Capitolo 4

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"questa non è una casa, è un castello" dissi voltandomi verso i miei accompagnatori.

"a James piace la.. comodità se così possiamo dire" aggiunse Ciara

"eccome se gli piace" disse Carlos "e aspetta di vedere l'interno"

Ci dirigemmo verso l'entrata. La musica ad alto volume faceva rimbombare i vetri delle finestre e persino dal vialetto del giardino potevamo percepire il ritmo della musica ad ogni nostro passo.

"aspettate, credo di aver lasciato il telefono in auto"disse Ciara

"vado con lei, voi cominciate ad entrare" dissi a Carlos e Alexa, poi raggiunsi Ciara

"qui non c'è.... Qui nemmeno.." disse affondando la mano nei sedili posteriori


"forza.. qui fuori si congela" la incitai stringendo le braccia al petto a causa del vento freddo

"trovato! Possiamo andare" disse gloriosamente


"bene, muoviamoci"


Ripercorremmo il vialetto fino ad arrivare alla porta d'ingresso, dove fummo nuovamente bloccate.


"avete l'invito?" domandò un grosso uomo della sicurezza


"ehm.. no" risposi io


"allora non potete passare" ghignò l'omone


"ma siamo con degli amici di James!" protestò Ciara


"niente invito, niente accesso" ribadì la guardia evidentemente divertita dalle nostre espressioni


"non ci posso credere" farfugliai oramai congelata dal freddo


"ma noi.." provò ancora Ciara


"senti ragazzina, io.." si arrabbiò la guardia


"hey hey.. abbassiamo i toni" intervenne Logan "sono qui con noi"


"su, falle entrare" sopraggiunse Kendall.


La guardia fu costretta a farsi da parte. Ciara prese la mano di Logan e nel superare la guardia non potè trattenersi dal rivolgergli una faccia brutta, e io presi la mano di Kendall che mi tirò all'interno dell'enorme casa.


"come mai sole? Credevo ci fosse Carlos con voi" domandò Logan


"e infatti era così, ma noi siamo rimaste indietro" disse Ciara "e quel tipo non è stato certo d'aiuto" commentò rivolgendosi alla guardia


La mia mano era ancora stretta in quella di Kendall, e a vedere dalla confusione ed il baccano capii perché, le persone all'interno di quella stanza,apparentemente troppo piccola per contenerle tutte, ballavano assieme ammassate, probabilmente senza di lui sarei stata risucchiata dalla folla. Mi mise una mano sulla spalla lasciata scoperta dall'assenza di maniche sul vestito e si avvicinò al mio orecchio per riuscire a parlare, visto il volume troppo altro. Ma qualsiasi cosa stesse sul punto di dire venne sostituita da un'altra domanda.


"ma tu stai congelando!" disse accorgendosi dalla mia spalla fredda


"tranquillo, ora mi riscalderò!" risposi quasi gridando


"vieni qui" disse tirandomi verso la cucina, che sembrava essere il posto con meno affluenza di persone in quella casa.


Sul bancone c'erano moltissimi bicchieri di plastica rossi ammassati l'uno sull'altro. Kendall ne riempì due e me ne porse uno. Decidemmo di posizionarci entrambi accanto ad un termosifone. Ora mi sentivo decisamente meglio.

Remember Me || Kendall Schmidt vs James MaslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora