Capitolo 3 -♡-

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LEGGETE LO SPAZIO AUTRICE
BUONA LETTURA
#PrayForParis

Che avete da guardare?

Il mattino seguente accanto a lei non vide nessuno e capì che il letto che non era il suo, poi la sua mente realizzò: la notte precedente Leila aveva fatto sesso con Alberto. E le era piaciuto, era strano che pensasse una cosa del genere dopo una notte di avventura, probabilmente prese un colpo in testa. Si alzò e guardò la parte in cui era sdraiato lui e vide un post-it giallo, recitò così:
"Ieri sera mi sono divertito. Chiamami" e scrisse il suo numero di cellulare.
Si rivestì e uscì dalla stanza trovando Giacomo e Giulio che la fissavano con degli sguardi maliziosi. "Che avete da guardare?" chiese lei imbarazzata, "Oh nulla, abbiamo visto un ragazzo uscire dalla stessa stanza alle 6" rispose Giacomo, mentre lei sorrideva come un ebete, "Si chiama Alberto, e quello che abbiamo fatto stanotte è stato wow" si buttò sul divano, Giacomo si sedette di fronte a lei, "Stai dicendo che ti piace?" chiese lui sbigottito, "No oddio, è molto bello. Mi ha lasciato il suo numero" disse lei massaggiandosi le tempie, "Tieni, ti farà passare il mal di testa" Giulio le passò un bicchiere di acqua e un'aspirina. "Grazie" e mandò giù il tutto. Dopo una bella chiacchierata, fece una doccia, prese tutte le sue cose, e scappò per correre a lavoro. Arrivò con un po' di ritardo, ma nessuno se ne accorse.
Come al solito, per svegliarsi prese un caffè amaro dalla macchinetta e si sedette sulla scrivania per controllare tutta la posta. "Com'è andata ieri sera?" sobbalzò dallo spavento, Bianca era apparsa all'improvviso, "Direi molto bene e tu?" sorrise la rossa, "Mi ha chiamato Giacomo stamattina, mi ha detto tutto" prese una sedia e si avvicinò alla collega, "Ti sei divertita?" sembrava una bambina di cinque anni esaltata, "Bianca, non hai niente da fare oggi?" chiese Leila, già nervosa, "Ieri sera sei praticamente scappata da me, dimmi tutto su di lui" si mise comoda per ascoltarla, "Uff, si chiama Alberto, non so il cognome e fa il carabiniere" iniziò a raccontare; "Non ci credo, fa seriamente quel lavoro?" era un po' scioccata, "Ma perché siete tutti sconvolti per il mestiere che fa? Avete ucciso qualcuno per caso" domandò Leila ironica, "Non fare l'isterica e non girarci intorno, ti è piaciuto?" cambiò argomento Bianca, "In tutta sincerità.. Mi è piaciuto tantissimo" confessò lei, "Il pistolero ti sta confondendo le idee mia cara" Leila però le diede un colpo nel braccio, "Non nominarlo più, per adesso non ci voglio pensare" disse, "Che diavolo ti prende? Ti ha lasciato pure il suo numero Leila" lei sospirò, "Sai proprio tutto eh?" nessuno stava mai zitto. "Lo sai che il tuo amico è un libro aperto" eccome se lo sapeva, "E comunque se ti piace, chiamalo. Prima o poi il destino vi farà incontrare per un motivo" la rossa si girò, "Scusi, prevede il futuro?" Bianca sbuffò, "Stupida, sto solo dicendo che lo incontrerai in qualche modo" spiegò lei, "Vai a lavorare va" Leila la mandò via e tornò al suo lavoro; dopo qualche minuto il capo chiamò Leila, e lei la raggiunse nel suo ufficio, "Ha chiesto di me direttrice?" chiese con gentilezza, la usava solo con lei, "Si cara, ho bisogno che fai una consegna per me, è molto personale e conto su di te" le porse una busta con dentro delle foto, "Te le ricordi? Le avevi fatte per me qualche settimana fa" disse, poi Leila si ricordò, "Oh si, siete voi e suo marito da giovanissimi" si sciolse a quella vista, "Ti ricordi dove lavora mio marito?" le chiese, e la ragazza annuì, "è il direttore del carcere, giusto?" la donna sorrise e annuì, "Puoi andare adesso?" le chiese continuando con gentilezza, "Certo, ci vado subito" prese le sue cose e uscì per dirigersi al carcere.

Giunta a destinazione, Leila chiese del marito della sua direttrice, la fecero entrare e una guardia le indicò il suo ufficio, bussò alla porta e dopo aver sentito 'avanti' entrò, trovando la persona che aveva visto la sera prima a letto, ovvero Alberto. "Oh Leila, come stai?" tornò sull'attenti alla domanda che le fece l uomo ormai non più giovane, "Sto bene signore, grazie. Queste gliele manda sua moglie" gli passò la busta e lui la aprì subito, "Che meraviglia, sei bravissima Leila" si complimentò, "Giovanotto, ti auguro di trovare una donna bella e onesta come lei da sposare" guardò il ragazzo a fianco a lei e poi lui guardò la ragazza, che si sentì a disagio. Era un situazione parecchio imbarazzante per lei, "Io devo tornare a lavoro ragazzi, ci vediamo Leila, e tu Alberto, non fermarti con le indagini." Dopo essersi congedata, uscì da quel posto e cercò di correre il più possibile per non fare conversazione con Alberto, però se lo ritrovò che camminava accanto a lei: "Perché non mi hai chiamato?" chiese lui, la rossa si voltò e incontrò i suoi occhi, ma se ne pentì subito, erano troppo belli; "Ho un sacco di lavoro da fare, e non so neanche dove sta il mio telefono" confessò, probabilmente lo aveva lasciato a casa di Giacomo la sera precedente, "Tieni" Leila lo guardò male, "Brutto.. era una domanda trabocchetto" gli strappò il cellulare dalle mani, "Volevo vedere se dicevi la verità, lo capisco se uno mente. E poi impara le buone maniere, non si strappano gli oggetti dalle mani, signorina" le sussurrò all'orecchio, poi salì in macchina con un suo collega e sparì dalla vista della ragazza.

Bianca aveva decisamente ragione, però diceva che lo avrebbe incontrato per un motivo più serio. Leila tornò in fretta a lavoro e si fiondò su Bianca, "Tu credi veramente nel destino e cazzi vari?" Bianca la guardò sorridente, "Non dirmi che hai incontrato il carabiniere? Sei tutta rossa" si toccò in faccia, "Stai zitta, voglio emigrare in Alaska" si buttò sulla sedia e fece un respiro profondo. Le raccontò quel breve incontro dagli sguardi strani del direttore del carcere, fino al suo cellulare sperduto, Bianca le toccò una spalla, "Non riuscirai più ad evitarlo, lo sai più di me questo" annuì dandole ragione, "Sei fregata Leila" le disse ancora.
Come tutte le volte dopotutto.
Ma perché esisteva quel ragazzo tanto bello, e perché doveva andare a letto proprio con lei?? 

SPAZIO AUTRICE
Hello.
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Prendetevi qualche minuto e pregate per la Francia, che in queste ore è sotto le mani dei terroristi. Preghiamo per tutte le famiglie che hanno perso i loro cari. I telegiornali parlano addirittura di "terza guerra mondiale"
Fa male sentire queste parole.
E fa male sapere che il vero nemico è l'ignoranza.
Siamo tutti esseri umani, dobbiamo stare vicino ai francesi e far capire loro che noi ci siamo.♡

#PrayForParis

Un bacio e alla prossima.
Roberta.




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