Capitolo 23

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un anno e due mesi dopo,
14 settembre 2015

KATNISS' POV
Non sempre la nostra vita va come abbiamo sempre programmato.
Quando avevo undici anni, il mio sogno era quello di sposarmi con un principe azzurro e di vivere in un castello. Non è successo esattamente quello che speravo da bambina.
Quasi vent'anni, incinta del secondo figlio e che deve ancora finire il liceo.
Mi hanno bocciata, dovrò ripetere il quinto anno.
Ma la cosa peggiore di tutte è che Manuel non c'è.
E non c'è parola che possa esprimere il dolore che provo senza di lui.
Perché ho comunque sempre scelto lui.
L'ho scelto anche con la distanza di mezzo, con la paura di non vederlo.
Ho sempre scelto lui perché nessuno è in grado di essere al suo livello.
Ho sempre scelto lui perché il suo sorriso non riesco a trovarlo sul volto di nessun altro.
La mia esistenza non ha senso senza Manuel: è come una notte senza Luna, buia ed insicura.
Non so ancora come farò con il bambino. Credo che i miei parenti abbiano perso la fiducia in me, ragazza madre per ben due volte.
Forse dovrei maturare e piantarla di dipendere dagli altri. Ma il problema è che non ce la faccio. Ho bisogno di aggrapparmi a qualcuno perché so che da sola non c'è la faccio ad andare avanti.
Mi sento come una regina senza il suo re, come la Terra senza il Sole e come la Luna senza la Terra.
Mi sento completamente persa.
Oltre che a deludere gli altri, continuo a deludere me stessa perché mi rendo conto che non sono la persona matura che tutti credono.
Ho avuto la sensazione che Manuel fosse il ragazzo adatto a me, quello capace di riportarmi a galla ma invece mi sbagliavo anche su quello perché io mi sbaglio sempre su tutto.
Manuel è come un mare in tempesta, non sai mai quando affogherai ma speri solo di arrivare a riva il prima possibile.
Ho deciso che devo essere forte, almeno per il bambino.
Oggi devo tornare a scuola, fottutissima scuola che mi succhierà l'anima e quel briciolo di forza che mi è rimasto in corpo. Ma ci devo andare, non posso deludere ancora di più la mia famiglia. No, non posso.
È ancora presto quindi ho tutto il tempo per farmi una doccia calda, vestirmi e fare colazione.
Indosso dei semplici jeans neri e strappati sul ginocchio, una maglietta nera ed una felpa nera con il cappuccio.
Ai piedi calzo il mio paio di Air Force nere, sono le mie preferite.
Ho ancora a disposizione qualche minuto e così riesco a mettere sotto i denti qualcosa, anche se un pacchetto di cracker non si può definire pienamente colazione.
Fa ancora abbastanza caldo perciò, con la cartella sulle spalle ed il casco, mi metto in sella della mia Honda.

Il tragitto fino al mio liceo non è puoi così lungo come pensavo e riesco ad arrivare dieci minuti prima che suoni la campanella. Riesco a prendere una cioccolata calda alla macchinetta e ho giusto il tempo di berla prima che inizino ad entrare i miei nuovi compagni di classe.
Non conosco nessuno, alcuni lo ho già visti ma è già tanto che abbia fatto amicizia con quelli dell'anno scorso; a parte Alexander, mi stavano tutti antipatici per il semplice motivo che mi sfruttavano per la mia fama.

Il prof entra in classe ed inizia a fare l'appello e, quando arriva al mio nome, alcuni brusii si levano dalla bocche dei mie compagni di classe e i mormorii si moltiplicano quando mi alzo in piedi.
Idioti, ero a scuola con voi anche l'anno scorso...
"Finalmente ho la fortuna di conoscere la tanto famosa Katniss Everdeen." Sogghigna il professore di tedesco. "I tuoi professori dell'anno scorso mi hanno parlato bene di te."
Annuisco e poi mi risiedo.
Non vedo già l'ora che quest'anno finisca.

+

All'intervallo me ne sto appoggiata al calorifero. Muta. Spero solo che i miei compagni mi stiano alla larga. Non ho voglia di mandare a quel paese qualcuno già dal primo giorno.
Tiro fuori il telefono dalla tasca dei pantaloni e vedo che sono arrivati dei messaggi da parte di Alexander e Draco sul nostro gruppo di WhatsApp.
Alex dice che l'università senza di me non ha senso e Draco acconsente con lui.
Ma c'è un messaggio in particolare da parte di Xander che mi colpisce: «Tim vuole parlarti, ecco il suo nuovo numero.»
Sinceramente, non vedo più Tim da qual giorno in cui lo incontrai mentre ero in Brasile per i mondiali di calcio.
È strano che dopo tutto questo tempo voglia parlarmi.
Non rispondo ai messaggi, mi limito solo a salvare il numero di Gajser.
Mancano cinque minuti alla fine dell'intervallo e mi sento quasi sollevata perché nessuno si è avvicinato a me.
Rettifico, una ragazza minuta ed alta come un tappo si sta avvicinando a me - proprio in questo istante.
Si aggiusta la montatura degli occhiali sul viso troppo piccolo e si sposta una ciocca di capelli biondi e ricci dietro l'orecchio.
Mi sembra che si chiami Camilla, se non sbaglio.
"Ciao, Katniss." La sua voce sottile calza a pennello con il suo piccolo corpo. "Volevo fare amicizia con te."
La osservo cercando di capire se di lei mi posso fidare.
Sorride imbarazzata e dice: "Comunque sono Camilla." Poi mi allunga la piccola manina aspettando che io ricambi la stretta. Si sbaglia di grosso.
"Ciao." Mormoro osservandole la mano come a sfidarla.
La fa ricadere impacciatamente lungo il suo fianco.
"So che parli molto bene il tedesco." Cerca di fare conversazione con me.
"Diciamo che sono molto migliorata in questo anno." Rispondo non capendo dove voglia arrivare a parare.
"Volevo chiederti se oggi pomeriggio ti va di fare i compiti assieme a me, visto che non ho capito quello che ha spiegato prima il prof."
Ecco, ci scommettevo. Così andrò a casa sua ed inizierà a tartassarmi di domande ed io sarò obbligata a rispondere.
"Non lo so, forse ho degli impegni." Dico cercando un modo per non andare a casa sua.
"Ti lascio il mio indirizzo." Tira fuori dalla tasca della gonna un bigliettino piegato accuratamente e me lo posa in mano. Lo metto subito in tasca pensando di buttarlo più tardi senza che lei mi veda.
Non faccio in tempo a rispondere perché - fortunatamente - suona la campanella.
Mi affretto a tornare in classe lasciando Camilla imbambolata per il corridoio.

A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS 2 || M. Neuer & J. LawrenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora