Capitolo 26

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BUONA LETTURA

Leila

Dove sei Thomas?

"Auto sospetta scappata ad un posto di blocco, si pensa che sia la banda in cui è coinvolto Thomas Silvestri. In ostaggio anche un neonato, figlio di sua sorella. La macchina è stata rubata, stamani la denuncia di scomparsa del vero proprietario."

Così quella mattina aprì il telegiornale. Alberto non era tornato a casa, aveva fatto la notte in caserma e Gabriele e tutta la squadra. Leila però non passò la notte sola. Con lei c'era Bianca, la sua spalla.
La passarono più che altro a parlare; avevano dormito pochissimo. Sperava di sentir il telefono squillare per qualche novità.
Niente. Nessuna notizia su Edoardo.

Leila quella mattina faceva colazione sul divano con una grande tazza di caffè, l'unico elemento in grado di darle energia.

"Ultim'ora: grazie alle telecamere di sorveglianza di un autogrill gli inquirenti hanno riconosciuto Silvestri e la sua banda con una giovane ragazza, probabilmente una nuova complice. Nelle immagini vedete anche un bambino, il loro ostaggio."

Ormai tutti i notiziari parlavano solo di questo. C'era la massima allerta, non capitava tutti i giorni di avere una pericolosa banda  a Roma, per di più con un neonato in ostaggio.
Leila era devastata, voleva indietro il bambino e spaccare la faccia a suo fratello e a quella stronza.
La giornalista che in quel momento conduceva il telegiornale annunciò che Thomas e gli altri nel frattempo si erano volatilizzati. Avevano perso le loro tracce. Fu lì che Leila cominciò a preoccuparsi seriamente.

Pregò affinché Thomas riflettesse per fare la cosa giusta. Non aveva senso rapire il figlio di sua sorella appena nato per farle un dispetto. Era un gesto completamente folle.

All'improvviso però il cellulare di Leila vibrò, arrivò un messaggio su whatsapp, lo aprì e quando vide che in allegato c'era una foto non aspettò neanche un secondo e la scaricò.
Le venne un colpo. In quella foto c'era Edoardo che dormiva sereno. Non riusciva a capire quale componete della banda le avesse mandato il messaggio, poi ebbe la conferma con quello successivo.
Thomas cercava di comunicare con lei.

-È proprio uguale a te. Auguri sorellina.
Non preoccuparti, lui sta bene e come vedi dalla foto in questo momento sta dormendo. Sta così bene con lo zio che vuole stare con lui per sempre.
Ciao mammina.-

Era terrorizzata, praticamente suo fratello le stava cercando di dire che non avrebbe più visto suo figlio.
"Bianca!" leila chiamò la sua amica, che la raggiunse in una nano secondo. Le fece leggere il messaggio ma non disse molto: "Metto le scarpe e andiamo in caserma subito."

Ci misero pochissimo ad arrivare a destinazione.
Appena mise piede in caserma, Leila si precipitò nell'ufficio di Alberto, che in quel momento era in riunione con la squadra.
"Lo so che non è un buon momento, ma devi vedere questo." Gli porse il telefono con i due messaggi. Alberto li lesse bene e poi si rivolse a un suo collega per rintracciare il telefono di Thomas.

Nella trepidante attesa, Leila era seduta nella sedia in cui di solito si sedeva il suo compagno, mentre lui guardava fuori dalla finestra.
Silenzio. Erano accompagnati dal silenzio.

Gabriele entrò nell'ufficio facendo sobbalzare i due ragazzi, "La macchina verso Milano era una bufala. È stata usata per depistare le indagini. Abbiamo trovato il cellulare di Thomas." Porse un foglio ad Alberto, "L'hanno visto alla fine di Roma. Qui segnalano un'auto abbandonata." Dopo di che, partirono per l'autostrada, con loro ovviamente c'era anche Leila accompagnata da Bianca.

Giunti sul posto, videro la macchina nera in un'area di sosta. Scese anche Leila, senza ascoltare le parole di nessuno.

E in quel momento sentirono il pianto di un bambino. Leila l'avrebbe riconosciuto tra tanti, il suo bambino stava piangendo.

La ragazza corse verso la macchina con Alberto alle sue spalle che cercava di fermarla per sicurezza. Ma Leila non aspettò e aprì lo sportello dell'auto, rivelando il piccolo Edoardo.

Il bimbo piangeva e guardava la sua mamma terrorizzato. Cosa che fece piangere anche Leila, ma dalla felicità. Prese tra le braccia il suo bambino rassicurandolo con le parole migliori che una mamma potesse dire al suo cucciolo.

Si sentiva di nuovo completa.

Applausi per il bambino ritrovatooo!!
Spero tanto che vi sia piaciuto, non dimenticate di lasciare una stellina e un commento con le vostre opinioni.

Alla prossima!

Twitter: robertabrunette

R.

LEILADove le storie prendono vita. Scoprilo ora