Problemi

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Sento ancora il rumore delle ruote del taxi sulla strada incorniciato dal silenzio della prima mattina quando Cristine arriva di fianco a me e mi mette una mano sulla spalla.
-So quanto è difficile-mi dice-ma lo abbiamo fatto tante volte.Insieme.Lo so che ora sembra tutto orribile ma ti ricordi le cose che facevamo quando eri piccola e tuo padre era in viaggio?Il sabato sera mangiavamo pizza fino allo sfinimento,preparavamo dolci ogni pomeriggio,stavamo ore sul divano a guardare film insomma ci divertivamo,ingannavamo il tempo.E poi quella volta Will non c'era,invece adesso ti starà vicino e ti aiuterà a non pensare troppo-
Continua a parlarmi ma non ci crede.Non ci crede nemmeno lei.
-Grazie-le rispondo stringendo i denti.
-Sophie lo so cosa stai pensando.Pensi che sarà un'inferno,in ogni caso,indipendente da chi ti starà vicino.Ma dentro di te lo sai che alla fine il tempo passa,che i secondi passano uno dopo l'altro anche adesso che ti sforzi di non metterti a urlare.A ogni respiro è già passato un secondo in meno che ti separa dal momento in cui riabbraccerai tuo padre.Quindi per quanto ti sembri difficile e insensato sii forte.So che puoi farcela-continua Cristine per poi abbracciarmi.
Mi lascio stringere forte perché dentro adesso non sento niente,non sento le lacrime,non sento la voglia di gridare,non sento...più nulla.
L'autobus arriva davanti al cancello così sorrido a Cristine e mi vado a sedere al mio posto in fondo con le cuffie nelle orecchie.La musica sparata al massimo ignorando gli avvisi del telefono sperando che il mio corpo si sblocchi e di poter sentire un qualsiasi tipo di emozione.Quando vedo Will salire gli sorrido e lui si siede affianco a dopo avermi dato un bacio sulla fronte.Vede subito che sono seria.
Lo osservo mentre mi studia per capire cosa mi stia succedendo e lo ammetto,mi sento subito molto meglio vedendo che c'è qualcuno per cui sono importante come mio padre lo è per me.Qualcuno per cui una giornata può del tutto cambiare dall'orribile allo stupendo e viceversa.
Qualcuno che come una calamita può avere effetti devastanti o meravigliosi su di te e sulla tua vita.
Arriviamo a scuola e tutto passa monotono e sempre uguale,lento peró passa.
La campanella di fine giornata suona e mi rendo conto che è stato inutile cercare di concentrarsi tutto il giorno sulla scuola.Perchè effettivamente nemmeno per un secondo ho smesso di pensare a papà.
Mentre esco mano nella mano con Will non smette di guardarmi poi ad un tratto mi prende il braccio e mi fa salire sull'autobus dietro al nostro.Il tutto così velocemente che non riesco ad oppormi e l'autobus parte in pochi secondi quando ancora osservo Will che mi sorride beffardo.
-Che diavolo stai facendo?!- esclamo
-Ti porto nel nostro posto speciale,andiamo nella radura-dice sorridendomi e accarezzandomi la guancia.
Mi ci vuole qualche secondo per capire di che posto sta parlando poi mi si fa strada nella mente il ricordo di quel giorno di sole in cui il pensiero di mamma mi aveva fatto star male e l'immensa radura dove mi aveva portato Will.
-Sì hai ragione,è lì che voglio stare-gli rispondo.
Mi sorride e in un attimo le sue labbra sono sulle mie  e le sue mani che mi stringono da dietro la schiena.
Passo la mano nei suoi capelli morbidi e per dieci secondi tutto va bene,tutto è felice,tutto va a posto.
~
L'autobus semivuoto frena fermandosi davanti al nostro posto speciale dove tutto sembra fatto per ospitare la nostra felicità,dove come in una bolla possiamo essere noi stessi senza preoccuparci di quello che ci aspetta dopo.
Quando scendiamo un soffio di vento freddo mi accarezza le guance e per un secondo un brivido mi pervade la schiena.Ormai è ottobre e il tempo comincia ad essere più fresco. Will subito se ne accorge e mi mette la sua felpa sulle spalle.
Lo ringrazio e respiro il suo meraviglioso odore riempiendomene i polmoni.
L'autobus si allontana e io e Will ci incamminiamo attraverso la radura finché non arriviamo vicino al ruscello e ci stendiamo sull'erba umida.
Io appoggio la testa sul suo petto e mi lascio cullare dal battito del suo cuore e dal fruscio del vento attraverso i rami.
Respiro l'aria fresca come se fosse il primo respiro vero dall'inizio della giornata.
Senza rendercene conto io e Will ci addormentiamo.
~
La suoneria del telefono mi fa sobbalzare e mi alzo di scatto senza capire cosa stia succedendo.Intorno a noi è quasi buio e il display del cellulare segna le sei meno dieci.Porto il telefono all'orecchio e con la voce impastata di sonno dico
-Pronto-
-Oh grazie al cielo Sophie dove diavolo sei finita?!Ti ho chiamato mille volte ho bisogno di te!-
Urla ed è del tutto nel panico.Sono stordita ma man mano i ricordi si fanno strada accavallandosi nella mia testa.
Mi ricordo che sono venuta qui con Will e l'ultima immagine che ho è quella del mio viso sul petto di Will e poi ci siamo addormentati.
Will intanto si è alzato e mi guarda interrogativo.
-Cristine calmati che cosa è successo?-dico con tono pacato
-Spirit,Spirit sta molto male.Ha cominciato verso le due e ho subito chiamato il veterinario che dice che non riesce a capire cos'abbia ma che è molto grave-
Sento le ginocchia crollare e Will che in un attimo mi prende prima che mi schianti a terra.
Il cellulare cade qualche metro più avanti.
Will mi adagia a terra poi corre a prendere il telefono.
-Pronto?-dice
Sento la voce di Cristine ma non riesco a distinguere le parole.Nel mio corpo si fa strada il terrore e il panico.Spirit sta male.Sono le uniche parole che mi rimbombano in testa.
-Arriviamo subito-dice Will poi corre verso di me che ormai sto piangendo a dirotto senza riuscire nemmeno a respirare.
-Sophie-dice Will-Sophie guardami!-
Alzo lo sguardo e i miei occhi incontrano i suoi
-Dobbiamo andare riesci a stare in piedi?-
Dice prendendomi il viso tra le mani
-Credo di sì-rispondo provando ad alzarmi.Mi sembra di non avere più neanche un briciolo di forza in corpo ma stringo i denti e rimango in piedi.
Will mi prende la mano e nonostante la temperature si sia abbassata le sue dite sono piacevolmente calde.
Sempre più spaventata cammino con Will fino alla fermata dell'autobus e mi siedo sulla panchina di plastica fredda.
Will controlla il tabellone per vedere quando passa il prossimo autobus che passa anche davanti a casa mia.
-Siamo fortunati,il prossimo autobus che passa anche da casa tua è tra dieci minuti-dice poi si siede di fianco a me e mi prende il viso tra le mani-stai tranquilla andrà tutto bene-
-Will ho-ho paura-balbetto strozzata dalle lacrime-no-non posso perdere Spi-Spirit-
Non riesco nemmeno a dirlo che mi sembra di soffocare.
-Ehi-dice lui con tono dolce-ti ho detto che andrà bene,te lo prometto.Spirit starà benissimo,vedrai-dice poi mi dà un piccolo bacio.
Mentre aspettiamo Will chiama sua madre,gli dice che nel pomeriggio è stato con me e che tornerà tardi perché c'è stato un problema con un cavallo e vuole rimanere con me.Mi si stringe il cuore se penso che quel cavallo è il mio Spirit.
E mentre aspettiamo quei dieci minuti non passano mai,l'orologio trascina le lancette e i minuti zoppicano uno sull'altro.È insopportabile.Quando finalmente sento il rumore delle ruote dell'autobus mi alzo in piedi con ancora il segno sul corpo delle braccia di Will che mi abbracciano.
Saliamo e ci sediamo.Non c'è nessuno solo noi.
Guarda il paesaggio scorrere fuori dai finestrini e giuro che mi sembra di essere sempre ferma.
Maledico il mondo che proprio adesso ha deciso i rallentare così mi volto e affondo il viso nel petto di Will.
~
Quando finalmente l'autobus si ferma davanti casa mia sono quasi le sei e trequarti.Scendo correndo seguita da Will e vado verso il maneggio dove vedo le luci accese dato che ormai è del tutto buio.
Vedo Cristine che parla con un uomo,il veterinario presumo,e sembrano preoccupati e molto tesi.
Corro verso di loro con i passi di Will che fanno eco ai miei.
-Cristine!Cristine!-urlo
Sia lei che il veterinario si girano e Cristine mi abbraccia.
-Ti prego dimmi cosa sta succedendo non capisco più niente-dico nel panico con le lacrime che di nuovo minacciano di uscire
-Spirit sta molto male ma non riesco a capire che cos'abbia-dice il veterinario
Lo guardo,avrà più o meno quarant'anni,è abbastanza alto con i capelli neri e gli occhi verde chiaro.
-Oh mi scusi il mio nome è Michael Schulz-dice porgendomi la mano.
La stringo e gli dico
-Piacere io sono Sophie Scholl e lui è il mio ragazzo,William-
Il veterinario stringe la mano anche a lui.
-Come ho detto non capisco cosa stia succedendo a Spirit,è tutto il pomeriggio che sono qui e mi sono consultato anche con alcuni colleghi.Ci serviranno degli esami più approfonditi.Cercheró di farvi avere notizie al più presto-dice poi saluta Cristine e va verso l'uscita.
Senza nemmeno pensarci corro verso il box di Spirit e lo trovo accasciato a terra con gli occhi pieni di paura,chissà quante mani gli hanno messo addosso oggi.
Mi metto accanto a lui e gli accarezzo la fronte,gli sussurro che presto tornerà tutto come prima,faremo le nostre galoppate nel bosco,salteremo gli ostacoli e andrà tutto bene anche se in realtà cerco solo di convincere me stessa più che di tranquillizzare Spirit.
Will si mette accanto a me e mi asciuga le lacrime che senza che me ne rendessi conto hanno iniziato a scorrermi calde lungo le guance.
Mi stringe forte con un braccio mentre con l'altro accarezza il collo di Spirit.
-Vedrai andrà tutto a posto-mi sussurra
Alzo il viso e premo le mie labbra sulle sue.Rimaniamo incastonati a baciarci piuttosto a lungo.Con una mano gli accarezzo il viso e ne godo ogni lineamento.
Ci stacchiamo di malavoglia,saluto Spirit con un bacio sul naso e mi alzo senza forze,infreddolita e nonostante tutto assonnata.
Entriamo a casa dove Cristine ci aspetta con tre cioccolate calde fumanti,lascio che il mio corpo si riscaldi e anche se Cristine è molto curiosa non ci chiede nulla su come abbiamo passato il pomeriggio.
Dopo ci sediamo sul divano e con una bella coperta di lana sulle gambe,abbracciati ci addormentiamo di nuovo cullati dai nostri respiri regolari.

La ragazza che amava la pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora