PROLOGO
Ciao, io sono Giulia, ho 16 anni. Sono figlia unica, e meno male, non sopporterei vedere miei fratelli passare quello che passo io ogni santo giorno.. i miei litigano in continuazione e io ci vado sempre di mezzo, logico no? Sono io la causa...
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Domani inizierà la scuola, che palle! Sta scuola del cazzo.. ma che ci vado a fare poi? I miei mi ci mandano solo perché così non sto a casa a rompere i coglioni.. bei genitori. Comunque, non ci andrò, come mio solito da 3 anni a sta parte. Beh almeno questo lo pensavo fino a stamattina, quando i miei mi hanno minacciata di cacciarmi di casa, non lo hanno mai fatto e so che quando dicono una cosa la fanno. Dopo la discussione sono uscita di casa e sono andata a farmi un giro per schiarirmi le idee. Ora sono seduta su una schifosa panchina in uno schifoso parco appena fuori città. Almeno è un posto tranquillo.. troppo tranquillo.. è un luogo dove posso starmene per conto mio e pensare. Dove poter fare ciò che voglio. Per esempio cantare, sì, cantare. Amo cantare, è una delle cose che amo veramente, e sono veramente poche. So di avere una bellissima voce: me lo diceva sempre nonna (con me è sempre stata gentile), quindi so che è vero perché lei è un critico della musica. Canto solo quando sono sicura che nessuno mi senta, mi vergogno troppo. Sogno spesso di potermi esibire su un palco per far sentire la mia voce a tutto il mondo, vorrei poter saper scrivere canzoni che piacciano a tutti, che facciano sognare, che facciano innamorare, che facciano.. beh.. non lo so, credo che sarebbe bello se potessero far provare delle belle emozioni a tutti. Ora sto cantando "Io ti aspetto" di Marco Mengoni (me la cavo meglio con l'italiano. Ad un certo punto sento dei passi, allora mi blocco, smetto di pronunciare una sola sillaba. I passi si avvicinano, lenti, tranquilli, sembra quasi che qualcuno non voglia farsi sentire.. poi ecco, quel qualcuno si fa vedere. E' un ragazzo. Alto, biondo, occhi verdi, fisico perfetto, palestrato. Mi sorride, ma non un sorriso dolce, da far sciogliere. Sembra quasi che si stia prendendo gioco di me, e in effetti è così.. sembra quasi..
