Capitolo 22

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Frugo per quelle che sembrano ore nel guardaroba finché non scelgo il vestito che trovo più adatto: è un tubino rosso, nulla di stravagante in quanto l'orlo arriva circa a metà coscia ma abbraccia perfettamente il mio corpo e devo ammettere che mi sento piuttosto sicura di me stessa indossandolo. Fisso più e più volte il mio riflesso nello specchio per controllare che l'etichetta non si veda o che non abbia un capello fuori posto.
Voglio essere al meglio.
Improvvisamente il telefono prende a vibrare sulla scrivania  costringendomi ad allontanarmi e ad arrancare per muovermi nel vestito troppo stretto.
"Pronto?" Rispondo non appena raggiungo il cellulare.
"Hey Barbie,sono Cal. Ti passo a prendere?"
Guardo frettolosamente l'ora sulla sveglia accanto al mio letto: le 20 e 30.
"Sì, dammi solo qualche minuto. Porta qualcosa da mangiare, ti prego" Lo imploro sentendo il mio stomaco brontolare.
"Certo" Ridacchia.
"Tua madre ha cucinato qualcosa?"
"A dopo" Attacca senza darmi una risposta.
Nonostante conosca Calum da più di un mese ormai, non sono mai riuscita a tiragli fuori nulla riguardo al suo passato e alla sua famiglia, sembra voglia evitare questi argomenti con me e mi ferisce ulteriormente che non si fidi abbastanza da parlarne.
Sospiro profondamente e decido di non soffermarmi troppo, quando troverà il momento giusto e soprattutto quando ne avrà voglia sarò pronta ad ascoltarlo.
Afferro la borsa dei trucchi e mi sistemo a gambe incrociate davanti allo specchio a figura intera dell'armadio. Respiro profondamente e inizio a tracciare una sottile linea di eyeliner sulle palpebre faticando un pó per renderla diritta ma,alla fine, rimango soddisfatta del mio lavoro così passo il mascara sulle ciglia e un pó di fard sugli zigomi.
Mi soffermo qualche secondo per ammirare il risultato, sono sicuramente molto diversa ora : i capelli mi ricadono sulle spalle in ampi ricci e il trucco, più pesante rispetto a quanto sono abituata di solito, mi fa sembrare davvero una donna.
Qualcuno bussa alla porta più volte così mi allontano chiudendo l'anta dell'armadio.
Quando apro la porta sorrido alla vista: Calum è bellissimo davanti a me in una maglietta dei Nirvana, i soliti jeans scuri e degli anfibi mentre tiene in equilibrio a fatica delle scatole di cartone take-away dove presumo vi sia il cibo che gli ho chiesto di portare.
"Ho comprato del pollo, spero ti piaccia" Entra a grandi falcate nella stanza per appoggiare sulla scrivania  le scatole.
"Sì va benissimo grazie" Mi siedo sul letto e picchetto il materasso accanto a me per invitarlo a sedere; Calum non se lo fa ripetere due volte e si lascia cadere a peso morto sul soffice piumino.
"Fai come se fossi a casa tua" Alzo gli occhi al cielo coprendomi la bocca con la mano per evitare di sorridere.
"Certo" Sorride senza scomporsi "Ora mangia Barbie prima che mi metta ad imboccarti"
Ridacchio e mi chiedo se lo farebbe davvero. Sì lo farebbe. Prendo il pollo dalla scrivania,una forchetta di plastica e lo esamino prima di tornare a sedermi.
"Non l'ho avvelenato" Sbuffa ridendo del mio comportamento e caccia un pezzo di carne dalla scatola per mangiarlo.
"Visto? Smettila di fare la paranoica" Ridacchia masticando graziosamente. Scuoto il capo con un sorriso e gli colpisco la spalla prima di assaggiare la carne che è più buona di quanto mi aspettassi.
"Mi piace come ti sta questo vestito" Commenta provando ad afferrare con le dita un altro pó di pollo ma tempestivamente allontano il cibo dalla sua portata. È strano ma piacevole sentirlo complimentarsi con me.
"Grazie, anche tu stai bene" Mi sento in imbarazzo mentre lo dico.
"Però non mi convince tutto quel trucco" Dice serio e gli sorrido caldamente anche se non cambierei nulla del mio aspetto ora.

"Sei pronta?" Chiede quando butto nel cestino la scatola del take-away.
"Sì" Infilo rapida un paio di scarpe nere dal tacco alto nonostante non sappia camminarci speditamente e lo seguo fuori dalla stanza dopo aver afferrato una pochette.

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Dopo un interminabile viaggio in sella alla moto di Calum arriviamo finalmente davanti al familiare locale. Mio malgrado, queste mura suscitano solamente brutti ricordi.
"Tutto bene?" Calum fissa i suoi occhi nei miei così intensamente che provo a distogliere lo sguardo ma mi è impossibile, sono intrappolata sotto il  suo incantesimo.
Annuisco sperando di risultare credibile, non voglio che con le sue domande rischi di farmi sentire peggio.
"Okay" Sospira contro i miei capelli e subito tutte le brutte sensazioni scompaiono. È incredibile come un suo gesto o una sua parola possano avere tanto effetto su di me.
"Ragazzi!" Riconosco la voce stridula di Sam e quando mi volto la vedo correrci incontro perfettamente in equilibrio nelle sue décolleté di pelle nera. Allaccia le braccia attorno al collo di Calum e provo a scacciare il fastidioso bruciore che cresce nel mio stomaco.
Sono così egoista da sperare di averlo tutto per me.
"Abs sei magnifica!" Mi schiocca un bacio sulla guancia lasciando una scia appiccicosa di lucidalabbra che mi affretto a pulire.
"Anche tu" Sorrido indicando il suo inguinale vestito argentato, è carino e le dona molto, anche se  personalmente non lo metterei mai. Mi sentirei nuda.
Sorprendo Calum a fissare le gambe scoperte di Sam e quando se ne accorge mi lancia un'occhiata interrogativa. Non deve rendere conto a me per quello che fa, chissà di quante ragazze avrà guardato gambe e ben altro. Devo smetterla, per il mio bene.
"Volevo... entriamo?" Urlo nervosamente ed entrambi ridono. Fa che non sia risultata stupida come credo.
Capisco che le mie preoccupazioni sono infondate quando il braccio di Calum si posa sulla mia spalla spingendomi verso l'entrata.

Angolo autrice
Scusate, non aggiorno da tanto ma almeno ho scritto un capitolo abbastanza lungo ahah♡
Spero vi piaccia!

A NIGHTMARE IN N.Y.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora