È ufficialmente ricominciata la stagione al mare. Resterò un mese intero in questo campeggio, in questo posto che chiamo casa, vita e famiglia. Ogni estate io e papà veniamo qui per tutto il mese d'agosto. Questo posto per me è davvero speciale, ha un profumo meraviglioso, fresco e delicato, un po' come i saponi che trovi nelle camere degli hotel.
Sono nata praticamente tra le braccia di questa foresta, non avevo neanche un anno quando i miei genitori mi portarono la prima volta, e già allora sentivo quanto l'aria di mare mi facesse stare bene. Gli anni passano, e in tutto questo tempo, i miei genitori si sono separati, i miei fratelli sono diventati grandi e sono rimasta io, insieme a papá, a godermi queste vacanze.
Ho quindici anni e solamente tra dodici giorni festeggerò il mio sedicesimo compleanno, sin da quando ero bambina ho sempre aspettato i miei sedici anni ero così impaziente perché convinta che mi sarei finalmente potuta sentire grande e in grado di avere più libertà da parte dei miei genitori.
Parto con papà prestissimo e arriviamo in campeggio proprio quando inizia ad accendersi un po' di vita e le persone iniziano la loro giornata, ci salutano tutti, felicissimi di rivederci e di passare le vacanze insieme alla nostra compagnia.
Io peró non sto nella pelle di rivedere i miei amici, sono tanti, troppi da elencare, siamo una compagnia di ragazzi tra i 13 e i 19 anni, peró siamo una famiglia, siamo tutti molto legati tra noi e ci vogliamo bene e anche se non li conosco da tanto mi hanno accettato subito dentro al gruppo.
Mi cambio e mi avvio verso la piscina dove già so di trovare molti di loro.
Infatti sono lì, tutti stesi sopra i loro teli da mare a ridere e scherzare, a farsi i dispetti e ad ascoltare la musica, si, noi ci facciamo sempre riconoscere, siamo famosi per la musica altissima nelle casse. Saluto tutti così entusiasti di vedermi, mi siedo vicino alla mia migliore amica, Sara, e l'abbraccio fortissimo. Più tardi ci mettiamo in cerchio e iniziamo a giocare ad un sacco di giochi di gruppo per ammazzare il tempo, ovviamente tutti inventati da Luca e Davis. Luca è bravissimo con i trucchi di magia, mentre Davis gli fa da spalla riuscendo sempre ad ottenere l'attenzione di tutti, soprattutto delle ragazze, che non riescono mai a resistere al suo fascino e ai suoi capelli ricci.
Qui a Spina la parte più bella della giornata è la sera, perchè ci si veste bene e ci si diverte da morire. E per questa sera direi che i miei amici si sono organizzati bene e per festeggiare l'inizio della stagione, hanno comprato da bere.
Abbiamo un posto tutto nostro, la torretta, è una di torre di legno in mezzo al bosco dove, salite le scale, si riesce a vedere il mare e la laguna, è un posto meraviglioso e noi passiamo la maggior parte delle nostre giornate lì, un po' come la torre di raperonzolo dove la principessa scioglieva i suoi lunghi capelli per far arrampicare il principe così che potesse salvarla, con la differenza che, nella nostra torre, le uniche cose che volano di sotto sono bottiglie vuote di alcolici.
Alle nove ci troviamo al cancello della spiaggia solo che piove tantissimo, riesco a riconoscere i miei amici nel buio e tra la pioggia. Iniziamo a correre verso la torretta, saliamo sopra per ripararci. Io mi siedo vicino a un ragazzo che ancora non avevo mai visto.
"Piacere, io sono Lorenzo!" Dice il ragazzo porgendomi la mano.
"Ciao! Io sono Sofia, molto piacere." Rispondo educatamente.
Matilda ha una sporta enorme piena di bottiglie di alcolici, birre e caramelle. Cristina, la sorella di Matilda, la solita frettolosa inizia a distribuire i bicchieri e tutti si ammassano sulle sporte di alcolici. Io non bevo, non ho mai bevuto prima ed sono decisa a non farlo, per il semplice motivo che non ne ho voglia e non ne sento il bisogno per potermi divertire. Cristina è la prima a ubriacarsi e sinceramente è molto divertente guardarla mentre cerca di convincere sua sorella che non ha bevuto tanto come crede,cercando di mettere insieme qualche parola di senso compiuto.
Decido di scendere dalla torretta e di andare dai ragazzi che sono sotto e che stanno parlando, vedo persone che non ho mai visto, tra cui due visi che si assomigliano molto, magari sono fratelli, ma non riesco a inquadrarli, sono tutti incappucciati per proteggersi dalla pioggia e io inizio ad ascoltare i loro discorsi, probabilmente parlano di droga, ma io non ne capisco niente così decido di tornare sopra.
Cristina continua a non reggersi in piedi e piangendo, urla il nome di Giulio, il ragazzo che l'ha rifiutata, lui da bravo stronzo invece si diverte a vederla in quelle condizioni.
Torniamo dentro al campeggio e ci dirigiamo verso la sala giochi per stare al riparo.
Aspettiamo la fine della pioggia e ognuno torna alla sua roulotte. Io accompagno Sara, alla sua e poi mi dirigo verso la mia e, senza far rumore per non svegliare mio padre, mi metto a letto e dopo poco mi addormento.
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Un Mese Di Estate (IN REVISIONE)
Teen FictionAbbiate il coraggio di guardare, oltre la riva, l'infinito del mare♥️