Rimasi impietrita.
Sguardo sbarrato.
Gli attimi passavano.
Una folata di pensieri - per niente positivi - travolse la mia mente, eppure neanche una sillaba riusciva a sfuggirmi dalle labbra.«Basta che tu dica di sì.», mi suggerì sottovoce Ricky, guardandomi in febbrile attesa.
«E se non volessi?», risposi in un sussurrò, ritraendomi da lui.
«Cosa?», si alzò incredulo mantenendo i suoi occhi limpidi incatenati ai miei.
«Mi hai lasciato sempre intendere di voler star con me per sempre. Cosa ti prende?», iniziò a scaldarsi, lasciando che il tumulto di emozioni contrastanti sporcasse le sue iridi cerulee.«No. Non voglio.», risposi spaventata.
Una parte di me voleva poter uscire del mio corpo e scuoterlo, prendermi a schiaffi.
Che diamine dici?, domandò la vocina che vive nella mia testa, quella che non contemplava le idee che mi spinsero a quel "no".«Se volete, me ne vado...», esitò sua sorella guardandoci confusa. Si sentiva di troppo e si notava da come si sistemava i capelli con irrequietezza.
«Tranquilla, Sabrina; me ne vado io. Sono stufo dei tuoi capricci e della tua lunaticità.», disse a denti stretti, serrando i pugni che tremavano.
Mi guardò furioso un'ultima volta prima di uscire dalla camera, tempestoso.«Ricky, no!», lo implorai contraddicendomi.
Prendi una decisione, Cristo!, ringhiarono i miei pensieri.
Da' retta a me e seguilo!, pretese la vocina mentre la coscienza faceva a pugni con quest'ultima.
Lascialo andare!, mi ordinò proprio la coscienza, suscitandomi ancora più confusione.
«Aspetta!», lo inseguii fino al salotto.«Aspetta cosa? Mi metti sempre in dubbio! Pensi che ti tradisca, pensi...», la sua voce iniziò ad esitare quando una lacrima minacciò di rigargli la guancia, «...pensi che non ti ami, pensi che ti sostituirei e quando ti chiedo di sposarmi, che fai? Dici di no!», mi urlò contro, asciugandosi gli occhi con rabbia e bestemmiò.
«Ti diverti a prendermi per il culo?!»Mi sentii vuota: così piena di pensieri e di emozioni contrastanti che non potevo neanche più percepirli, sentendomi un involucro di pelle, sentendo dentro il buio più desolato.
Cercai di dire qualcosa, ma mi bloccò, troppo preso a far fluire il suo fiume di parole. Un fiume in piena, un fiume dalla corrente forte, irrefrenabile.«Ti sono stato accanto il più possibile, in ogni momento, ti ho difesa quando Chris ti voleva denunciare nonostante la sua reazione fosse comprensibile, nonostante sia mio amico da anni, da prima che tu arrivassi. Ho sempre cercato di esser meglio di quello che sono, per te!», le sue parole brucianti mi investivano, lasciando scottature dove passavano.
«Mi viene quasi da pensare che sia tu a non amarmi, a starmi accanto per non aver a che fare con la giustizia, perché ho i soldi... Ma certo! I soldi, ti piace il mio portafogli, non io!», iniziò a muovere le braccia con foga, gesticolando animatamente.
«No, no. Mi rifiuto di pensarlo. Per Dio.», sussurrò incredulamente e ferito, «Ma sai cosa? Me ne frega, ma non dovrebbe perché me ne vado via, lontano da te. ME NE VADO.», concluse con voce rauca, modificata dall'ira e dal dolore.«Ricky, no!», mi aggrappai al suo polso cadendo a ginocchioni.
«Cosa?!», si riappropriò del suo braccio con un movimento brusco facendomi atterrare sul pavimento anche con le mani.
«Non mi vuoi? Ok, finiamola qua.»«Non è vero!», urlai disperata tornando in piedi e barcollando verso di lui.
Scossa dai singhiozzi, ogni mia implorazione risultava un urlo di dolore che squarciava il silenzio notturno e riusucchiava tutta l'aria dai miei polmoni. Diventavo sempre più vuota.«Allora perché?! Perché saltare a conclusioni errate, dubitare dei miei sentimenti? Perché poi rifiutarmi?», la sua mano strinse la maniglia della porta principale più forte. Le sue nocche diventarono bianche, almeno quelle non coperte dai tatuaggi.
Sentii come se il mio cuore fosse al posto di quel pezzo di ferro attaccato alla porta: stritolato tra le dita che una volta accarezzavano il mio volto con dolcezza e attenzione a non ferirmi.
Quando la medicina diventa un'arma ti si ritorce contro, ti provoca più dolore della malattia stessa: così fu Rick in quell'istante. Ed io fui così per lui.
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City Lights
Fanfiction"Fin da piccola ho saputo distinguere le ambizioni per il futuro dai sogni, perché questi possono diventare incubi." Sofia, la sera precedente al suo diciottesimo compleanno, si era concessa il regalo più grande, la realizzazione del suo sogno: vede...