Capitolo 8

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE
BUONA LETTURA!!! 

Quali condizioni?

Nel frattempo passarono ben tre mesi da quel 15 gennaio, Leila stava per entrare ormai nel quarto mese, la pancia era cresciuta un po'.. Forse un po' tanto.
Ok, era cresciuta moltissimo, mangiava come un camionista, il che la mandava in crisi con l'abbigliamento, le magliette le stavano sollevate all'ombelico. Non era più portata per quel tipo di top, aveva pur sempre ventinove anni!

Tutto sommato però, si sentiva veramente felice, sarebbe diventata mamma di un bellissimo bambino, o bambina.

Poi gli ormoni: faceva impazzire tutti, Giacomo, Giulio e Bianca, ma soprattutto stava facendo impazzire Alberto. Durante quei mesi si trasferì a casa sua, praticamente glielo impose, la sua era più grande e aveva qualche stanza in più, una di quelle avrebbe accolto il bambino. Da qualche tempo litigavano spesso, non erano un coppia, ma ogni sera partivano discussioni con tanto di insulti da parte sua e ovviamente da parte di Leila. Era incinta, ma non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da nessuno, tanto meno da lui.

Tra lei e lui non c'era stato neanche un bacio, eravate liberi di crederci. Non provavano amore; dopo quel giorno in ospedale, c'erano stati momenti nei giorni successivi in cui si scambiavano abbracci e stavano seduti sul divano a ridere e a guardare un film, ma non successe nulla.

Quel giorno Leila sarebbe dovuta andare dai miei genitori, dopo aver lavorato doveva comunicare loro la bella notizia, voleva aspettare i tre mesi, visto che una volta si sentì male, ebbe delle perdite e aveva paura di aver perso il suo bambino. Lei e Alberto si spaventarono molto. Tutto però andò bene e non ci fu più pericolo. Si vestì con una maglia lunga nera e larga soprattutto, mise dei leggins e scarpe da ginnastica bianche.

Quando arrivò sul vialetto di casa, Leila vide dei movimenti strani, tutti erano particolarmente agitati, poi vide delle volanti parcheggiate davanti casa e dei carabinieri che entravano o uscivano dall'abitazione. Controllò il cellulare e notò delle chiamate perse: dieci da parte della mamma, (Strano, lei non chiamava mai!) quattro di mio papà e una sola di mio fratello. Scese subito e con passo "svelto" si precipitò ed entrò in casa ignorando chi le diceva che non si poteva entrare. Nel salone vide sua madre in lacrime e suo padre che la consolava.

"Che sta succedendo? Mamma perché piangi?" Leila era confusa, "Lei chi è signorina?" Le domandò un uomo, "Sono la loro figlia, mi può dire che cosa succede?" Chiese Leila, iniziò ad innervosirsi, "Prego mi segua, dobbiamo farle alcune domande." Seguì l'uomo fino alla sala da pranzo, "Tenente, è arrivata la figlia." Si girò la persona che la rossa vide la mattina prima di uscire di casa, lui la guardò e poi disse al collega: "Grazie, puoi andare." Leila lo guardò in cerca di risposte, "Che cosa ci fai qui, Leila?" Lei quasi scoppiò a ridere, "No aspetta, tu cosa ci fai qui? Questa è casa dei miei genitori. Perché è pieno di carabinieri qui intorno? Rispondimi almeno tu." Chiese abbastanza su di giri, lui sospirò, "Thomas è tuo fratello?" Leila scattò, "Che cacchio c'entra mio fratello con tutto questo?" Si preoccupò molto, "Quand'è l'ultima volta che l'hai visto? L'hai sentito al telefono in questi giorni?" Tutte quelle domande fecero sentire male la ragazza, le venne un giramento di testa, per poco non si sentì svenire. Due braccia la sostennero facendola sedere su una sedia della sala da pranzo, i colleghi di Alberto si avvicinarono e lui iniziò a parlare, "Non si sente tanto bene, non può stare sotto pressione nelle sue condizioni." Spiegò ai ragazzi, tutto quel trambusto fece avvicinare la famiglia di Leila, "Quali condizioni?" Una terza voce fece sollevare in piedi Leila, vide sua madre, che la guardava in modo confuso. "Ecco, sono venuta qui per dirvi una cosa bella, ma a quanto pare non è il momento adatto. Però, visto che non voglio tenerlo segreto ancora, ve lo dirò ora, davanti a tutti." Iniziò lei, sua madre apparve sempre più confusa, e la sua faccia fece quasi ridere Leila, allargò le braccia e con il suo solito sorriso da deficiente disse: "Sono incinta!"

La scena fu quasi comica, la mamma ricominciò a piangere, mentre suo padre guardò il vuoto. Insomma, la figlia comunicava ai genitori della sua gravidanza inaspettata e la loro reazione era quella.
Famiglia molto unita la chiamava.

