Capitolo 2

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE
BUONA LETTURA

Non ora, sono impegnata!

Quel giorno ci fu la festa di Giacomo. Leila era super eccitata, intanto perché avrebbe rivisto Giulio, che ormai era entrato nella cerchia dei suoi amici. Non ne aveva tanti, diciamo che stava attenta a sceglierli, non si poteva mai sapere. Aveva Bianca, quella pazza non la lasciava un attimo libera, Giacomo, che conosceva da quando aveva un mese, e Giulio, che conobbe solo grazie a Giacomo. Stava bene con loro. Pochi ma buoni.

Leila finì la pausa pomeridiana e tornò in ufficio: non fece nulla di interessante, passò l'ora di pranzo con i camerieri del bar a fianco all'ufficio. Prese un caffè e poi tornò subito a lavoro. Il suo obiettivo era finire presto tutto il lavoro, modificare le foto, rispondere alle e-mail dell ufficio e a quelle che arrivavano sulla sua casella di posta. Oltre a fare la fotografa, si dedicava a rispondere cercando di dare dei consigli alle donne che, per esempio, erano state tradite dai propri uomini oppure le raccontavano semplicemente la loro vita, e Leila era felice di questo. Si ricordava di una ragazza che una volta le mandò un mail dicendole che era rimasta incinta di un ragazzo conosciuto ad una festa. Quel ragazzo non lo vide più. Lei però aveva un bimbo sanissimo e meraviglioso.

"Allora Leila, ci vediamo direttamente alla festa?" le chiese Bianca prendendo il suo cappotto,Leila annuì, "Porta senza nome, voglio conoscerlo" adorava provocare Bianca chiamando il suo fidanzato così. Erano giorni che faceva solo quello. "Si, porterò il mio fidanzato, ma tu non farti scappare nulla" le fece segno di andare via con la mano, "Giuro che prima o poi ti strozzo" disse Bianca, "Ciao Bianca!" la liquidò chiudendole la porta in faccia, ormai era abituata al comportamento della rossa, sapeva che scherzava quando le faceva così.

"Leila hai finito di modificare le foto che ti ho passato?" era il suo capo, una donna molto sveglia, anche se a volte faceva l'isterica con tutti. Forse era colpa della menopausa e di quelle vampate? Chi poteva saperlo. "Si signora, ho appena finito. Se ha bisogno di qualcos'altro chieda pure" disse, la donna sorrise, "No cara non c'è bisogno, ho sentito che avete una festa, vai a farti bella per stasera" la incitò, e d'istinto sorrise, "Grazie. Allora vado, ci vediamo lunedì" prese le sue cose e uscì dall'edificio. Fece la strada del ritorno a piedi, era abbastanza fortunata ad aver trovato lavoro vicino casa; entrò nel suo appartamento, ovviamente incasinato, lanciò la borsa sul divano e dopo aver tolto i vestiti si fiondò sotto la doccia. Rimase là sotto per circa mezz'ora, le piaceva pensare sotto il getto d'acqua calda, a volte l'aiutava a riflettere. Prese un vestito dall'armadio, uno nero con alcune borchie, arrivava più o meno sopra il ginocchio. Non mise le calze velate: la mamma le insegnò a non metterle mai, secondo lei erano brutte, le disse che se voleva essere bella avrebbe dovuto soffrire il freddo, anche se c'era il rischio di prendere una polmonite alla mamma non importava; guai alle calze! Indossò uno stivale corto e appena finì di truccarsi, cercò la borsa e Leila uscì di nuovo. Era in anticipo di dieci minuti, Giacomo sarebbe stato fiero di lei, non faceva mai tardi, era sempre lei quella che aspettava gli altri. Prese la macchina e si mise in strada, cercò parcheggio sotto casa del suo amico e salì fino ad arrivare davanti alla sua porta. Andò ad aprirle Giulio, "Leila, ciao!!" abbracciò il ragazzo, "Ciao Giulio, mi sei mancato tantissimo" disse, "Anche tu mi sei mancata, come stai? Hai fatto nuove amicizie?" fece tra virgolette il ragazzo, Leila, come sempre sbuffò, "Stai diventando come il tuo fidanzato, almeno per stasera non rompete le palle, grazie" disse sorridendo, "Come vuoi, fai come se fossi a casa tua, vado a cercare Giacomo" le sorrise e andò via. Giulio non si arrabbiò, tutti conoscevano il suo carattere, e tutti lo rispettavano. La casa era già piena di persone, alcune già ubriache. Leila andò al bancone bar e salutò Lorenzo, il ragazzo che si occupava dei drink, "Come va strega?" il soprannome di Leila era questo, "Bene direi, considerato che ho 28 anni e sono ancora single" lei scherzò, e mandò giù il bicchiere con alcol, "Tu invece?" continuò, "Bene, considerando che ho 35 anni a sono di nuovo single" rispose lui, "Oh non sapevo, mi dispiace Lori" il ragazzo alzò le spalle, e Leila mandò giù un altro bicchiere, "Non preoccuparti, tu piuttosto, guardati le spalle. Hai un ammiratore" lei rise, sii girò leggermente e guardò chi la stava osservando: era un ragazzo molto alto, capelli castani, abbastanza muscoloso, indossava degli occhiali da vista. Si girò di scatto e guardò Lorenzo, "Cacchio, da dove è uscito quel pezzo di manzo?" chiese a voce alta, "Hai bevuto solo due bicchieri e stai già uscendo di testa" disse Lorenzo ridendo, "Sai come si chiama?" chiese la rossa, infondo era un bel ragazzo, avrebbe voluto fare una bella chiacchierata con lui, dopotutto era abbastanza sobria per poter parlare, "Si chiama Alberto, non so quanti anni ha, che lavoro fa, però so che è etero, posso assicurartelo" era un punto a favore di Leila, "Si sta avvicinando. Vado a cercare i padroni di casa, buona fortuna piccola strega" maledì all'istante Lorenzo e all'improvviso sentì una voce dietro di lei: "Ciao, sei sola?" guardò il ragazzo sedersi sullo sgabello accanto, "A dire la verità no, sto aspettando la mia amica" rispose lei, "Io non vedo nessuno" il ragazzo si guardò intorno, era bello, ma leggermente stronzo, "Comunque, piacere Alberto" le porse la sua mano, "Leila, molto piacere" la strinse, era molto calda e grande, "Hai un lavoro?" sembrava di stare sotto interrogatorio, lei annuì, "Faccio la fotografa e sono una mezza giornalista, tu invece?" chiese, "Sono un carabiniere" rispose lui, probabilmente le fecero male i drink e Leila capì male, "Bello scherzo, dai seriamente, dimmi che fai" per poco lei non rise, era colpa dell'alcol, sicuro. "Sono serio, sono un carabiniere" ridacchiò anche lui, tirò fuori dai jeans la prova che testimoniava veramente il suo lavoro, "Interessante, hai anche la pistola?" chiese lei, non era brilla, ok. "Non mi serve adesso, piccola" si avvicinò un po' troppo alle sue labbra, e a quel punto Leila prese il suo viso tra le mani e lo baciò sulle labbra.
Labbra morbide e calde, particolare che lei adorava. "Beh- si staccò lui- non male. Ti va se andiamo in una stanza?" chiese il ragazzo, la rossa ne aveva un disperato bisogno, e quel ragazzo la intrigava parecchio. Leila prese la sua mano e gli fece strada. Conosceva la casa di Giacomo a memoria. Una voce la chiamò, "Leila, ti devo present" ma lei la interruppe, "Non ora Bianca, sono impegnata" non si fermò neanche, quando trascinò il ragazzo in camera e chiuse la porta a chiave, iniziarono a baciarsi e a togliersi i vestiti.

Nel giro di cinque minuti Leila si ritrovò a fare sesso con uno sconosciuto, e le piaceva assai.

SPAZIO AUTRICE
Hellooo!!!!
Capitolo 2 online, spero vi piaccia♡♡
SCRIVETEMI COSA NE PENSATE♡

OGGI È USCITO MADE IN THE A.M AAAAH
Voi l'avete già ascoltato?? Com'è??
Io vado a comprarlo stasera e non vedo l'ora awaw

Broken Friendship è arrivata a 200K visualizzazioni. Vi ADORO♡♡

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Un bacio e alla prossima.
Roberta








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