Presi la mano di Rick per farmi forza, la strinsi sentendo su un polpastrello la superficie liscia, calda e dura della sua fede. Lei era lì a guardarci e quando le fui vicina i suoi occhi mi sembrarono due pozzi profondi, distese illimitate di sangue ed odio. Mi rivolse un agghiacciante sorriso e scomparve.
Era agghiacciante. Lo era lei, lo era il fatto che io ci credessi nonostante fosse così surreale. Cercai di scacciare dalla mente i suoi rubini inquisitori.
Rick non la notò e si limitò a portarmi, avanzando in modo fluido ed elegantemente lento, verso il centro della pista da ballo, dove ai suoi bordi si affacciavano gli invitati, avidi della visione delle nostre figure, così affiatate da creare un essere solo.Il primo ballo.
Chiusi gli occhi e poggiai la testa contro il suo petto lasciandomi trasportare dai suoi passi lenti."We flew too close to the sun
so close I thought it was heaven
If hell is a life without love
am I being punished for what I've done."Conoscevo quella canzone: "End Of The World", di Juliet Simms.
Aveva deciso lui quel brano. Una scelta particolare, avranno pensato tutti, ma il testo si adattava alla situazione."Tears will fall
Oceans will rise,
The earth will stop turning
Since you left
every breath feels like it's burning
I know that life will go on
I will survive,
but for tonight
I'd swear on my life
this is the end of the world.", cantava la voce femminile e graffiante.
Dolcezza, tristezza, profondo amore, disperazione trasparivano dal timbro della cantante.Le luci blu accarezzavano le nostre sagome che danzavano lentamente.
La neve artificiale iniziò a fare la sua gran scena, cadendo delicata dall'alto ed incastrandosi nei nostri capelli.
Una lacrima mi rigò la guancia fino ad essere accolta dalle morbide labbra di Ricky che mi baciò la gote."The sky's on fire
All the stars disappear
no signs of life without you here."A quelle parole, che cantai in un sussurro reso rauco dal pianto, mi strinsi di più a lui.
«Ti amo.»«Anche io. Per questo, se ti lascerò, voglio che la tua vita continui.», mi disse mortalmente serio.
La mia esperissione accigliata gli fece intuire che non avevo capito.
«Sofia, non dobbiamo contrastarla. Quando sarà tempo, noi, lasceremo che succeda e, tu, mi lascerai andare.»«E tu?», domandai disperata.
«Io lascerò andare te tra le braccia di chi ti farà stare bene. Chiunque sia a me andrà bene, a patto che tu sia felice.», abbassai lo sguardo e sentii eccheggiare l'ultima nota della canzone.
«Prometti.»
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City Lights
Fanfic"Fin da piccola ho saputo distinguere le ambizioni per il futuro dai sogni, perché questi possono diventare incubi." Sofia, la sera precedente al suo diciottesimo compleanno, si era concessa il regalo più grande, la realizzazione del suo sogno: vede...