5 mesi dopo,
14 novembre 2014KATNISS' POV
Finalmente stasera vedrò Manuel. È da tutto il mese di ottobre che non lo vedo e, bisogna dire che da quando sto con lui, ho passato i cinque mesi migliori della mia vita. Amo Manuel come non ho mai amato nessuno prima d'ora.
È un ragazzo fantastico e dolcissimo. Ad ogni sua partita mi vuole con sé perché dice che sono il suo piccolo portafortuna, e purtroppo è l'unico modo per vederci perché io sto finendo il liceo e non me l'ha sento proprio di trasferirmi a Monaco di Baviera con lui. È ancora troppo presto per andare a vivere insieme, anche se lo amo così tanto. L'altro modo per vedere Manuel è andare da lui al weekend, ma la maggior parte delle volte è lui a venire in Italia.
Adesso sono su un aereo per Monaco e Manuel sarà lì ad aspettarmi. Mi è mancato così tanto e non vedo l'ora di riabbracciarlo.Appena scendo dall'aereo, dopo circa due ore di viaggio, vago per l'aeroporto in cerca di lui. Quando lo vedo appoggiato ad una colonna di marmo, gli corro in contro e gli salto addosso, mettendo le braccia intorno al suo collo. Non gli dico né ciao né nient'altro, mi limito solo a baciarlo.
Mi sono mancate così tanto le sue labbra, sono come una droga per me.
Si stacca a fatica e dice: "Ciao piccola. Mi sei mancata tantissimo. Dai, adesso andiamo che stasera di porto a conoscere delle persone..."
"Hey amore mio. Anche tu mi sei mancato..." Rispondo mordendomi un labbro, cercando di reprimere la voglia matta che ho di baciarlo. "...dove mi vuoi portare?"
Sembra incerto su cosa dirmi ma poi dopo qualche secondo sussurra: "Se te lo dico prometti di non arrabbiarti?"
"Mmh... Okay."
"Allora, ho promesso - anzi sono stato più o meno obbligato - a presentarti alla mia famiglia."
Oddio, cosa? La sua famiglia? Non sono pronta a questo.
Sospiro frustrata.
"Perché non me l'hai detto? Dai Manuel, non sono pronta. Ho paura di non piacergli; soprattutto a tua sorella Sarah."
Mi ha detto che è una stronzetta ed è più piccola di me di qualche anno, credo che ne abbia 15 o 16.
"Amore, vedrai che gli piacerai come tu piaci a me." Dice cercando di rassicurarmi, ma inutilmente. Cerco di farmi forza per lui e poi gli rispondo: "Okay, amore. Lo faccio solo perché sei tu."
Poi appoggio ancora le labbra sulle sue e lo bacio con dolcezza. Mi prende per mano e mi porta nel parcheggio, dove c'è la sua macchina.
Carico la mia piccola valigia nel baule della sua Ferrari rossa e poi saliamo.
"Amore, adesso staremo un po' in macchina." Mi dichiara lui. Uffa, non bastava l'aereo?
"Dove abitano i tuoi genitori?" Domando fredda.
"A Gelsenkirchen."
"E tra quanto saremo là?"
"Circa 5 ore, se non c'è traffico."
"Okay." Rispondo sbuffando.
"Hey amore, ti ho fatto qualcosa?" Domanda preoccupato e fissandomi negli occhi.
"No." Mormoro. "Volevo stare un po' con te visto che è da un mese che non ti vedo... E poi ho il ciclo." Okay, è imbarazzante.
"Aah." Risponde ridendo.
"Io non ci trovo niente di divertente."
I maschi non capiscono proprio cosa vuol dire avere la vagina che sanguina e mal di pancia o la febbre o mal di testa, oppure - nei casi più sfortunati - tutti e tre assieme, per quattro o più giorni.
"Katniss?" Domanda dopo che in macchina era sceso il silenzio.
"'Mmh?"
"Lo sai che ti amo tanto?"
"Ti amo tanto anch'io Manuel." Sembra rassicurato e così accende il motore e insieme partiamo per andare a casa dei suoi genitori. Appoggio la testa sulla portiera della macchina e chiudo gli occhi. Inizio a dormire profondamente."Amore svegliati!" Mi dice dolcemente Manuel. Credo di essere arrivata a casa dei suoi.
"Siamo arrivati?" Domando sbadigliando.
"Sì piccola, vieni dai."
Scendo dalla macchina e mi trovo davanti una bella villa immersa nel verde. È buio e tutte le luci accese nella casa le danno quell'aria fiabesca.
Il padre di Manuel ha una ditta di qualcosa che non mi ricordo ed è un imprenditore abbastanza conosciuto.
Manuel mi prende per mano ed insieme ci dirigiamo verso l'entrata; citofona e neanche due secondi dopo la porta viene aperta da una bella donna sulla cinquantina. Non è altissima e ha dei lunghi capelli biondi, come quelli di Manuel. Gli occhi invece sono marroni chiari color nocciola.
Deve essere sua madre, Natalie.
"Figliolo." Saluta Manuel e lo stringe in un abbraccio materno.
"Mamma" Risponde lui stringendo l'esile figura della donna. Lei scioglie l'abbraccio e mi guarda.
"Tu devi essere Katniss." Abbraccia anche me e per il primo millesimo di secondo rimango stupita ma poi ricambio anch'io l'abbraccio.
"Sai, Manuel mi ha parlato tanto di te..."
"Ci ha parlato tanto di te." La corregge una voce maschile alle sue spalle. Dietro la signora Neuer compare un ragazzo abbastanza alto dai capelli marroni e gli occhi uguali alla madre; assomiglia vagamente a Manuel e capisco subito che è suo fratello, Marcel.
"Hey Katniss." Mi saluta sorridendo e mi abbraccia pure lui.
"Ciao Marcel e buonasera signora Neuer." Parlo per la prima volta.
"Hey Manuel, sei rimasto il solito cazzone." Dice scherzosamente Marcel al fratello.
"Tu invece sei il solito cogl-" Cerca di ribattere Manuel.
"Ragazzi!" Li richiamo la madre. "Vieni Katniss, entriamo in casa e lasciamo perdere questi due bambini." Mi prende a braccetto e mi conduce dentro.
"Manuel!" Strilla una voce femminile e vedo una ragazza bionda corrergli incontro. Gli salta addosso e lo abbraccia.
"Hey orsacchiotto. Mi sei mancata tantissimo." Gli dice lui baciandole entrambe le guance. La ragazza si gira verso di me e mi guarda da capo a piedi. La osservo a mia volta.
È alta e ha un fisico da modella, i suoi capelli sono biondi e lunghi fino a sotto alle spalle. Gli occhi sono azzurri, come quelli di Manuel, e capisco così che entrambi li hanno presi del padre.
"E quindi lei sarebbe Katniss?" domanda antipaticamente a Manuel.
"Sì, Sarah. È lei." Le risponde lui dolcemente. "Vieni Katniss, ti faccio vedere la tua camera."
Mia? Pensavo di dormire con lui...
Saliamo le scale che ci sono vicino all'ingresso e seguo Manuel attraverso un corridoio pieno di porte. Ne apre una ed entra in una camera su i toni del pesca; ci sono un grande letto matrimoniale, un grosso armadio bianco ed un tavolino con delle sedie.
"Vuoi dormire qui, Katniss?" Mi domanda.
"Beh, preferisco dormire con te." Gli rispondo facendo un piccolo sorriso timido.
"Seguimi."
Usciamo dalla stanza e mi porta in camera sua. Appena entro, chiudo la porta dietro di me ed appoggio la valigia per terra. Manuel è in piedi e mi da le spalle così mi avvicino e gli cingo la vita con le mie braccia.
"Amore, ho voglia di baciarti." Gli dico e lui si gira. Mi bacia dolcemente e poi mi prende in braccio. Avvolgo le mie cosce attorno ai suoi fianchi e mi fa distendere sul letto, lui si mette sopra di me. Con una mano mi accarezza le cosce e l'altra la infila sotto la mia maglietta ed inizia ad accarezzarmi il ventre. Appoggia la testa sul mio petto ed io ne approfitto per accarezzargli i capelli biondi. Restiamo così fino a quando Marcel bussa alla porta e ci dice che è pronta la cena. Mi cambio velocemente e al posto dei jeans e dalla camicia metto un vestitino nero.
Scendiamo nella sala da pranzo e ci sono tutti che ci aspettano, compreso Mr Stefan Neuer che intanto è arrivato.
Lo osservo: è un bel uomo ed assomiglia tanto a Marcel. Moro, occhi azzurri ed alto. Mi presento velocemente al padre di Manuel che dice di essere contento di conoscermi.
Mi siedo vicino a Manuel; Mr Stefan e Marcel sono ai due capi del tavolo rettangolare e davanti a me ci sono Mrs Natalie e Sarah.
"Allora Katniss, quanti anni hai?" Mi chiede Stefan.
"Quasi 19." Rispondo sorridendo e poi mi concentro su quello che ho nel piatto.
"Vai ancora al liceo quindi?" Continua a farmi domande che in un certo senso mi mettono in imbarazzato e soggezione perché ho paura che giudichi male la differenza d'età tra me e Manuel.
"Sì, però è all'ultimo anno." Mi aiuta il mio fidanzato premuroso.
"Avete già deciso di vivere insieme?"
"Per adesso preferiamo vivere in due case diverse ma più avanti Katniss si trasferirà a Monaco con me." Risponde Manuel al mio posto.
"Che lavoro vorresti fare Katniss?"
Adesso non ho scampo, sono obbligata a rispondere io.
"Per ora vorrei fare la calciatrice e la cantante ma quando la mia carriera finirà penso di voler diventare poliziotta." Bevo un po' d'acqua perché ho la gola secca dall'agitazione.
"Tu e Manuel volete fare figli?" Domanda Natalie a brucia pelo.
L'acqua mi va di traverso, mormoro un per adesso no e faccio una piccola risata che per mia sfortuna risulta molto falsa ed isterica.
"Spero che più avanti deciderete di sì perché vorrei tanto avere dei nipotini." Continua lei sorridente.
"E Marcel, mamma?" Chiede Manuel.
"Laura non può avere figli." Risponde il fratello; credo che Laura sia la sua fidanzata.
"Ah." Dice Manuel.
"Quindi tu hai 18 anni? Non sei troppo piccola per il mio fratellone?" Mi chiede Sarah. Posso chiaramente sentire il suo disprezzo nei mie confronti.
"No, è molto più matura di quanto tu pensi." Mi difende Manuel ed io allungo la mano sulla sua coscia e la stringo ringraziandolo.
Lui mi guarda e sorride.
La cena finisce senza troppi momenti altri imbarazzanti. Aiuto la signora Natalie a mettere i piatti nella lavastoviglie ed intanto chiacchieriamo; è molto simpatica e gentile, spero di esserle piaciuta.
Manuel e Marcel sono in salotto con il padre mentre Sarah è andata in discoteca con i suoi amici.
Quando abbiamo finito torno in salotto e dico a Manuel che sono stanca e gli chiedo se possiamo andare in camera. Lui annuisce e salutiamo i suoi famigliari.
"Secondo te sono piaciuta ai tuoi?" gli chiedo appena siamo in camera.
"Tantissimo. Mio padre ha detto che sei meglio di Kathrin e di tutte l'altre ragazze che ho portato a casa. A mia mamma saresti piaciuta in ogni caso, anche se tu fossi stata una drogata." Dice sorridendomi.
"I tuoi fratelli invece?"
"Marcel ti adora mentre Sarah credo che sia solo gelosa."
"Gelosa di cosa? È perfetta."
"Credo che sia gelosa perché hai quasi la sua età e perché sei la mia piccola fidanzata." Si avvicina a me ed inizia a baciarmi il collo. Ridacchio in risposta e lui mi attira più vicina a sé.
Mi toglie il vestito e mi fa sdraiare sul letto.
"Manuel, ho il ciclo." Gli dico tirando la coperta del letto sul mio corpo seminudo.
Proprio ieri doveva venirmi?!
"Che peccato." Risponde lui.
Si toglie la maglietta ed i pantaloni e si sdraia vicino a me, sotto le coperte. Lo abbraccio ed appoggio la testa sul suo petto. Lui inizia ad accarezzarmi i capelli ed io istintivamente chiudo gli occhi. Mi sento bene perché sono vicino alla mia ragione di vita.
"Manuel, ti amo tanto." gli sussurro.
"Ti amo tantissimo, piccola mia." Risponde e poi mi bacia la testa. Mi sporgo verso di lui e gli lascio un piccolo bacio a fior di labbra.
Il bacio diventa più disperato e sento il bisogno di averlo vicinissimo a me. Mi metto a cavalcioni sopra di lui ed inizio ad accarezzargli il petto e gli addominali.
Mi ricordo
poi di avere il ciclo e - prima di commettere altri errori - mi sdraio vicino a lui.
Ci addormentiamo abbracciati e finalmente posso dire di essere a casa.
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A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS 2 || M. Neuer & J. Lawrence
Fanfic•2º LIBRO• ❝L'unica certezza che avevo era l'amore di Manuel. Sapevo che lui era tutto ciò di cui avevo bisogno. Manuel era una costante della mia vita e avrei lottato per tenerlo stretto a me. Non l'avrei mai lasciato andare. E avrei fatto di tut...