Ricordi

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Osservo papà nei suoi movimenti
lineari.
È sempre stato così da quando sono
piccola.
Nella mia mente si fa strada un ricordo.
Molto bello.Ma anche molto triste.
Ero con la mamma e c'era
anche papà.
Avevo 4 anni.Quasi 5.
Eravamo venuti a vedere la casa dove stiamo ora.
Io ero molto emozionata di vedere una nuova casa.
La nostra era molto piccola.
Una cucina con un mini salottino.Una camera da letto e un bagno.
Li non potevo giocare e mi sentivo
rinchiusa.
Già solo vedendo tutti i campi davanti
ai quali passavamo per arrivare
qui mi sentivo in paradiso.
Vidi il nostro enorme cancello
e poi la villetta dove sto ora.
Poi il mio cervello inquadró
l'immenso campo dove poi papà
a costruito la scuderia e i recinti.
Un sogno.Almeno per una bimba di 4 anni e mezzo.
Papa e mamma  parlavano con un signore strano
e io continuavo estasiata a guardare
tutto quello che avevo intorno.
Ci fece fare il giro della casa anche
se di quello ho ricordi più sfocati.
Uscimmo e loro ricominciarono
a parlare.
Ero di fianco a mamma quando una farfalla mi stuzzicó il naso.
Io spinta da un'energia irrefrenabile
cominciai a correrle dietro.
Correvo come una matta.
Il vento nei capelli,il sole.
Papà mi dice sempre che nel vedermi correre così spensierata e felice
si è subito convinto che quella
era la casa giusta per noi.
Dice che non mi aveva mai visto
in viso un così bel sorriso.

Rimango immersa nei miei mille
ricordi finché il profumo della
pizza cotta mi risveglia.
Le tiro fuori dal forno e
le appoggio sui piatti.
-Papà mi racconti della mamma?-
Vedo i muscoli del suo corpo
tendersi uno a uno.Ho sempre
avuto occhio alle sue reazioni.
Fa un grosso respiro e man mano
lo vedo rilassarsi e nei suoi
occhi passa come un fascio di luce.
Un ricordo.
-La donna migliore di questo mondo.
Era la persona più forte che avessi mai conosciuto in vita mia.
Ancora mi chiedo come abbia potuto amarmi.Lei fatta di pregi con una persona che aveva solo difetti.
Una contraddizione.Però successe
e da quella contraddizione é nata la cosa migliore della mia esistenza.
Tu.Lei ti amava più della sua stessa vita.Lei aveva una capacità di amare
incredibile.
La dolcezza di un tramonto e la forza
di un uragano. Il suo sorriso e il tuo
saranno il mio ultimo sorriso
anche quando starò per morire-

Sto piangendo.Enormi lacrime mi tagliano il viso.
Non so cosa darei per averla di nuovo con me.Non so cosa darei per poter di nuovo chiamare qualcuno "mamma".
Anche papà piange.
Però dai suoi occhi è uscita una unica enorme lacrima.
Ma in quella lacrima è scivolata via un'anima.

-Ti voglio bene,papà-
-Saresti il suo più grande orgoglio
se ti vedesse ora-
-Mi manca-
quelle parole mi si strozzano in gola
come lame.
-Anche a me tesoro e non sai quanto-

Cominciamo a mangiare la pizza e alla fine l'aria si rilassa.
Sto meglio ora.
Mi rivola in testa Spirit.
Già é tanto che per tutta la sera
non si insinuato nella mia testa.
Osservo l'orologio. Sono quasi le dieci.
Se non vado a letto domani per alzarmi dovrò chiamare la banda
nazionale.
-Papa vado a letto è tardissimo e domani alle 6 devo essere sveglia-
-Sì Sophie a domani-
Mi bacia la fronte e mi avvio verso la mia stanza.
In un minuto mi lavo i denti e metto il pigiama.Mi butto sotto il mio adorato piumone e in pochi minuti mi addormento cullata tra i miei
vecchi ricordi felici.

Sento la sveglia che suona e per poco per cercare di spegnerla non mi catapulto giù dal letto.
Una bella botta di adrenalina
di prima mattina.
Mi alzo,vado in bagno e con un getto di acqua gelida mi pulisco il viso.
Cerco di svegliare il mio cervello
ma è molto arduo.
Torno in camera e cerco qualcosa
da mettere.
Una maglia bianca con sopra una camicia rossa e un paio di jeans.
Per sicurezza prendo su anche la mia felpa nera dato che ho notato che il
cielo è piuttosto nuvoloso.
Prendo il cellulare che avevo lasciato
in carica sul comodino e vado in cucina.
Trovo papà che beve una tazza di latte caldo fumante.
-Mattinieri come sempre papà-
-Da una vita tesoro.Dormito bene?-
-Sì grazie-
-Vuoi anche tu un po' di latte?-
-Sì e scaldalo parecchio per favore-
Vado verso la credenza e prendo dei biscotti.
Mi siedo al mio posto e mangio un paio di biscotti in attesa che il latte si scaldi.
-Papà ricordati di dare un po' più di riguardi a Spirit.Deve sentirsi a suo agio-chiedo senza alzare lo sguardo.
Papà sorride con approvazione e una leggera risata lo scuote.
-Fin da subito ho pensato che tu e Spirit sareste stati perfetti assieme.Entrambi con troppo dolore alle spalle e un carattere ribelle,folle ma allo stesso tempo molto dolce.Come al solito mi devo dare ragione-
-Modestia portami via.Comunque si papà adoro quel cavallo.Nonostante tutto quello che ha passato ha una forza di vivere incredibile-
-So che tu saprai farlo tornare il campione di prima.Forse te l'ho ripetuto troppe volte ma è vero-

continuo a bere il mio latte con i biscotti finché non arriva l'ora di andare.Prendo lo zaino,mi metto le scarpe,saluto papà ed esco.
Sono le 7 in punto e sento il rumore del mio autobus che sta arrivando.
Ci vuole un'oretta per arrivare a scuola.Le lezioni iniziano alle otto e dieci e l'autobus arriva alle otto.
Mi metto le cuffie e mi preparo a un nuovo giorno.

La ragazza che amava la pioggiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora