QUANDO I SOGNI DIVENTANO REALTA'

15.1K 545 22
                                    

Durante tutto il resto della settimana purtroppo mi ritrovai al centro dell'attenzione. Ma tutto sommato me la stavo cavando bene, procedevo a piccoli passi verso una tacito e inevitabile adattamento alla situazione. Soprattutto ora che era iniziato il weekend e i miei genitori stavano per trasferirsi due giorni alla nostra casa al mare. E Sarah stava per arrivare col treno delle diciassette, lo stesso che avevo preso io soltanto quattro giorni prima. Mi sembrava fosse passata un'eternità.

Chiusi la pagina di word sul terzo capitolo del mio libro appena cominciato e aprii la casella di posta: c'erano due nuove e-mail. La prima era della nonna.

Da: Benner Emma

A: Connor Micol

Data: 17 giugno - 8.02

Oggetto: mi manca terribilmente la mia nipotina

Come stai, Micol? Sono giorni che non rispondi. Qua c'è un caldo terribile ma immagino che anche a Port Angeles la temperatura sia torrida. Hai dimenticato di mettere in valigia il tuo rossetto preferito. Vuoi che te lo spedisca?

Un abbraccio.

Nonna Emma.

Digitai veloce la risposta sulla tastiera.

Da: Connor Micol

A: Connor Emma

Data: 17 giugno - 15.18

Oggetto: tu mi manchi di più

Ciao nonna,

anche qui fa caldo, troppo per i miei gusti. Ci sono un sacco di turisti e mamma e papà stanno per andare alla nostra casa al mare per il weekend. Sono contenta perché tra meno di due ore arriverà Sarah e potremo starcene per conto nostro. Mi manchi. Mi manchi terribilmente. Hanno organizzato una festa in mia onore e ho rivisto un mio amico che a quanto pare vuole organizzare un'altra festa per me. Quindi non preoccuparti, va tutto benissimo. Ti voglio un mondo di bene.

La tua Micol.

P.S. Ricordati di andare a ritirare la pensione lunedì prossimo. Non dimenticarlo come al solito.

Rilessi prima di inviarla e passai alla e-mail successiva. Era di Stephen.

Da: Lawson Stephen

A: Connor Micol

Data: 17 giugno - 12.55

Oggetto: se è vero che i sogni son desideri...

Ti ho sognata!

(Non era uno di quei cazzo di sogni erotici, non sono così pervertito, stai tranquilla).

Ti ho sognata entrare nel pub, martedì prossimo verso le otto di sera, con un bel vestito rosa che avevi trovato sui gradini di ingresso di casa tua. Avevi i capelli attorcigliati in una treccia e alcune ciocche ti ricadevano sulle orecchie. Mi sei venuta incontro e mi hai detto: <<Grazie Stephen per questa meravigliosa festa, era da tanto che non sorridevo!>>.

Che sia stato un sogno premonitore?

Stephen.

Feci una pausa prima di continuare, giusto il tempo di sollevare gli occhi verso il soffitto, poi continuai a leggere il resto dell'e-mail.

P.S Ho la netta sensazione che tu stia sollevando gli occhi al cielo proprio in questo preciso istante. Sbaglio?

Sentii la mandibola aprirsi lentamente e come una stupida controllai alle mie spalle, come se ci dovessi trovare Stephen, proprio lì, con una spalla appoggiata allo stipite della porta.

P.P.S. Che fai questo weekend?

Stavo iniziando a digitare la risposta quando sentii bussare.

"Micol?", mio padre mi chiamò dalla porta aperta, sbirciando nel disordine della stanza. "Ti disturbo?".

La libertà più grandeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora