
"Ti preoccupi troppo, magari non è nemmeno così solo come pensi. Magari sta uscendo con qualcuno ultimamente e non lo sai" Mi accarezza la spalla per farmi sentire meglio. Provo ad immaginare mio padre in una nuova relazione.
Certo, mi sembrerebbe un pó strano all'inizio ma penso proprio che dovrebbe provarci. Che ne so, potrebbe iscriversi a uno di quei siti d'incontri e trovare la sua anima gemella.
Ha diritto di essere felice finalmente. In tutta la sua vita non ha fatto altro che occuparsi degli altri, prima di mamma e poi di me ma mamma se n'è andata e io sono un'adulta ormai, so cavarmela da sola.
"Non hai tutti i torti ma se non è così provvederò io" Sorrido e un'idea mi balena nella testa.
"Non stai per fare quello che penso" La mia amica scuote il capo rassegnata. Per tutta risposta annuisco e tiro fuori il telefono.
"Tanto vale che ti aiuti. Da sola combineresti un disastro" Alza gli occhi al cielo e sposta la sedia più vicino a me per prendermi il telefono di mano.
"Hey!" Sbuffo ma la lascio fare. Navighiamo un pó su internet per trovare il sito che ci sembra più convincente e una volta scelto creiamo un profilo.
"Hai una bella foto di tuo padre?" Chiede e scorro le immagini della galleria. La più adatta è una di noi due,abbastanza recente che avevamo scattato insieme qualche giorno prima della data delle nozze.
"Sì,mi piace" Commenta Lindy e col mio aiuto riempie le caselle con le informazioni. Cerco di descriverlo al meglio esaltando le sue caratteristiche e i suoi gusti.
"Ecco fatto ora dobbiamo solo aspettare" Sorseggio il mio cappuccino, soddisfatta.

A NIGHTMARE IN N.Y.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora