Capitolo 4

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Niente da fare

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Niente da fare.. se ne è già andato... che rabbia! Che tipo odioso!!

Io: "sono il ragazzo più figo che tu abbia mai conosciuto" blah blah blah.. certo come no ahah, semmai il più presuntuoso.

Mi incammino per tornare a casa. Devo preparami la cartella, i libri, ecc.

Nella via del ritorno però non penso a tutto questo, penso a lui. Ma chi cazzo è quel tipo!? aaaarg.. uffa, proprio non mi viene in mente.. eppure.. mi sembra di averlo già visto.. sì, ne sono sicura.. ma.. dove??

Tutto questo pensare mi fa girare la testa. Finalmente (beh, non proprio finalmente) arrivo a casa e tutti i pensieri su quel ragazzo spariscono, per lasciare spazio a quelli sui miei genitori.. che staranno facendo? Staranno ancora litigando? Beh.. ovvio.

Entro in casa e non sento alcun rumore : strano. Chiamo i miei ma non rispondono, guardo l'ora: le 17, saranno ancora al lavoro - (penso)

Approfitto del silenzio e della calma per farmi un bagno caldo. Ma nel momento stesso in cui mi immergo nella vasca tornano a riempirmi la testa strani pensieri, fatalità sempre su di lui. Ma perché io!? Cosa ho fatto di male!? Ora che ci penso bene però... NO! Sono rovinata! Quella specie di strafatto di streroidi mi ha sentita cantare! No cazzo.. calmati.. non è così tremendo, no? Come non è così tremendo?! Mi ha sentita cantare e ha detto che non ci trova niente di speciale nella mia voce! Cazzo cazzo cazzo!! E poi, sapeva il mio nome.. come.. come è possibile? Non l'ho mai visto in giro, vabbè che non conosco nessuno (cèh faccio fatica a ricordarmi dei miei compagni di classe), però, uno così non lo si scorda di certo.

I miei pensieri si interrompono nel momento in cui sento sbattere la porta e qualcuno irrompe in bagno, spaventandomi a morte. Mia madre. Oddio no! è stra sbronza. Non si era mai ubriacata prima.. Mi ordina di uscire dal bagno. Ubbidisco. Guardo l'orologio. Sono le 18:16. Wow. Ma che cosa mi prende? Ho davvero pensato ad un ragazzo per più di un'ora? è decisamente la prima volta.. e l'ultima.

Mi vesto: pantaloncini corti del pigiama e una canottiera (non scollata... odio le scollature... sono per le puttanelle della scuola, non certo per me..), scendo le scale per andare in cucina a preparare la cena (la mia routine) quando sento un tonfo che mi fa sobbalzare. Cazzo, e adesso che succede? Ma cos'è oggi eh? Hanno tutti deciso di comune accordo di farmi morire d'infarto? Il rumore veniva da sopra. Salgo e...

"Tu.. e il mio dolore"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora