Capitolo 3

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Sulla soglia ci sono due ragazzi, troppo belli per essere reali.
"Ciao" mi saluta quello moro, abbronzato e vestito con dei jeans  blu e una t-shirt grigia.
Ha gli occhi castani, ma sembrano tendenti a una tonalità nera.
È molto carino e muscoloso.
"Chi siete?" domando prima che possano entrare in camera senza il mio permesso.
"Amici di Lizzy" scrolla le spalle quello che mi ha salutato.
Li faccio accomodare: uno si siede sul letto di Lisa e l' altro alla mia scrivania a rovistare tra i fogli sparsi qua e la.
Non riesco a controllarmi, ma non posso mandarlo fuori a calci in culo.
La mia amica non me lo perdonerebbe mai.
"Senti...è roba mia e tu la lasci stare" gli tolgo i fogli di mano e li metto nella cartelletta sul letto.
"Ma come siamo scontrose Miss Agazzi" ribatte lui divertito.
Vedo rosso per la rabbia, per come mi ha chiamata, ma mi trattengo dagli istinti omicidi.
Potrei stenderlo con un colpo se volessi, ma non lo faccio per educazione.
Torno a leggere sul letto.
"Comunque piacere, sono Jacob" sorride quello moro e si alza per stringermi la mano.
Ricambio e mi metto a sedere composta.
"Piacere, Alice. Ma puoi chiamarmi Alis" ricambio a fatica il sorriso e porto l' attenzione sull'altro ragazzo che mi guarda rabbuiato.
Ha i capelli simili al colore del rame e gli occhi verdi. Non è muscoloso e alto come Jacob, ma è carino anche lui.
"Tu sei?" mi rivolgo al ragazzo imbronciato che ora mi fissa sorpreso perchè gli ho rivolto la parola.
"Edward" borbotta e fissa il pavimento.
"Non fare caso a lui" mi sussurra Jacob.
Sobbalzo e lui subito dopo ridacchia per la mia reazione.

Lizzy esce dal nostro piccolo bagno, ben vestita e pettinata.
"Che ci fate qui?" sbuffa e corre incontro a Jacob per abbracciarlo.
"Sorpresa" commenta lui e la bacia.
"Andiamo" Edward si alza ed esce dalla stanza.
A questo punto mi sento offesa per non essere stata invitata e anche imbarazzata per essere il terzo incomodo.
"A dopo" mi saluta con un cenno Jacob e con un bacio sulla guancia Lizzy.
Sospiro e torno a leggere il mio adorato libro fino a quando non mi addormento.

** "Vieni subito qui, Alice!"
"Vai a fanculo mamma!"
Mi misi a correre per la strada, pioveva, era buio e faceva freddo, fino a quando non vidi più niente tranne che tutto nero.
La mia vita sembrava finita, il dolore faceva parte di me quando aprii gli occhi e realizzai di essere viva.**

Mi sveglio di colpo con le lacrime agli occhi e con le immagini nitide, di quell' incubo, che si ripercorrono nella mia mente.
Niente poteva essere peggio di quelle orribili sensazioni.
Freddezza.
Paura.
Debolezza.
Tutti i sentimenti che mi porto dentro fin da bambina e che non sono mai riuscita a perdonare a nessuno, soprattutto a me stessa.

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