Capitolo 27

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un anno e due mesi dopo,
25 settembre 2015

KATNISS' POV
Venerdì, uno dei giorni che preferisco in assoluto. La prospettiva del weekend inizia a farsi viva dal venerdì mattina e per me non c'è giorno migliore. Ho sempre odiato il sabato, forse perché in quel giorno vado a scuola al posto che stare a casa ad oziare o forse perché - adesso - mi ricorda il giorno in cui incontravo Manuel.
Era il giorno che più attendevo con ansia, il sabato.
Tim, come al solito, mi accompagna a scuola in moto.
Ormai i nostri compagni non fanno più caso al nostro bacio in cortile ed iniziano già a girare voci dalla mia rottura con Manuel anche se nessuno dei due l'ha detto ufficialmente in un'intervista. Meglio così, per la mia gravidanza.
Saluto Tim con un bacio e mi affretto ad entrare a scuola.
Salgo velocemente la scala di pietra che mi conduce alla mia classe.
Ci sono pochi ragazzi per il corridoio ma noto subito Camilla che mi aspetta impaziente davanti alla nostra porta.
Mi avvicino a lei, un sorriso dolce dipinge le mie labbra.
"Ciao, Cam." Le dico non appena sono vicina a lei.
Sorride di rimando e mi saluta.
In questo periodo abbiamo legato molto e sono contenta di aver trovato proprio lei come amica. È il mio alter ego perfetto: è la luce che illumina la mia ombra perpetua.
"Oggi ti va di uscire con me? Potremmo andare a fare un giro in città e poi fare un po' di shopping." Si sistema una ciocca di capelli ribelli dietro l'orecchio e mi fissa in attesa di una mia risposta.
"Certo! Mi andrebbe volentieri a patto che si vada a mangiare sushi." Esclamo ridacchiando e lei annuisce alzando gli occhi al cielo, ormai ha capito la mia grande passione per il cibo orientale.
La campanella suona e ci affrettiamo ad entrare in classe.
Mi siedo al mio solito posto, quello in fondo all'aula, proprio vicino alla finestra.
La prof di inglese ci mette sempre qualche minuto prima di arrivare così guardo distrattamente fuori dal vetro appannato. C'è qualche nuvola grigia in cielo e la nebbia avvolge tutto ciò che c'è a terra in un freddo ed opprimente abbraccio.
Sento la sedia vicino a me spostarsi e mi concentro sulla persona che si sta sedendo su di essa: Kevin.
È un tipo a posto, ma d'altronde non ho mai parlato con nessuno della mia classe - a parte Camilla.
L'anno scorso, però, lo vedevo girare per il corridoio con il suo solito gruppetto di amici.
Mi saluta con un sorriso sbilenco ed io alzo timidamente gli angoli della bocca.
È carino come ragazzo, ha i capelli biondi ramati tirati di lato con il gel, gli zigomi pronunciati ed il naso retto. Le sue labbra sottili nascondo un apparecchio per denti che lo rende più carino.
Assomiglia vagamente a Bastian Schweinsteiger, solo più giovane e più bello.
Mi fissa di soppiatto con i suoi occhi color nocciola, mentre io sono impegnata a tirar fuori i libri dalla cartella.
La professoressa entra in classe annunciandosi con un Good Morning a cui noi rispondiamo con poco entusiasmo.
Dopo aver compilato il registro, inizia a spiegare, parlando ininterrottamente con il suo forte accento alla Cambridge.
La ascolto sì e no, concentrandomi di più sullo scarabocchiare cose senza senso sul mio quaderno giallo.
Kevin continua a fissarmi con la coda dell'occhio.
Non capisco perché all'improvviso abbia deciso di sedersi vicino a me. Tutti i miei compagni hanno capito che è meglio starmi alla larga, tutti tranne Camilla ma lei sembra capirmi anche se non le dico i miei problemi e poi a lei voglio bene.

La lezione è passata abbastanza in fretta, ogni tanto il mio sguardo incrociava quello del mio compagno ma poi tornavo a guardare fuori dalla finestra.

Camilla si avvicina a me, non appena suona la campanella. Lei si siede sempre in prima fila, da brava secchiona che è.
Mi trascina verso il bagno delle femmine e, prima che possa dire qualcosa, sussurra: "Ti prego, oggi pomeriggio invita Kevin con noi!"
Sogghigno, mi aveva detto che è innamorata di qualcuno della nostra classe ma non pensavo che fosse lui.
"Okay, okay! Però il lavoro sporco tocca sempre a me!" Alzo teatralmente gli occhi al cielo e sbuffo.
"Sei tu quella coraggiosa tra le due." Risponde mordendosi un labbro. Vorrei dirle che si sbaglia e che se fossi più coraggiosa mi sarei già ripresa Manuel al posto che sognare che le labbra di Tim siano le sue, ma non glielo dico perché in teoria io dovrei amarlo.
Ritorniamo di corsa in classe, prima di beccarci una nota e mi siedo ancora vicino a Kevin.
Camilla mi lancia un'occhiata disperata ed io alzo gli occhi al cielo.
Faccio un grosso respiro e poi mi giro dalla sua parte.
"Oggi pomeriggio ti andrebbe di uscire con me e Camilla?" La indico con lo sguardo ma la furbetta fa finta di niente mentre tira fuori dei libri dallo zaino e ci ignora completamente.
Kevin alza un sopracciglio e mi fissa perplesso.
"Mmh, va bene. Anche se avrei preferito uscire solo con te." Sorride maliziosamente ma io - per fortuna - non ho il tempo di rispondere perché entra in classe il prof di geostoria.
Mi fa male il cuore per la mia migliore amica. Non si merita un ragazzo come lui.
Mi sento la coscienza sporca ma preferisco non dirle niente per non ferirla.

+

"Guarda Katniss! Quel vestito di starebbe d'incanto!" Esclama Camilla entusiasta trascinandomi dentro ad un negozio. Ha ragione, il vestito in vetrina è molto carino ma non saprei quando metterlo. Non ho bisogno di stupire il mio - fa male dirlo, ex - fidanzato.
Glielo provo a dire ma lei mi liquida con: "E il ragazzo che ti accompagnata a scuola tutte le mattine chi è?"
Me ne sto zitta, forse è meglio così.

Alla fine, il vestito lo compro: è lungo e nero con la parte che copre le spalle fatta di pizzo.
Mi sta bene e copre la mia pancia di soli due mesi.
È passato così poco ma a me sembra una vita.
Ci affrettiamo a raggiungere il lungolago, Kevin è già là che ci aspetta.
Ci avviciniamo a lui e lo salutiamo. È inutile dire che io e la mia amica siamo imbarazzate.
Il ragazzo ci propone di andare a prendere il gelato da Mu, la migliore gelateria al mondo.
Camminiamo per le vie della piccola città e parliamo di cose a caso, giusto per conoscerci meglio.
Ovviamente Kevin è un appassionato di calcio e mi dice che secondo lui sono più brava di Leo Messi e Cristiano Ronaldo messi assieme.
"Non esagerare, Kev!" Gli rispondo ridacchiando mentre Camilla mi guarda con una punta di invidia.

Da Mu prendo un gelato gigante ricoperto tutto da palline di cioccolato e biscottini.
È semplicemente delizioso.
Ci sediamo su delle panchine di pietra e ci gustiamo il nostro gelato in silenzio anche se Kevin continua a lanciarmi delle occhiatine ammalianti che spero che siano rivolte a Camilla.
"Allora, cosa vorreste fare da grandi?" È la prima domanda stupida che mi è venuta in mente per spezzare il silenzio imbarazzante che si è creato tra di noi. Grandi, è un termine stupido perché non c'è un giusto in quella parola. La mia vita potrebbe essere quella di una trentenne al posto che quella di una diciannovenne. Io, in un certo senso, mi sento già grande.
"Mi piacerebbe lavorare in una redazione." Sussurra timida Camilla. Le sorrido riconoscente per aver risposto per prima.
"Non lo so." Risponde Kevin, sembra pensieroso. "Tu?"
"Poliziotta." Dico decisa.
Finiamo il gelato in silenzio.

+

"Tim, porta dell'altra birra ai miei amici!" Gli grido dal salotto.
Camilla è già brilla dopo aver bevuto mezzo bicchiere mentre Kevin è più abituato e regge bene l'alcool.
Io continuo a sorseggiare la mia bibita energetica mentre i miei due amici flirtano senza pudore. Kevin ha deciso di provarci con lei, meglio così.
Tim ritorna con delle altre bottigliette verdi e si siede vicino a me.
Ha una sigaretta che gli pende dall'angolo della bocca in un modo estremamente sexy.
La indico e scuoto la testa, il fumo passivo può far male al bambino che ho in grembo.
Senza dire niente, la spegne ed inizia a sorseggiare la birra dalla bottiglietta.
Con il telecomando del videoregistratore faccio partire il film che abbiamo deciso di guardare.
Mi accoccolo contro la spalla del mio ragazzo e mi godo la serata.

+

"Ciao ragazzi." Saluto i miei amici; Camilla con un bacio sulla guancia e Kevin con una pacca sulla spalla.
"Ciao, tesoro. E grazie per la magnifica serata." Risponde lei ridacchiando. Non credo che sia molto sobria: per una tipa come lei, una bottiglia da mezzo litro di birra è tantissimo.
"Mi raccomando Kevin, tienila d'occhio ed accompagnala a casa indenne." Gli ripeto per la millesima volta.
Annuisce sorridendo.
Sono sicura che finiranno con lo scopare a casa di lui.
Gli auguro la buonanotte e me ne torno dentro.
Tim è già a letto che mi sta aspettando.

A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS 2 || M. Neuer & J. LawrenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora