Capitolo 32

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Scusatemi per i secoli di ritardo ma non ho avuto molto tempo per scrivere. Perdonatemi.
♡♡

Un soffocante calore mi sveglia e lentamente apro le palpebre. Il corpo di Calum è avvinghiato al mio e le sue braccia mi stringono forte nel sonno.
Ecco perché avevo caldo.
"Cal" Soffio contro il suo collo. Dalle sue labbra esce un mugolio ma non si muove.
"Cal!" Ripeto mordicchiando la pelle sotto la sua mascella.
Finalmente apre gli occhi e quando il suo sguardo incontra il mio un sorriso gli compare sul volto.
"Buongiorno" Borbotta con voce così roca e profonda che la mia pelle si cosparge di brividi. Come fa ad essere così profondamente seducente la mattina appena sveglio?
"Non scappo mica" Ridacchio riferendomi alla sua presa ancora stretta intorno a me.
"Promesso?"
Ridacchio contro il suo petto ma quando alzo lo sguardo realizzo che non sta scherzando. Ha seriamente paura che me ne vada?
Sorrido annuendo. Spero che gli basti per fargli capire che non ho intenzione di andarmene.
Rilascia un respiro tendendo le labbra. Sembra di sì.
"Ora mi lasci?" Imploro dimenandomi. Pare che i ruoli si siano ribaltati ed è una cosa nuova per me anche se amo segretamente che mi dimostri affetto. Sono sempre stata io a cercare le attenzioni di Calum.
Mi sciolgo dall'abbraccio e scendo dal mio comodo giaciglio per rivestirmi.
"Dove vai?"
"In bagno" Rispondo alzando gli occhi al cielo. Dove pensa che abbia intenzione di andare?
Esco dalla stanza e vago freneticamente su e giù per il corridoio aprendo e chiudendo porte. Questo appartamento è un vero labirinto.
"Seconda porta a destra" Sento Calum ridacchiare quando si affaccia sulla soglia.
"Grazie" Sospiro frustrata ma appena i miei occhi si abituano alla luce della stanza la mia mascella minaccia di cedere. Sono certa che le piastrelle che ricoprono il pavimento siano di marmo, come la vasca da bagno con idromassaggio che dev'essere grande quanto l'intero bagno di Calum. Continuo a chiedermi come abbia fatto a convincere il proprietario a farci stare qui, chiunque egli sia.
"Puoi muoverti, sai?" Mi punzecchia una voce dietro di me. Sono così frastornata che non mi sono accorta di non essermi mossa di un solo centimetro.
"Io vado a fare un bagno"
Si accinge a sbottonarsi i pantaloni e mi copro gli occhi. So che è infantile ma sono imbarazzata all'idea di vederlo soltanto in boxer, o peggio nudo.
"Calum non è una buona idea. Non mi sembra rispettoso e dovrei pulire la vasca"
Non è affatto una buona idea ma ho come la sensazione che le mie sono parole al vento. Mi fa davvero impazzire, sembra di parlare al muro.
Un bambino mi presterebbe più attenzione.
"La pulirò io, ora rilassati" Sbuffa portando le mie mani lontano dagli occhi. Lo fisso negli occhi e cedo non appena accenna ad un sorriso.
Sono così debole quando si tratta di lui.
"Così mi piace, brava la mia ragazza"
Il mio cuore fa una capriola per la scelta di parole.
Non intende in quel senso Abby, smettila.
Si allontana da me camminando scalzo sul bel marmo finché non raggiunge la vasca. Per mia fortuna noto che ha ancora i boxer indosso.
"Non li toglierò. Non voglio scandalizzarti" Ride di gusto girando la manopola dell'acqua calda ma sono troppo impegnata a guardarlo stendersi nella vasca per ribattere. Le braccia toniche si tendono e si incrociano sotto la testa consentendomi così di ammirare il suo perfetto ventre piatto.
Potrei guardarlo stare cosí per delle ore, il petto sollevato coperto da piccole gocce.
Se fossi Sam probabilmente mi sarei già spogliata e sarei corsa tra le braccia di Calum in mezzo ai caldi getti d'acqua. Se fossi Sam lui non mi riterrebbe tanto noiosa.
Oh, al diavolo.
Sfilo dalla testa la maglietta che avevo indossato da poco così come i pantaloni rimanendo in intimo.
"Che stai facendo?" L'attenzione di Calum ora è su di me. I suoi occhi rastrellano il mio corpo e mi mettono a disagio, forse perché nessuno mi aveva mai guardata come Calum. Lui mi fissa, scruta ogni mia mossa per studiarmi esattamente come faccio io con lui.
"Vengo con te" Rispondo con un mezzo sorriso. "Se ti va" Aggiungo velocemente strofinandomi le braccia. È evidentemente stupito.
"Se mi va? Cazzo sì" Spalanca gli occchi e ridacchio. Non posso davvero descrivere quanto questo ragazzo mi renda spensierata e leggera.
Mi avvicino silenziosamente a bordo vasca per scavalcarlo. L'acqua già alta ribolle e mi invita a entrare e rilassarmi. È quello che mi ci vuole.
Alzo la gamba e in un attimo sono seduta sul lato opposto rispetto a Calum.
"Bellissimo" Gemo beandomi del getto d'acqua che mi colpisce la schiena. Se potessi non me ne andrei più via.
"Troppo lontana" Le dita di Calum picchiettano sul marmo impazienti e i suoi occhi mi chiedono di avvicinarmi. Dio se è bravo.
"Sto bene qui" Rantolo. Avrei dovuto suonare più convinta per nascondere che ogni fibra del mio corpo vuole saltare tra le sue braccia.
"Cazzate"
Vengo afferrata per la vita e trascinata a cavalcioni su di lui.
Oh.
Lancio un gridolino e ridacchio nervosamente. Io che ridacchio nervosamente?
Mi sento così idiota.

