Capitolo 21

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Sembra tutto così surreale e impossibile.
La stanza non ha confini e il pavimento è rivestito di erba verde e ben tagliata, colorata da dei fiori blu, meravigliosi, che puntinano tutta la superficie.
C'è un letto di nuvole sospeso al centro di essa e le pareti, che non si capisce se ci sono o no, hanno una netta somiglianza con il cielo stellato che appartiene alla notte.
Le stelle e la luna sono così reali che sembra di poterle toccare.
Mi avvicino cauta al letto di nuvole e vedo dei pezzi di cristallo frantumato distesi su di esso.
Non oso toccarli, peró, dopo averli fissati a lungo, prendono forma.
La forma di due persone, non troppo anziane che riposano serene e sorridenti; sono i genitori di Edward, lo deduco dai lineamenti del suo volto molto simili a quelli del padre e dal colore dei capelli uguale a quello di sua madre.
Si avvicina a me e, facendomi voltare, mi prende le mani mettendole a forma di una coppa.
All' interno di esse poggia una stella: un puntino piccolissimo, caldo, ma che non brucia ció che tocca.
Questo fenomeno naturale brilla di luce propria nelle mie piccole mani ed è spettacolare da vedere.
Guardo Edward negli occhi e lui sorride mentre fissa il mio polso.
La piccola stella ha preso le sembianze di un braccialetto argentato, con un ciondolo.
Quest' ultimo lo prendo delicatamente tra le mani e ha la forma delle ali di un angelo, fatte di cristallo e delicate al tempo stesso.
Non parlo per rischiare di rovinare il momento e quando stringe le mie mani nelle sue sorrido.

Dopo essere usciti dalla stanza, lui chiude accuratamente la porta di quel piccolo assaggio del paradiso.
"Cos'è successo?" sono leggermente stordita e confusa.
Non è una cosa da tutti i giorni.
"Capita solo alle anime pure, destinate alla vita eterna, e tu sei una di quelle" mi guarda e continua "quel braccialetto è tutto ció che ti servirà quando diventirai come me"
"Sei tu ció di cui ho bisogno"
Sorride e scuote la testa in segno di disapprovazione.
"Anche" mi bacia sulla guancia "tu puoi donare l' eternità a chiunque e Travis ti verrà a cercare, ti farà diventare come me"
"No. Sarai tu a farmi diventare come te.
Quando lo vorrai, io saró sempre pronta perchè la mia vita è destinata ad appartenere alla tua anima" lo abbraccio.
"Va bene" mi bacia i capelli "sei indistruttibile con quello al polso e, perdonami per la scenata che ho fatto, ma quando ho capito chi eri mi sono ricreduto e ora sei qui tra le mie braccia che accetti il mio perdono"
"Non voglio una vita senza di te.
Sei una dipendenza, sei come l' eroina.
Il mio corpo richiede sempre un po' di più di ciascuna parte di te e, tra l' altro, sei anche bianco e immacolato" lo guardo, sorridente più che mai "quindi il paragone è perfetto e adatto alla situazione" sfioro delicatamente le mie labbra contro le sue per un istante.
Ci sediamo abbracciati sul divano e adesso è il momento di chiedergli se vorrà venire con me.
Dopo quello che è appena successo, non credo potrà dirmi di no.
Siamo due anime pure, libere e con un destino da vivere insieme.
Quello che conta davvero in noi non è l' amore fisico, ma la complicità che ci lega l' uno all' altra.

"Dopo cena devo rientrare perchè Lizzy mi aspetta per lo scambio dei regali"
"Ti accompagno io" sorride e assaggia la cena che ho cucinato.
Mi pare mormori 'buonissimo' mentre mastica e ha la bocca piena.
"Edward, ieri ho parlato con mio padre" mi guarda incitandomi a continuare e gli racconto tutto ció che ci siamo detti.
"Certo che vengo con te, non ti lascio andare da sola" sorride e mi stringe una mano nella sua.
"Grazie" mi alzo e mi siedo sulle sue gambe porgendogli il regalo che ho impacchettato solo per lui.
"Anche io ho una cosa per te, piccola" sorrido per come mi ha chiamata.
"Ogni tanto temo che tutto questo possa finire" sospiro e abbasso lo sguardo.
"Ma non finirà" mi bacia, un bacio vero che mi lascia senza parole.
Le nostre bocche si muovono in sintonia e le labbra che si cercano, adattandosi perfettamente.
"Ricordati: solo la realtà che ora conosciamo, ci permette di essere ció che vogliamo essere veramente" mi rassicura.

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