Buio

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La festa è fantastica,dimentico quanto sia tutto tremendamente complicato per qualche ora.
Cleo era più felice di me e sorrideva in un modo così puro e sconfinato,come se il dolore non l'avesse mai attraversata.
Will non si è soffermato troppo sul perché Alex fosse da me e con quelle sue parole comprensive piene di dolcezza ha saputo rendermi felice come ha sempre fatto.
Ho riso,abbiamo riso e il fato stesso rideva con noi.
Quando se ne sono andati ho maledetto l'infido tempo che proprio oggi dopo anni ha voluto scorrerci via dalle mani,risparmierò a Marcus il discorso sulla sua serata ad un momento più consono.
Questa felicità mi è nuova,non me la sento addosso,il mio corpo di ferro la fa scivolare via.
Sono in pigiama sul letto appena cambiato per l'inverno con il piumone azzurro,i capelli legati e l'animo perso.
Cerco di concentrarmi su quello che so,so che amo Will,che Cleo è la mia migliore amica,che probabilmente Alex non tornerà mai più e che Marcus potrebbe nascondermi la sua storia d'amore.
E poi c'è tutto il dolore che non mi ha mai abbandonato e che mi rende viva,un dolore senza cui mi sento persa senza riuscire a frenare la mia mente.
È scritto nel mio corpo,sono fatta per lottare.
La serenità mi è scomoda.
Mentre il silenzio e il buio della stanza mi fanno respirare capisco come questa oscurità che mi avvolge mi sia familiare,come non mi sia sconosciuta.
Il silenzio muove i miei pensieri mentre il sangue corre nelle vene come se tutta la sofferenza ormai sia l'unico motore in grado di farmi vivere.
Come si arriva al punto ad aggrapparsi al dolore ripudiando una gioia nuova e sconosciuta?
Quanto devi soffrire?
Troppo
~
Dopo anni questa mattina mi hanno tormentato i sogni dove la luce mi accecava e mi lasciava inerme in cerca della mia familiare oscurità,sono un animale da notte,è come avessi camminato tutta l'intera esistenza a occhi chiusi adattando ogni mio senso a tale condizione.Questa luce,questa chiarezza spaventa il mio equilibrio.
Il mio volto è madido di sudore mente stringo al petto il cuscino e cerco di capire che ore sono osservando la luce che filtra dalla finestra.
Deve essere mattino presto.
Mi alzo e senza nemmeno pensarci vado in camera da Marcus,mi siedo sul suo letto e comincio muoverlo.Dopo qualche scossa apre gli occhi confuso.
-Sophie-mastica con la voce impastata di sonno-stai bene?cosa ci fai alzata così presto?-
-Ho bisogno di parlare-rispondo mentre lui si siede con la schiena appoggiata alla testiera del letto
-Cosa succede?-
-Succede che non riesco più a essere felice,ieri sera è stato tutto fantastico e ho riso come non facevo da anni,sentivo una leggerezza dentro che mi lasciava senza fiato come se il mondo si fosse fermato a osservare la mia gioia.Eppure sento che questa felicità mi spaventa,io ho sofferto per tutta la vita,ho perso tutto quello che un essere umano può perdere:mia madre,mio padre,la mia casa,Spirit e tutti gli altri cavalli,Will se n'è andato.
Sono al punto di non ritorno,il dolore si è radicato in me e ho paura che non finirà mai,che rimarrà tutto sempre buio e oscuro.E nonostante mi faccia paura non riesco a immaginare la mia vita in altro modo.
Perché non posso essere felice?-mentre parlo il respiro mi si rompe in gola.
Mi manca tutto.
-Sophie-dice Marcus abbracciandomi-tu hai sofferto moltissimo e non puoi pensare che questo dolore se ne vada perché è una parte di te ora mai e su questo tu non puoi fare nulla.Ma puoi trovare la forza per andare avanti da questa tua stessa sofferenza,devi renderti conto che sei fenomenale per non aver mai mollato e per essere ancora la ragazza stupenda che sei sempre stata:sei una delle studentesse più brave della scuola,non hai perso la voglia di essere amata e di amare,non hai perso quel bel sorriso e la capacità di ridere come una bambina,non hai perso la tua incredibile intelligenza e gentilezza.Dopo tutto quello che hai passato non hai perso te stessa ed è l'unica cosa davvero importante.Questo dolore ti ha resa indistruttibile ma tutto ha un prezzo Sophie e tu devi accettarlo e vedrai che così troverai la gioia-
Ascolto le sue parole con il volto affondato nella sua spalla e so che ha ragione ma ora ho bisogno solo di una cosa.
-Grazie Marcus davvero,ti voglio bene.Ora però devo andare,vado a riprendermi me stessa-
Mi alzo con gli occhi lucidi, in camera mi infilo più veloce che riesco un paio di pantaloni e una maglietta con una felpa.
Mi metto le scarpe ed esco di casa quasi correndo.
So dove devo andare,è dove sono sempre rimasta e dove è rimasta intrappolata la mia anima.
Salgo sul primo autobus che è completamente vuoto e mi siedo nel mio posto che ormai di mio non ha più nulla dato che da troppo tempo non mi ci siedo.
Il tempo mi scorre sotto gli occhi lungo la strada mentre mi inghiottono i ricordi.
Prima il giorno che ci siamo trasferiti io,mamma e papà nella nuova casa,poi tutte le volte che io e Cristine ,per ingannare il tempo che ci separava dal ritorno di mio padre,preparavamo dolci e guardavamo film,il giorno della mia prima cavalcata che mi ha rianimato dopo la morte di mia madre,la voce di mio padre che calda e spenta mi diceva che mamma non c'era più,l'arrivo di Spirit e tutte le cavalcate con lui,la sua forza e la voglia di vivere che non l'avevano lasciato nonostante tutto,la prima volta che ho visto Will e il nostro primo bacio entrambi lo stesso giorno e mi rendo conto di quanto siamo stati incoscienti perché non ci conoscevamo nemmeno,poi tutta la catastrofe,mio padre che mi rivela di non essere mio padre,la prima volta che ho incontrato Marcus,la morte di Spirit,la morte di mio padre,la vendita della casa,la partenza di Cristine,la prima notte nella mia nuova casa con Marcus,la prima volta che ho visto Alex e come fossi convinta che lui sarebbe stato il rimedio al dolore per la perdita di Will,poi tutto sembrava migliorare:ho incontrato Cleo ed è diventata la mia migliore amica,Will è tornato e il mio cuore si è riunito,mi sono spiegata con Alex e ho compiuto diciotto anni festeggiando con le due persone che amo di più al mondo.
E ora il passato torna a reclamare giustizia per tutto ciò che ha subito cercando di infangare il presente.
Ma il mio passato ha ragione perché quando ho chiuso a chiave il mio dolore e me ne sono andata ho lasciato lì tutto quello che poteva legarmici,come se potessi pretendere di cancellare tutto quello che c'era stato prima.
Ma ho capito e rimedierò.
Arrivo davanti al grande cancello di cui custodisco ancora la chiave e lo spalanco entrando nel giardino della villa.La vita dorme e il cielo comincia ad accendersi.
Come sotto ipnosi seguo quel rumore familiare di zoccoli e i leggeri nitriti dei cavalli mattinieri,l'odore di fieno.Prendo un cavallo senza badare troppo a quale sia,lo sello e comincio a galoppare.
Il vento attraversa tutto il mio corpo,l'aria del mattino si plasma sul mio viso mentre capisco che nessun muscolo del mio corpo ha scordato come si corre con un cavallo,che le mie mani sono ancora come solcate dal segno delle redini,che il leggero dondolio sul dorso del cavallo è per me naturale come il dondolio di una culla.
Vado avanti per la radura sconfinata mentre il sole sale completamente riaccendendo la mia stessa anima perduta e questo cuore che da troppo ormai si era spento.
È come se il ritmo dell'universo stesso confluisse in quell'attimo ridandomi la pace che mi apparteneva e la strada che avevo smarrito.Sento affianco a me tutte le persone che mi hanno lasciato,mi rimbombano nella testa tutti i consigli di mio padre quando imparavo a cavalcare,le raccomandazioni di mia madre e le parole di conforto di Cristine quando mi sembrava di non poter sopportare che mio padre partisse.
Più di un anno fa papà era tornato da un viaggio molto lungo,era il giorno che arrivava Spirit e appena scesa per la colazione mi aveva abbracciato forte come non faceva da tempo e li promisi di imprimermi sul costato quell'abbraccio,e sì lo sento ancora dopo tutto.
Fermo il cavallo,scendo lasciandolo a brucare l'erba umida di rugiada e mente qualche lacrima calda e solitaria mi segna le guance sento di poter voltare davvero pagina e di poter accettare tutto quello che ho perduto.
Ora basta guardarsi indietro.Io posso farcela comunque anche se il dolore non passerà e posso riuscire ad essere felice.

La ragazza che amava la pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora