Mi svegliai sentendo il calore di una raggio di sole scaldarmi la guancia.
<Uhm...> il mio cuscino era molto caldo e morbido.
Schiacciai il viso sul cuscino e sentì un dolce aroma.
Aprì gli occhi e quando misi a fuoco ciò che pensavo fosse il mio cuscino per poco non rischiavo di cadere dal letto.
<Non...non dirmi che mi sono addormentata?!> dissi io.
Non ci fu risposta. Quando lo guardai in viso mi accorsi che stava dormendo.
<Uhm...Amu...sei già sveglia?> disse tirandomi di nuovo giù e tenendomi stretta a lui.
<Ikuto...e se ci sono i miei genitori?!> gli sibilai in un orecchio.
<Uhm...> era talmente immerso nel sonno che di questo passo non l'avrei svegliato neanche per natale ma non avrei mai disturbato un Ikuto così fragile e bello.
<Amu?!> mi chiamò mia madre dall'altra parte della porta.
<Si, mamma?> dissi io.
<La colazione e pronta puoi scendere!> disse prima di sentire i suoi passi allontanarsi.
<Mi sono salvata per un pelo...> dissi prima di girarmi verso l'intruso che dormiva nel mio letto.
<Ikuto...> gli dissi scuotendogli un po' la spalla.
<Uhm...Amu sei tu?> aprì gli occhi <Ma...che ci faccio qui?>
<Ti sei addormentato!> esclamai io.
<...ah si ora ricordo...> disse alzandosi e mettendosi seduto.
<I miei non devono trovarti qui! Per quanto tu sia simpatico a mia madre non credo la prenderebbe bene!> dissi io.
<Amu? Sei già sveglia?> chiese Ran uscendo dall'uovo.
<Miaaaao! Che cos'è questo frastuono?! Ci sono persone che vorrebbero dormire!> disse Yoru sbucando dalla tasca di Ikuto.
<Ma che succede?> chiese Miky.
<Siete già svegli?> disse Su.
<Amu?> mi chiamò Ami dall'altra parte della porta.
<Si?>chiesi io nervosa.
<Che stai facendo? Papà mi ha mandato a chiamarti!> disse lei.
<...Nasconditi lì presto!>e lo spinsi nell'armadio.
<Amu? Ora entro e ti porto di sotto.> e iniziò a girare il pomello così buttai Ikuto nell'armadio e chiusi la porta.
Lei entrò e disse <Ma che stai facendo?>
<N-niente! Sono io che vorrei sapere che ci fai nella mia stanza!> dissi io nervosa.
<...> disse guardandomi sospettosa <Tu mi nascondi qualcosa.>
<No. Nononono. Ma figurati se io la tua cara sorellona ti nasconde qualcosa...> dissi ridendo ma alle mie stesse orecchie suonavo falsa.
<Sputa il rospo.> disse lei socchiudendo gli occhi.
<...Bhe ecco io...> che cavolo gli avrei detto.
Ami era famosa per la sua capacità a intercettare un bugiardo a chilometri di distanza.
<Amoriiii mieiiiii.> ci chiamò nostro padre.
Perfetto. Ci mancava solo lui.
<Su forza scendete a fare colazione con il vostro paparino! Che cosa state aspettando?>chiese lui.