"Tesoro, sono tanto contenta per te, e scusa se piango, ma sono contenta di sapere che diventerò nonna. Per un po' mi hai sollevato il morale." la donna abbracciò sua figlia, che sentii la pancia, o come la chiamava Leila, boa. "Ma è grandissima. A che mese sei?" Le domandò, "Al quarto mese quasi, volevo aspettare prima di dirlo a tutti." rispose e stampò un bacio sulla guancia della mamma.

All'improvviso un uomo entrò nella stanza interrompendo quel piccolo momento di gioia, "Ci sono delle novità tenente, signori seguitemi in salone." Si rivolse ai suoi genitori, la mamma seguì l'uomo e gli altri ufficiali mentre il papà rimase un po' indietro prendendo la mano di Leila, "Sono fiero di te bambina mia. Non vedo l'ora di diventare nonno." le baciò la fronte, un gesto che faceva sempre, fin dall' infanzia di Leila.

Leila aggiunse gli altri in salone e prese posto accanto alla mamma, Alberto iniziò a parlare: "Signori, vostro figlio è in una situazione difficile. Noi cercheremo di salvarlo prima che compia un gesto estremo." I genitori annuirono, ma la ragazza ancora non riuscì a capire. Si alzai, "Perché parlate tutti di gesti estremi. Sta bene Thomas?" Chiese lei allarmata, "Abbiamo scoperto che tuo fratello fa parte di una banda di persone poco affidabili di Roma, potrebbe rischiare grosso, addirittura il carcere." Ebbe un tuffo a cuore, suo fratello non faceva quelle cose. Era un ragazzo per bene, o almeno credeva. "Tuo fratello ti ha mai parlato di un viaggio che doveva fare con degli 'amici'?" Chiese a lei. Ci pensò per qualche secondo, poi ricordò di una telefonata di qualche mese prima, "Aspetta, lui un paio di mesi fa mi ha detto che doveva partire a Barcellona con dei colleghi per lavoro. Poi è sparito, non ha più risposto né alle chiamate né ai messaggi. Però prima di venire qua mi ha chiamato – gli porse il cellulare, - ma non ho risposto, stavo guidando." Spiegò tutto per filo e per segno, voleva solo che ritrovassero suo fratello pulito e intero sopratutto, "Se non ti dispiace prendiamo il tuo cellulare per capire da dove veniva la chiamata, noi staremo qua fuori per controllare la casa. Per qualsiasi cosa avvisatemi, avete il mio numero. Torneremo domani mattina per aggiornamenti." Disse sempre Alberto, tutti iniziarono ad uscire, Leila li accompagnò alla porta, fermando però il tenente: "Devo dire ai miei che sei il mio fidanzato e padre del bambino." Sputò, "Ma perché? Non puoi evitare di dirlo?" la rossa lo guardò, pensava fosse un po' più intelligente, "Non mi sono accoppiata da sola Alberto, queste cose si fanno in due." Gli prese la mano e lo portò dai suoi genitori, "Stai al gioco." Sussurrò lei, "Mamma, papà, prima vi ho detto che aspetto un bambino. Ho conosciuto Alberto – lo indicò, - e stiamo insieme da quasi un anno, ci amiamo e quando abbiamo scoperto questo eravamo felicissimi." Il ragazzo era in un evidente imbarazzo, e i genitori della, anche se preoccupati per il figlio introvabile, si congratularono con i futuri genitori, facendo conoscenza anche con Alberto, che dopo quell'annuncio, avrebbero visto per molto tempo. "È tardi, sarà meglio andare a casa piccola." Disse Alberto, posando un braccio sulle spalle della ragazza. Leila annuì, così salutarono tutti e uscirono dalla casa colma di tristezza, preoccupazione ma anche di felicità.

Sul vialetto tornarono ad essere due persone normali, "Sei una perfetta bugiarda, lo sai?" Cercò di stuzzicare la rossa, "Anche tu sei molto bugiardo, però non farti troppo il figo." Rispose lei a tono, ridacchiò un attimo, ma poi tornò serio, prese il viso di Leila tra le mani e lei si sciolse, "Quando torno a casa parliamo, va bene?" annunciò con tono dolce, lei annuì e in quel momento si separarono, lui andò verso la sua macchina, e Leila verso la sua. 

SPAZIO AUTRICE

Helloooo!! Mi dispiace se non ho pubblicato per due settimane, ma la sfiga mi ha colpito in tutti i modi. Influenza, compiti per casa, compiti in classe.. Ho avuto un sacco di cose da fare, perdonatemi:) 

Comunque, spero che il capitolo 8 vi sia piaciuto, votate e commentate con la vostra opinione!
SCRIVETEMI COSA NE PENSATE!! 

Visto che tra un po' vado in vacanza, pensavo di pubblicare un capitolo al giorno, oppure uno ogni due giorni. Ho tempo, quindi potrò scrivere sempre!! :) 

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Ora mi ritiro, ci vediamo al prossimo aggiornamento!!!

Un bacio e alla prossima.
Roberta.





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