22. Seconda Prova

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James non aveva rotto con Amelie. Era passato un mese e non era accaduto nulla.

Charlie passava ormai la maggior parte del tempo a cercare di ricacciare dentro le lacrime e non urlargli in faccia che lo amava e che doveva mollare quella lurida francese.

Ma ogni volta si bloccava.

Per via degli esami era stata talmente piena e carica che si erano visti solo poche volte e per Charlie era straziante.

E, finalmente, era arrivato il giorno della seconda prova.

La Mcgranitt aveva detto che il coraggio era fondamentale e Charlie aveva passato tutta la notte sveglia per riuscire a convincere ogni fibra del suo corpo a dire a James quelle due paroline.

Non riusciva più a tenerlo per sé. Doveva liberarsene.

« James » lo chiamò prima che entrasse in sala mensa.

Il ragazzo si girò sorridente. « Ehi, oggi vieni a vedermi vero? C'è la seconda prova! »

« James, devo parlarti »

Il ragazzo parve dubbioso ma alla fine acconsentì e andarono verso una zona dove nessuno li avrebbe visti o sentiti.

« Voglio che tu lasci Amelie »

« Cosa? »

« Hai capito benissimo. Voglio che la lasci! »

Il ragazzo sgranò gli occhi. « Sbaglio o sei stata tu a dirmi di mettermi con lei? »

« Si, e ora di dico di lasciarla »

« Dammi una ragione valida! Si può sapere cosa ti succede? Hai iniziato a evitarmi di nuovo e sei sempre meno disponibile »

« Non sono il tuo giocattolino James »

« Non ti ho mai considerato come tale »

« Lascia Amelie »

« Solo se mi dici perché ti comporti in questo modo! »

Charlie si trovò priva di voce. Non riusciva a parlare. Fece per andarsene sentendo le lacrime arrivare e non volendo farsi vedere da James.

« Ferma! Dimmi cosa ti succede! Si può sapere cosa ti è preso? »
« TI AMO! » gli urlò con voce tremante. Poi si affievolì quasi a un singhiozzo. « Ti amo e non riesco a fare altro che pensare a te e... ecco cosa mi è preso »

« Avevamo detto che non ci saremmo innamorati. Era il patto»

« Già » commentò Charlie prima di correre via in lacrime, lasciando James immobile.

*

« Bene ragazzi voglio che teniate a mente che voi siete maghi e che avete una bacchetta » disse la preside Mcgranitt « La prova l'affronterete tutti e tre assieme, niente di individuale. Inizierà nel momento esatto in cui varcherete la tenda, e soltanto voi potrete porne fine »

« Buona fortuna » augurò la preside della scuola francese.

I ragazzi sorrisero e impugnarono la bacchetta.

« Tre.. due... uno! »

Appena varcarono la soglia si ritrovarono in un campo completamente deserto, con una leggera nebbiolina e la sera che scendeva.

« Dove siamo finiti? » domandò Amelie

Ludwig si guardò attorno. « Non ne ho idea. So che ci sono persone da combattere ma io no vedo nessuno! »

Neanche tre secondi dopo che terminò la frase intorno a loro la nebbia si fece più densa e quando si dileguò mostrò dei ragazzi.

« Charlie? Lily? » domandò James appena le vide. Perchè Charlie si trovava lì, non doveva esserci. Nemmeno sua sorella. Per la barba di Merlino, cosa ci facevano lì!

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