Capitolo 32

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un anno e quattro mesi dopo,
14 novembre 2015

KATNISS' POV
Ho guidato tutta la notte, spinta sia dalla paura che dall'alcool che continuo a bere da una bottiglietta di plastica verde. Ho paura, so solo questo. Ho paura che a Manuel sia successo qualcosa.
Appena ha saputo di cosa fosse successo fuori dallo stadio dove stava giocando con la nostra nazionale, ho afferrato il telefono e la giacca e sono uscita di casa. Non me ne fregava se fossero già le undici di sera; Tim non ha detto niente, sa che stavo facendo la cosa giusta.
Mi sono fermata solo per comprare una Redbull e della vodka.
Ho guidato per tutta la notte ed adesso sono davanti alla casa di Manuel, non ho le chiavi né niente quindi l'unica cosa che posso fare è stare qui seduta sugli scalini dell'ingresso ad aspettarlo.
Non risponde al telefono, nelle ultime quattro ore l'avrò chiamato almeno mille volte.
Le lacrime ormai si sono seccate sulle mie guance, non ho mai pianto così tanto in vita mia.
Mi appoggio contro la porta, l'alcool ormai mi annebbia la mente e chiudo gli occhi in attesa che arrivi.

+

"Katniss?" Domanda e la sua voce mi sembra un sogno.
Alzo le palpebre a fatica.
Il viso di Manuel è davanti a me ma i suoi tratti sono un po' sfuocati. Dietro di lui, il sole sta iniziando a sorgere.
Credo che siano le sei di mattina.
Ho dormito per un paio di ore appoggiata alla porta di casa sua.
Mi alzo a fatica e lui mi tende un braccio per aiutarmi.
Mi fionda subito tra le sue braccia e lui mi afferra saldamente.
Inizio a piangere, ancora.
Strofino il viso contro la sua maglietta e dopo tanto tempo mi sento finalmente a casa.
Alzo il viso e lo guardo negli occhi, sussurrandogli poi: "Ho avuto davvero paura di perderti."
"Sono qui adesso." Mi mette le mani a coppa sulle guance e mi bacia dolcemente.
Non lo respingo, mi limito solo a stingerlo a me ed a ricambiare passionalmente il suo bacio.
"Ti amo così tanto Katniss e sono sicuro che amerò nostro figlio più di ogni altra cosa al mondo." Mi sussurra staccandosi dalle mie labbra. "Perdonami se sono stato così cretino a lasciarti andare ma sappi solo che la mia vita non ha senso senza di te." Appoggia la fronte contro la mia e mi bacia ancora.
Non riesco a dire niente, sono solo così presa da lui e dal suo bacio.
Non mi importa se ci siamo lasciati, so solo che in questo momento ho un fottuto bisogno di lui.
Mi aggrappo al suo collo, cercando più contatto con la sua bocca. Manuel mi afferra per il retro delle cosce e mi porta all'interno della casa.
Non resistiamo, siamo tutti e due in preda agli ormoni, forse troppo eccitati dal tempo che non abbiamo passato insieme.
Mi porta subito in camera sua ed in un attimo sono distesa sul letto con lui che si spoglia velocemente ed io troppo intontita per reagire - ma so che non lo voglio fare.
Si distende sopra di me, con ancora addosso i jeans, ed inizia a baciarmi il collo.
Mi tolgo la felpa con un gesto veloce e lo attiro a me, mi sovrasta con il suo corpo muscolo.
Le mie unghie iniziano a solcare tutta la lunghezza della sua spina dorsale ed i suoi denti continuano a mordicchiarmi il collo.
"Manuel, ti amo." Gli dico perché a questo punto non ho niente da perdere.
Sorride compiaciuto contro il mio collo e poi mi lascia un tenero bacio sulla clavicola.
Mi sfila la maglietta e si fionda con le labbra sul mio seno.
Succhia e mordicchia la pelle fino a quando ho una decina di macchia rossastre sopra al petto.
Si siede sul letto e mi porta con sé, continuando a spogliarmi. Mi toglie il reggiseno mentre mi bacia con trasporto, siamo entrambi fottutamente eccitati.
"Katniss." Geme contra la mia bocca perché mi sto strusciando contro di lui. "Ti amo così tanto. Ti prego, perdonami."
Annuisco e poi lo bacio ancora.
Non ho il pieno controllo di me in questo momento.
Mi toglie i pantaloni ed io faccio lo stesso con lui.
Ci spogliamo completamente e facciamo l'amore come non lo facevamo da tempo.
Le sue spinte sono veloci ma piene di passione e le mie unghie continuano a recidergli la pelle pallida.
Veniamo entrambi copiosamente e poi ci sdraiamo abbracciati.
Mi bacia dolcemente e continua a ripetermi che mi ama, riesco solo a sorridergli compiaciuta.
Ci addormentiamo abbracciati ed io mi sento così completa.
Ma so che questa sensazione finirà una volta che mi sarò svegliata.

+

La luce troppo forte del sole mi fa svegliare dandomi fastidio agli occhi.
Ci impiego qualche minuto a connettere il cervello al resto del corpo e, quando sono finalmente consapevole di me stessa, apro gli occhi e mi fisso intorno sbalordita.
Un paio di braccia mi stringono possessivamente il bacino e ci impiego forse troppo poco tempo per capire di chi siano.
Mi alzo di scatto, ignorando il fatto che sia completamente nuda, e nel fare ciò lo sveglio.
"Cosa fai?" Mi domanda preoccupato e si alza a sedere. Le lenzuola gli coprono il corpo lasciandomi intravedere solo il petto marmoreo dove vedo chiaramente dei graffi che gli sporcano la pelle pallida.
"Cosa è successo? Perché sono nuda e per di più nel tuo letto?" Domando coprendomi il corpo con la sua maglietta che trovo per terra.
"Katniss, beh, ieri notte - o stamattina presto, come vuoi tu - abbiamo fatto l'amore ed è stato fantastico." Risponde prontamente ed allunga un braccio per attirarmi a sé.
Mi allontano.
Cerco di recuperare qualcosa di quello che è accaduto prima nella mia mente confusa.
Ricordo solo di aver guidato per tutta la notte e di aver bevuto molto. Mi fa incredibilmente male la testa.
In questo preciso istante, l'unica cosa che vorrei fare è piangere. Sfogarmi per tutto quello che mi è successo negli ultimi mesi e gridarmi che sono stata una stupida.
Cedo e mi siedo accanto a lui sul letto.
Le lacrime iniziano a rigare le mie guance ed io vorrei solo scacciarle via, cosa che risulta impossibile.
"Mi ami ancora? Oppure ieri sera eri così ubriaca?" Domanda Manuel dopo un po'.
Questo non aiuta di certo, ma io annuisco lo stesso.
Eh sì, non ho mai smesso di amarlo.
Mi prende per un braccio e mi fa sdraiare sopra di lui. Non oppongo resistenza, tanto lui ottiene sempre quello che vuole.
Mi bacia entrambe le guance, risucchiando via le lacrime e poi mi toglie la maglietta.
"Non devi vergognarti con me." Dice e poi mi bacia la pancia.
Mi accorgo solo ora di tutti i segni violacei che mi macchiano la pelle sopra al seno.
"Mi perdoni?" Chiede pacato e mi lascia un altro bacio sul ventre. "Ho commesso un grandissimo errore lasciandoti. Mi dispiace tantissimo, mi sono reso conto troppo tardi che ho bisogno di te per andare avanti. Scusami, davvero, sono stato egoista e stupido. Tu mi stai donando la cosa migliore al mondo ed io la sto perdendo. Voglio esserci per te e nostro figlio. Perdonami, ti prego."
Mi fissa in attesa di una mia risposta ed intanto mi accarezza le guance.
Alzo il busto, rimanendo seduta su di lui.
"Sì, Manuel. Ti perdono.
Ti perdono perché ti amo e perché sei la cosa più importante della mia vita. E non lo dico solo perché sono ancora un po' ubriaca ma ti amo davvero tanto e sono sicura che saremo una famiglia fantastica." Mi sporgo verso di lui e lo bacio.
Mi prende per i fianchi e mi attira più vicino a sé.
"Non riesci neanche ad immaginare quanto io ti amo. Ti amo, ti amo, ti amo." Ripete sussurrando contro le mie labbra. "Ti amo e ti amerò per sempre."
"Ti amo, Manuel. Più di ogni altra cosa." Gli dico e lo bacio ancora.

FINE (SECONDA PARTE).

A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS 2 || M. Neuer & J. LawrenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora