Ormai era passato quasi un mese da quando avevo visto Ikuto.
Quando chiedevo notizie ad Utau o a Tadase le uniche cose che mi dicevano erano <Sta facendo tutto ciò che può per tenerti al sicuro...>
Non avevo più visto Lucas. Non che avessi voglia di vederlo ma...volevo capire cosa c'era sotto.
Magari ci avrebbero chiusi tutti quanti in una laboratorio per farci degli esperimenti.
Ci avrebbero trattati come degli alieni.
Messi in quarantena.
Non avevo capito nulla.
Solo che Lucas era un ex-agente della Easter...ma che importava?
Si sarà licenziato.
Per non parlare delle paranoie di Ikuto su gli edifici della Easter che avevano ripreso a funzionare...
Bha non ci capivo nulla ma questo non significava che potevo essere di aiuto.
Chiamai Yaya.
<Pronto?> mi rispose.
<Sono Amu.> dissi io.
<Ah! Amu era ora che chiamassi ma dove eri finita?!> disse Yaya urlando. Per poco non diventavo sorda.
<Niente di che...te la senti di compiere una missione super segreta con me?> dissi io.
<A che ora?> disse lei.
<Fra mezz'ora davanti l'ex-Quartier generale dell'Easter.> dissi io.
<Fa come se fossi già lì.> disse lei.
<Yaya?> la chiama.
<Si?> chiese lei.
<Niente di fatiscente...> dissi io
<Amu...mi sento offesa...quando mai in una delle nostre missioni mi sono vestita con un look che dava nell'occhio?> chiese lei.
<Devo elencare tutte le volte che l'hai fatto?> chiesi.
<No, grazie.> disse lei e terminò la chiamata.
Presi la mia borsa porta uova e uscì.
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Arrivata davanti il grande palazzo della Easter mi guardai intorno alla ricerca di Yaya.
Non la vedevo da nessuna parte.
Presi il cellulare e la chiamai.
In quel preciso istante sentì dietro di me un cellulare che squillava.
Mi girai.
Il suono proveniva da alcuni vasi.
Andai a vedere.
Lì accucciata c'era Yaya vestita con un impermeabile da Film Giallo e degli occhiali da sole.
<Ah!> esclamò lei spaventata.
<Che ci fai qui dietro? Ma prima di tutto...come ti sei conciata?!> chiesi io.
<Una spia non deve mai mostrare la sua vera identità.> disse Yaya alzandosi <Questo e un travestimento perfetto!>
<Si certo come no...> dissi io.
<Amu?> mi girai di scatto e mi trovai davanti Ikuto <Che ci fai qui?>
