Alla fine non riuscì a chiudere occhio nelle due ore seguenti.
<Amu...?> mi chiamò Ikuto mentre apriva gli occhi.
Mi girai con delicatezza verso di lui e gli dissi <Si?>
<M-mi sono addormentato...> cercò di dire lui.
<Fa niente. A che ora sei arrivato?> chiesi io.
<Uhm... 2.00.> disse lui mentre cercava di tornare lucido.
<Così tardi? Ma cosa avete fatto?> chiesi io.
<Con...con Tadase abbiamo fatto delle indagini su Lucas...> disse lui mentre si metteva a sedere sul letto.
Non disse nulla ma un ampio sorriso stava sbocciando sulle sue labbra.
<Che c'è ?> chiesi io.
<Hai parlato di nuovo nel sonno> disse lui.
Spalancai gli occhi.
No, di nuovo no.
<Ehm...c-cosa hai sentito?> chiesi io.
<Hai nominato il mio nome...un paio di volte...> disse lui continuando a sorridere.
Ah, perfetto.
Non sapevo se arrossire per la vergogna o arrabbiarmi per il fatto che abbia ascoltato i miei discorsi notturni.
Decisi la seconda opzione <Ikuto! È tutta colpa tua! Sei un Gattaccio Ladro!>
Sulla sua testa apparvero due orecchie da gatto e con un salto scese dal letto ridendo sotto i baffi.
<Se ti acchiappo...!> era una minaccia inutile visto che non potevo di certo acchiappare un gatto veloce come lui.
<Cosa avresti in mente di fare se mi acchiappassi?> chiese lui avvicinandosi.
Come sempre la prima cosa che percepì in quella frase era il doppio senso così iniziai ad arrossire.
<Ehm...cosa?...io...> il cervello mi stava andando in fumo mentre vedevo avvicinarsi pericolosamente Ikuto.
<Amu...> disse lui senza fermarsi.
Avvicinò una mano al mio viso e...mi fece ruba naso.
Avete capito bene RUBA NASO.
<I-Ikuto! Esci immediatamente da qui!> esclamai tirandogli cuscini contro.
Lui uscì con scatto felino dalla stanza lasciandosi dietro l'eco di una risata cristallina.