"Rilassati" Il volto di Calum si avvicina al mio per sussurrarmi all'orecchio. Deglutisco rumorosamente guardandolo di sott'occhi mentre si distende nuovamente sotto di me, le sue mani appena appoggiate sulle mie cosce.
Il mio battito è già accellerato solo per pochi suoi semplici gesti apparentemente insignificanti.
Sono qui praticamente nuda, in casa di sconosciuti,in una vasca a cavalcioni su Calum. Che diavolo dovrei fare ora?
Allaccio le mani al suo collo e mi guarda stupito. Troppo azzardato?
Ritiro le mani ma le riprende e se le appoggia sul petto senza lasciarle.
Il mio cuore fa una capriola. È troppo per me in una sola volta, davvero troppo. Questi suoi gesti dolci e attenti mi rivelano sempre più quanto sia un ragazzo d'oro sotto la buccia amara che lo ricopre e mi rendo conto di essere molto, troppo coinvolta.
Muovo le dita sul suo torace in cerchi concentrici sotto il suo sguardo attento per tranquillizzarmi e scopro che funziona. Sono decisamente più a mio agio.
Improvvisamente lascia una mano ma l'altra è abbastanza veloce da afferrarmi entrambi i polsi prima che posso muovermi. Lo guardo interrogativa ma lui non parla, limitandosi a guardarmi negli occhi. Ogni volta sembra che voglia, con lo sguardo, capire tutto ciò che mi passa per la testa, i miei sentimenti e quello di me che ancora non sa e temo che ci riesca anche se non so come faccia.
La mano libera si appoggia sulla mia schiena e mi costringe ad abbassarmi contro il suo petto. Siamo così vicini adesso. Sento il suo cuore battere forte e non riesco a distogliere lo sguardo tanto il suo è intenso.
Sono certa che può già sentire il mio respiro pesante. Pensavo mi avrebbe baciata a questo punto ma non è così. Continua a scrutarmi.
"Caaaal" Trascino il suo nome nella speranza di riportarlo alla realtà.
Finalmente sbatte le palpebre e mi ravvia una ciocca di capelli ancora asciutti dietro l'orecchio in un movimento lento. Ormai non resisto più.
Lo prendo alla sprovvista facendo scontrare le nostre labbra perché ormai temevo che lui non l'avrebbe più fatto. Muovo la mia bocca con la sua e, quando le sue mani mi lasciano i polsi per chiuderle a coppa sulle mie guance, tuffo le dita tra i suoi capelli umidi. Mi sento così diversa quando sono con lui. Mi sento...me.

A NIGHTMARE IN N.Y.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora