"Alis?" qualcuno mi chiama e mi accarezza il viso, come se fossi delicata e potessi rompermi da un momento all' altro.
Poi mi ricordo che quel tocco delicato puó appartenere solo a una persona.
Apro gli occhi e sbatto le palpebre per il fastido che provo alla vista della luce.
Sorrido e sbadiglio, stiracchiandomi nel piccolo sedile dell' aereo.
"Siamo arrivati dormigliona" sorride e mi aiuta a slacciarmi la cintura di sicurezza.
Solo io potevo dormire, per tutto il viaggio in aereo, con accanto l' unica persona che abbia mai riacceso la mia speranza.Mentre siamo in macchina, mi pare di riconoscere alcuni luoghi che ho visto quand' ero molto piccola, ma non ne sono sicura perchè ogni giorno che passa i ricordi della mia vita precedente scoloriscono.
Come se fossero cancellati piano, piano e un po' alla volta sbiaditi dalla candeggina.
"Meno male che sai un po' d' italiano almeno tu" sorride e mi bacia sulla guancia.
"Già" sospiro e mi appoggio con la testa alla sua spalla.
Edward paga l' autista e quando scendo all' indirizzo che mio papà mi ha scritto, rimango per un attimo disorientata.
Non ho mai visto questa casa e, ovviamente, so che mio padre si è rifatto una vita, come giusto che si meriti.
Salgo gli scalini, mano nella mano con il mio ragazzo mentre con quella libera lui tiene la valigia, e busso al piccolo portoncino di legno.
Un uomo viene ad aprirci e mi sorride a 32 denti: è mio padre.
Con gli anni è cambiato e sul suo viso posso immaginare il mio.
I lineamenti fini e leggeri, lo sguardo dolce e di chi ne ha passate tante.
"Ciao Alice" mi abbraccia e io ricambio, inalando il suo profumo che odora di pulito.
"Ciao" mormoro e guardo Edward "papà lui è Edward, il mio...ragazzo" sorrido ed entrambi si presentano.
Ovviamente io li aiuto facendo da interprete.
Andrew, mio padre, dopo averci lasciato qualche minuto per orientarci nella grande casa e individuare la nostra stanza, ci fa accomodare in soggiorno presentandoci Sofia, sua moglie.
"Siete carini insieme" sorride mio padre, apparentemente sorpreso di vedermi così legata a lui.
"Si, adesso si,..." sorrido al pensiero del suo sguardo cupo su di me, la prima sera che è entrato in camera mia "all'inizio non ci parlavamo poi abbiamo iniziato a frequentarci come amici, infine come coppia"
"Lidya come l' ha preso l' abbandono da parte tua ?"
"Non le è mai importato niente" sospiro e vedo Sofia esitare.
"Adesso è al sicuro, ma soprattutto è felice" osserva Edward e mio padre gli sorride.
È una situazione molto strana, peró mi è anche così famigliare.
Quella donna dagli occhi verdi è come se la conoscessi, ma non so niente di preciso su di lei."Alice?" la voce delicata di Sofia rieccheggia contro le pareti della cucina.
"Buongiorno" sorrido mentre verso una tazza di caffè appena preparato.
"Possiamo parlare?"
"Certo" commento e mi siedo al tavolo con la tazza fumante tra le mani.
L' aroma intenso si diffonde nella stanza e il calore della tazza mi scalda le mani.
Lei fa lo stesso, accomodandosi davanti a me, e si sistema i capelli dietro le orecchie.
È un gesto abituale e automatico che ho ereditato anche io, chiunque sia mia mamma.
"Andrew è felice che tu sia venuta, e anche io lo sono, peró devo dirti una cosa"
Le faccio cenno di continuare, sperando che Edward non si svegli e venga a cercarmi.
"Lidya era una mia carissima amica del college, andavamo d' accordo e quando ricevemmo i diplomi andammo a condivivere.
Durante una vacanza, in Italia, io incontrai tuo padre e da allora diventammo inseparabili.
Niente poteva separarci o farci soffrire, tranne la gelosia di Lidya; ma io ero ottimista e continuavo a volerle bene, nonostante tutto il male che ci infliggeva.
Quando venni a sapere di aspettare una bambina da tuo padre, ero contentissima, ma abbattuta per la mia amica che non aveva niente, tranne le bottiglie di alcool che la distruggevano.
Ero stata talmente fortunata e non meritavo tutto quel bene che molte persone non avevano.
Quindi, quando la mia bambina nacque, decisi di affidarla a Lidya, perchè sapevo che aveva bisogno d' amore, e non solo di alcool, nella sua vita; tuo padre passava molto tempo con quella bambina fino a quando Lidya ammise che non lo tollerava.
Non sopportava di vedere ne me, ne Andrew e così ci allontanó, per sempre" mi guarda e io non capisco cosa c' entri con me.
Continuo a fissarla in attesa di una conferma a ció che sto pensando.Spazio Autrice:
Grazie mille a tutti❤️
4K di visualizzazioni e ancora non ci posso credere!
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo, ci tengo tantissimo a un vostro parere.
A presto,
Alice :)
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Hey My Angel
FantasyUn incontro inaspettato. Un sentimento mai provato. È questo che deve affrontare Alice dopo aver avuto un' infanzia orribile. Deve combattere per il suo futuro da sola dato che è stata costretta a scappare di casa. Una vita fondata solo su bugie. Co...