Dovevamo farlo insieme l'amore la prima volta qui in spiaggia, io e lui.
Doveva essere come lui se lo era immaginato, così perfetto, saremmo stati bene finalmente, sarebbe andato tutto per il verso giusto.
Dovevamo essere innamorati, l'uno dell'altra, e fare tutto quello che fanno le persone che si amano. Avrei dovuto sapere a memoria il sapore dei suoi baci, invece adesso non mi ricordo più nulla. Adesso non mi ricordo come ho fatto ad innamorarmi di lui, come ho fatto a cascarci un ennesima volta, come ho fatto a credere alle sue promesse.
Ripenso a tutto. Alla prima volta che ci siamo guardati negli occhi, al nostro primo bacio sotto le stelle, al giorno del mio compleanno. Poi ripenso alle litigate, a i suoi baci con Greta e a stanotte.
Chissà quante volte ha già fatto l'amore, sarà esperto, lo saprà fare bene. Avrà reso Greta felice, adesso sará lei la fortunata a poter ricevere le sue carezze e i suoi baci.
Continuo a piangere senza mai fermarmi. Le lacrime scendono da sole, una dopo l'altra. Manuel con un braccio mi tiene stretta a sè e io continuo a tremare.
Alle 6:15 circa vedo Simone uscire dalla tenda e inizio a tremare sempre più forte.
Il ragazzo si avvicina a noi camminando lentamente.
"Manuel ci puoi lasciare soli?" Chiede il moro sistemandosi i vestiti.
"No." Risponde Manuel freddo stringendomi sempre di più a lui come per proteggermi dalle parole di Simone.
"Come mai sta così?" Chiede Simone facendo finta di niente al fratello, come se io non fossi nemmeno in grado di parlare.
Tempo qualche secondo e sento salirmi da dentro una scarica di adrenalina. Mi alzo in piedi velocemente e inizio ad urlare contro a Simone.
"Puoi parlare anche con me sai? Guarda sono viva vedi? Dai sentiamo quello che hai da dire! Sentiamo le nuove promesse che non riuscirai a mantenere! Fai pure finta di niente! Ti ho visto stanotte scopare con Greta! Per fortuna che ero importante, mi hai detto che mi amavi! Guardati adesso! Mi avevi detto che volevi fare l'amore con me e invece sei andato con un'altra! Mi fai schifo!"
Simone si avvicina.
"Non mi toccare!" Urlo per poi senza forze tornare a sedermi a terra tra le braccia di Manuel.
Le lacrime continuano ad uscire. Simone mi guarda con aria sconvolta.
"Senti, non usare queste parole con me hai capito? Non ti permettere mai più di dire cose del genere sul mio conto! Stai pure lì a piangere come una bambina." Dice per poi andarsene.
Manuel mi accarezza i capelli e senza neanche accorgermente gli ho bagnato tutta la maglietta.
Simone POV:
Ma cosa ho fatto? Ho rovinato tutto, ho perso l'unica cosa bella che avevo. Aveva ragione mio padre a dirmi che sono un buono a nulla. E dopo tutto quello che ho fatto ho avuto anche il coraggio di risponderle in quel modo. Ha ragione Martina, faccio schifo.
Incomincio a piangere come un bambino, per la seconda volta da quando sono qui sto piangendo. Quella ragazza mi ha cambiato.
Sono una persona orribile.
Non sarei mai dovuto andare a letto con Greta.
Ed è vero riesci a dare il vero valore alle cose solo quando le perdi.
Inizio a correre per la strada del mare. Sono mezzo ubriaco e faccio fatica a stare in piedi ma continuo a correre fino ad arrivare alla mia casetta. Entro senza svegliare mia mamma e mi metto a dormire.
Inizio a camminare per la strada di ritorno della spiaggia, non mi reggo in piedi, in giro non c'è nessuno e il sole piano piano inizia a sorgere.
Vedo una bicicletta in lontanaza avvicinarsi, è Andrea, il mio vicino di roulotte. Mi vede che sto per cadere a terra così subito si ferma e mi prende in braccio. Si fa tutta la strada con me sulle spalle e la bicicletta tra le mani.
"Andre, sei un angelo." Riesco a dire prima di addormentarmi.
Il biondino mi stende dentro la tenda e mi rimbocca le coperte. Io come una bimba mi addormento.
Mi sveglio alle 5 del pomeriggio perchè mio papà entra nella tenda per dirmi una cosa.
"Martina, svegliati dai."
"Si dimmi." Dico assonnata.
"Io sto tornando a casa, i tuoi fratelli sono già andati stamattina, staró via una settimana poi torno. Ti ho lasciato dei soldi, tanto so che te la cavi bene da sola, mi raccomando non fare cose stupide. Ciao tesoro."
Saluto mio papá e inizio a prepararmi psicologicamente per quella settimana completamente sola.
Il mio telefono vibra da sotto il cuscino.
Sconosciuto:•Recati questa sera in piscina sotto il terrazzino da sola.•
Martina:•No, non so chi sei.•
Sconosciuto:•Fallo, lì ci sará un biglietto scritto da me, c'è qualcosa che devi sapere.•
Ceno con quel poco che mio papà mi ha lasciato nel frigorifero.
Poi entro in roulotte e metto un po' di musica per distrarmi.
"Martina! Martina!"
Sento chiamarmi da fuori così esco e trovo Manuel sul ciglio della veranda.
"Ciao Manuel, entra." Dico sorridendo.
"Ti trovo meglio di stamattina." Dice lui.
"Avevo bisogno di riposare e farmi passare la sbronza."
"Volevo solo assicurarmi che stessi bene."
Io lo guardo.
"So cosa stai pensando. Simone vero? Non è tornato a casa, siamo un po' preoccupati, l'ho continuato a chiamare tutto il giorno, poi mi ha inviato un messaggio con scritto che è tutto okay e che stasera sarebbe tornato."
Continuo a guardarlo.
"Anche Greta è venuta da me, ha detto che non vedeva Simone da stanotte." Conclude Manuel .
"Io con Simone ho chiuso." Dico.
Manuel si avvicina a me:"Beh, sai, stamattina Cloè è tornata a casa.. Quindi volendo io e te..."
"Ma cosa stai dicendo?! Ti vuoi comportare come tuo fratello?" Dico io scoppiando a piangere.
Manuel si allontana.
"Scusami Manuel.. Non volevo urlarti contro, è solo che sono cosí arrabbiata e triste."
"Non ti preoccupare tesoro." Dice il moro abbracciandomi.
Alle 10 vado sotto il terrazzino della piscina e proprio come mi diceva il messaggio trovo un biglietto con sopra il mio nome.
"Martina, allora questa notte il tuo adorato Simone ci ha dato dentro eh? E non con te? Beh, mi dispiace sai. Devi sapere peró che il ragazzo non era la prima volta che andava a letto con una ragazza qui al mare, ben sì la seconda volta, prima di Greta indovina con chi è stato? Con CAMILLA."
Perchè le persone si divertono a farmi del male.
Inizio a piangere, finchè le lacrime non finiscono.
Mi siedo sull'erba e guardo la piscina cambiare colore attraverso le luci che si illuminano all'interno. La mia mente si mette in pausa e per qualche minuto riesco a non pensare a niente.
Mi addormento.
Sento delle mani sfiorarmi il viso ancora umido e mi sveglio di colpo.
Simone si siede accanto a me e inizia a parlarmi.
"Ho avuto un intera giornata per riflettere e ora ho finalmente trovato le parole giuste da dire."
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Un Mese Di Estate (IN REVISIONE)
Teen FictionAbbiate il coraggio di guardare, oltre la riva, l'infinito del mare♥️