Capitolo 17

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Ellie's Pov:

la mattina seguente mi alzai con la consapevolezza di dover affrontare un'altra giornata lavorativa con il mal di testa. Dannazione, non avevo fatto altro che ripensare all'accaduto della sera prima, anche nei miei sogni.

Spostai le coperte e mi misi seduta sul letto, per cercare di facilitare il mio risveglio, fin troppo difficile. Ma quando lo sguardo mi cadde sul pavimento notai un ragazzo dai capelli scuri sdraiatovi, con le braccia incrociate e la bocca dischiusa, mentre era ancora intento a sognare.

James aveva davvero passato la notte lì? Sorrisi al solo pensiero.

Scesi dal letto e mi inginocchiai accanto a lui.

"James..!" sussurrai "James"

"si, coosa?" strascicò le parole con la bocca ancora impastata dal sonno mentre aprì di scatto gli occhi.

"hai.. hai davvero passato la notte sul pavimento?" sorrisi, ma ne fui dispiaciuta

"ehm.. si" disse mettendosi seduto alla mia altezza e passandosi una mano sul viso "mi avevi detto di restare e.. l'ho fatto" si guardò attorno "che ore sono?"

"le otto, circa" guardai l'orologio sul comodino

"e a che ora devi essere sul set?" domandò con le palpebre ancora pesanti

"per le nove e mezza" risposi "manca ancora un bel po'" dissi e mi sorrise

"come stai?" domandò tornando serio. In risposta alzai le spalle "posso immaginare" bisbigliò

"grazie.." mi guardò corrugando la fronte "per essere rimasto, intendo" aggiunsi

Sorrise debolmente e abbassò lo sguardo. Respirò profondamente prima di continuare a parlare "ieri è venuto qui, sai?" mi irrigidii, sapevo di chi stesse parlando "ieri sera, voglio dire.." dischiusi le labbra, indecisa se rispondere o no alla sua affermazione "voleva vederti, tu stavi già dormendo però" spostò lo sguardo su un angolo della camera "non voleva andarsene, l'ho dovuto cacciare" concluse

"James io.." chiusi gli occhi e presi un respiro "non hai idea di quanto mi dispiaccia di averti coinvolto in tutta questa storia, sul serio. Lo so che avete sempre avuto un bel rapporto e.." mi mise una mano sulla spalla bloccando il mio frenetico parlare

"hey.. tu non hai colpa in tutto questo" disse dolcemente "ammetto di volergli bene, ma è una cosa che ho voluto fare per te, Ellie!" ebbe tutta la mia attenzione "tu sei.." si bloccò

"cosa?"

"sei , beh.. non ti ho mai nascosto quanto mi piacciano i tuoi occhi" li roteai al cielo "che c'è? A tutti piacciono i tuoi occhi"

"e cosa centrerebbe con te?" sorrisi

"i tuoi occhi sono sempre brillanti, ma ieri sera.. era come se fossero completamente bui, neri.. spenti. Quella non eri tu Ellie! Non ti ho mai vista così, ma più di tutto, detesto che sia stata la persona di cui ti fidavi di più ad averti fatto stare così! Capisci? Ho sentito il dovere di proteggerti!" Non gli lasciai pronunciare una parola di più che gli gettai le braccia al collo e lo strinsi a me. "e questo per cos'è?" sussurrò

"per essere un ragazzo così straordinario" sorrisi e lo sentii stringermi di più.

___________

"dieci minuti" gridò l'assistente entrando velocemente nella sala.

Solo al suono della sua voce sentii il mal di testa accrescere. Kendall aveva ripetutamente cercato di contattarmi, perfino sul telefono di Ciara. Decidemmo di spegnerli entrambi e di chiuderli nell'armadietto del nostro camerino. Jess mi aveva passato un'aspirina che teneva sempre nella borsa in caso di bisogno, ma il suo effetto sembrava quasi nullo, forse perché, oltre al dolore, avrei voluto bloccare anche i pensieri..

Remember Me || Kendall Schmidt vs James MaslowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora