Capitolo 18

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"Cos'è successo?" Jacob si siede accanto a me e mi abbraccia per scaldarmi.
Continuo a piangere, lui se n'è andato da casa sua e puó essere ovunque.
Sono entrata in casa bagnata dalla neve e ora sono seduta sul suo divano, dopo essermi cambiata.
"Dov'è?" domando fra le lacrime.
"È uscito un attimo" sospira Lizzy prima di sedersi accanto a me.
"Shhh" mormora Jacob per cercare di calmarmi.

Dopo qualche ora mi sono tranquillizzata e decido di alzarmi per cercarlo.
So che è rientrato perchè mentre dormivo, o meglio, mentre fingevo di dormire sul piccolo divano, l' ho sentito parlare con Jacob peró le parole erano lontane.
Mi aggiro per casa e vedo la porta della sua camera che è semichiusa.
Lisa è andata a casa di Jacob per trascorrere un pomeriggio da soli.
Quando busso non ricevo nessuna risposta, quindi decido di entrare.
È seduto sul letto e mi da le spalle.
"Pronta per tornare alla confraternita?"
"Edward io..."
"Sta zitta. Sei pronta si o no?"
"Si" commento e mi scende qualche lacrima.
È così freddo e distaccato; ha deciso di ignorarmi.
Prima di uscire da casa sua noto che la porta di legno è stata colpita e quella piccola parte è bruciata.
Dev'essere stato lui a colpirla, dopo che sono scappata, con quelle bellissime mani che erano invase da delle fiamme roventi.

Lisa non è in camera quando entro e decido di farmi una doccia calda.
Fatto questo mi sdraio comoda nel mio letto e accendo il computer per guardare un film.
Oggi sono iniziate le vacanze di Natale e penso proprio che lo trascorreró come gli altri anni: da sola a versare lacrime sui miei errori.
È solo mezzanotte quando finisco il secondo film e decido di leggere un libro.
Non ho sonno e questo non è un buon segno, anche se domani avró tutto il tempo per dormire.
Tra quattro giorni sarà Natale, non che m'importi molto, peró devo pensare al regalo per la mia migliore amica e per qualche amico.
Soprattutto, devo farmi perdonare, altrimenti la mia anima non sarà mai in pace con le altre e, invece di essere bianca e pura, sarà nera e macchiata dal senso di colpa.

Quando la luce del sole illumina la stanza apro gli occhi, anche perchè mi pare di aver dormito abbastanza.
Sono le due del pomeriggio, la mia amica sta guardando qualche serie tv al computer e io sono uno straccio.
Mi fa male la testa e non ho per niente voglia di alzarmi; ci mancava solo un bel raffreddore per finire l' opera.
Solo io potevo scappare dal mio ragazzo per finire in un bosco, al freddo e con indosso solo il pigiama.
In fin dai conti me lo merito, mi merito di dover restare a letto malata, sola e soprattutto durante le vacanze.
Quando metto bene a fuoco le immagini, scorgo Jacob accoccolato accanto a Lizzy, che la sopporta mentre sclera a bassa voce, per non disturbarmi, davanti allo schermo del computer.
E poi vedo un ragazzo, quello che istanti prima mi apparteneva, appoggiato alla finestra, che mi fissa con aria vagamente preoccupata e ansiosa.

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