Capitolo 13

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Ricordi.
Ecco cosa trovo in quella scatolina; tutto ció che mi rimane del mio papà sono due foto, una lettera e un portachiavi che gli avevo regalato al suo compleanno.
Mi scende qualche lacrima, ma le asciugo subito e decido di appendere le foto e la lettera alla mia bacheca.
Non voglio dimenticarlo come ha fatto lei.

Dopo una lunga doccia e quasi un' ora strascorsa in bagno per sistemarmi decentemente, mi affaccio alla finestra ad aspettare Edward dato che arriverà a momenti.
Lui riesce a cancellare tutto quello che rendo negativo.
Sono come il niente: tutto ció che sfioro appassisce e diventa nero.
Lavoro per vivere e sono cresciuta senza sapere cos'è un cellulare o un computer; non ne ho bisogno peró vorrei possederne uno, so che possono essere utili, ma la mia situazione economica per ora non me lo permette.
Per fortuna la mamma di Rose è stata comprensiva e ha deciso di aiutarmi, quindi lavoro tutti i pomeriggi tranne il sabato dalle due alle quattro.
Sono convinta che sarà anche un passatempo.
Non vedo l'ora di iniziare il mio nuovo e semplice lavoro.

"Come si uccide un angelo?" domando un po' imbarazzata e dal suo sguardo intuisco che l'ho spiazzato.
Siamo accoccolati sul divano della sala comune del college e, dato che non c'è nessuno possiamo avere una certa privacy.
"Beh..." mi guarda serio "la nostra anima è di cristallo peró solo Travis sa come ucciderci e solo lui puó farlo" sospira.
"Oh" gioco distratta con le sue mani, molto più grandi delle mie, e penso che questo Travis dev'essere un tipo strano...
"Domani lavori?"
"Si"
"Hai bisogno di un passaggio?" sorride.
"Tranquillo, posso prendere il pullman" cerco di rassicurarlo.
Dopo una breve discussione sul mezzo, ritenuto da lui insicuro, che uso per andare al lavoro, si arrende.
"Se hai bisogno ci sono, sempre" mi bacia sulla guancia e io mi appoggio al suo petto.

Prima di salutarci mi lascia un bigliettino con scritto a caratteri perfetti un lungo numero.
Lo guardo confusa.
"Ormai è più di un mese che ci frequentiamo e questo è il mio numero così potrai chiamarmi quando vorrai" mi apre la porta della camera e quando mi giro, prima di entrare, lui se n'è giá andato.

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