Quelle due ore infernali passarono più in fretta di quello che mi aspettassi.
La seconda ora avevo ascoltato il prof, anche se avevo capito poco visto che mi ero persa tutta la parte iniziale.
Sarah non mi aveva più parlato e questo era un bene vista la sua vocetta odiosa.
Come la campanella suonò fui la prima ad uscire dall'aula, non volevo rimanere lì un attimo di più.
Raggiunsi la mensa anche se non avevo molta fame.
Bea era già seduta al nostro tavolo con Pet, come avevano fatto ad essere già lì?
Li raggiunsi anch'io e mi sedetti vicino a Bea.
« Torno subito.» disse Pet alzandosi.
Iniziai a mangiare.
« Dove sta andando?» chiese Bea.
Alzai le spalle, sinceramente non mi interessava.
« Ah, forse sta andando in bagno.» disse Bea come se avesse appena risolto un mistero.
Scossi la testa e smisi di mangiare.
« Posso chiederti un favore?» chiesi.
Lei annuì posando la forchetta, avevo tutta la sua attenzione.
« Non è nulla di che. Se dovesse arrivare Tyler, potresti fare finta che non sia successo niente?» chiesi.
« Cosa? Vorresti lasciar correre?»
Annuii.
« Non se ne parla. