• FLASHBACK •
Sangria.
La ragazza era seduta al bancone, sorseggiava della sangria ghiacciata ed il suo amico Alexander era seduto vicino a lei.
Si stavano godendo la loro piccola pausa dalla scuola e Katniss alla fine non era poi stata così tanto restia all'idea di partire.
Infatti, erano in un discoteca a Barcellona.
La musica era alta e i ragazzi ubriachi ballavano sulla pista da ballo, erano tutti ammassati e sudaticci.
Katniss ed Alexander avevo preferito fermarsi un attimo dalle loro danza spericolate.
"Katniss, adesso ritorno in albergo. Mi scoppia la testa!" Gemette Xander massaggiandosi le tempie.
Sul suo viso c'era una smorfia di dolore ed intorno alle sue pupille aleggiava un piccolo alone rosso.
Si alzò, senza sentire la risposta dell'amica e con passo traballante raggiunse in pochi minuti l'albergo in cui alloggiavano, non era molto distante né dalla spiaggia né dalla discoteca.
Katniss rimase dov'era, sarebbe rimasta ancora nel locale per un po', giusto il tempo di finire la sua sangria.
La ragazza era talmente assorta dai suoi pensieri che non si accorse che un giovanotto dalla pelle ambrata si sedette vicino a lei.
Il ragazzo la osservava di sottecchi ed era più che sicuro che non avesse mai visto una creatura così angelica come lei.
I capelli color mogano le incorniciavano il viso giovane e bello, gli occhi azzurri erano un po' spaesati.
Era bella, pura ed innocente.
Non era come le ragazze che frequentava lui.
Non era la tipa che ti si struscia contro dopo aver bevuto un bicchiere di alcool.
Aveva lo sguardo fisso sulle sue mani che stringevano un bicchiere colmo di liquido rossastro, lui capì subito che si trattava di sangria.
Le si avvicinò lentamente perché aveva quasi paura di spaventarla.
Si sedette sullo sgabello vicino al suo - quello precedentemente occupato da Alexander - e con voce suadente disse al cameriere di portargli due shot di Licor Cuarenta y Tres.
Il cameriere, poco dopo, posò davanti al ragazzo due bicchierini di quel dolce liquore alla vaniglia.
Osservò la ragazza che intanto aveva finito il suo cocktail e si stava affrettando a ritornare in albergo.
La afferrò per un polso, proprio quando passò dietro di lui e la fece scontrare contro il suo corpo.
Era una visione divina, le sue guance erano arrossate per l'alcool e sembrava davvero una bambina di dieci anni.
"Hey, dove vai dolcezza?" Disse con un tono dolce ma allo stesso tempo sensuale. "Voglio offrirti da bere."
Con la mano libera la prese per il fianco e la fece accomodare in mezzo alle sue gambe.
Le passò il bicchierino di liquore e la ragazza lo bevve in un sorso, lasciando spazio ad una risata da parte del bel brasiliano.
"Come ti chiami, piccola?" Le domando accarezzandole una guancia. L'unico scopo del ragazzo era quella di portarsi a letto la prima ragazza che gli capitasse a tiro, e quella volta gli capitò Katniss Everdeen.
"Mi chiamo Katniss." Balbettò lei timida ed un po' spaventata da quel ragazzo che le sembrava molto più grande di lei.
"Quanti anni hai?" Domandò infatti il moretto.
"Quindici." Rispose con insicurezza.
"Io diciannove." Disse a sua volta lui. Adorava spassarsela con ragazze più piccole di lui, soprattutto con le verginelle che al primo tocco si bagnano.Il ragazzo offrì a Katniss tanto altro alcool e lei bevve senza scrupoli, senza badare al fatto che ormai fosse già più che ubriaca.
"Piccola, vieni. Ti porto a casa mia." La prese per mano e la portò fuori dal locale affollato. Erano già le tre di notte ma la discoteca era ancora piena.
La portò in una vietta secondaria dove era parcheggiata la macchina sportiva del bel ragazzo.
Tirò fuori la chiavi che erano nella tasca assieme a due o tre bustine di preservativi.
Se li portava sempre in giro, non si sa mai cosa può succedere!
Salì sulla macchina e la ragazza lo seguì ridacchiando senza un motivo ben preciso.
Il rombo dell'auto spezzò il silenzio della notte.
Il ragazzo durante il viaggio non si fece mancare di certo palpatine e frasi sporche per la ragazza.
Katniss era molto attratta dal ragazzo che per ora non le aveva riferito il suo nome.
Appena accostò davanti al grande portone della sua grande villa, il ragazzo si precipitò fuori dalla vettura e aprì la portiera del lato passeggero. Prese in braccio Katniss e con un calcio la richiuse.
La baciò selvaggiamente e non stacco per un secondo le labbra da quelle carnose della bella ragazza.
Si precipitò poi in casa, ebbe qualche difficoltà ad aprire il portone.
Fece le scale molto velocemente e raggiunse la camera in fretta.
Posò Katniss sul letto e si tolse la maglietta, buttandola poi in terra.
Si mise a cavalcioni sul corpo della giovane e le tolse senza problemi il top aderente e il reggiseno di pizzo rosso.
Ebbe un fremito a quella visione paradisiaca.
Si catapultò con le labbra sulla sua pelle chiara e lasciò una scia di baci umidi sul ventre della ragazza.
Fece scorrere la lingua fino alla cintola dei pantaloncini di jeans.
Li slacciò e li fece scivolare lungo le gambe di Katniss per poi sfilarglieli dalle caviglie.
Riportò la testa sul suo ventre giovane e pallido ed iniziò a torturarle la pelle con piccoli morsi e succhiotti.
Poi, quando i jeans si fecero davvero troppo stretti e non ne poteva proprio più, li tolse e raggiunsero la pigna di vestiti già presenti sul pavimento.
Rubò un piccolo bacio alla ragazza e poi le fece aprire le gambe per posizionarsi meglio tra di esse.
Le tolse le mutandine rosse e le buttò in terra.
Posizionò il viso davanti all'entrata palpitante della ragazza e tiro fuori la lingua per poi farla passare sulla sua intimità bagnata.
Katniss gemette e mise le dita tra i capelli mori del giovane spingendogli la testa contro il centro del piacere.
Sussultarono più volte ed entrambi erano davvero eccitati.
Il ragazzo portò poi la bocca sul seno giovane e sodo di Katniss.
Le succhiò i capezzoli, mordendoli.
Si tolse i boxer e, con un movimento disperato, entrò in lei.
"S-sono vergine." Gridò lei quando il membro duro del ragazzo fu dentro al suo corpo.
Il ragazzo sorrise appagato e continuò a spingere con violenza.
Lei sussultava e imprecava per il dolore.
Il ragazzo era sempre più eccitato e le sue spinte si fecero più potenti.
Non passò molto ed i due ragazzi raggiunsero l'apice del piacere sentendosi appagati.
Il lenzuolo bianco sotto i loro corpi era sporco di sangue ma a nessuno dei due importò.
Lei era tremante ma fottutamente eccitata, lui si sentiva davvero bene.
"Comunque mi chiamo Neymar." Sussurrò prima che la ragazza si addormentasse.
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A TRUE LOVE STORY NEVER ENDS 2 || M. Neuer & J. Lawrence
Hayran Kurgu•2º LIBRO• ❝L'unica certezza che avevo era l'amore di Manuel. Sapevo che lui era tutto ciò di cui avevo bisogno. Manuel era una costante della mia vita e avrei lottato per tenerlo stretto a me. Non l'avrei mai lasciato andare. E avrei fatto di tut...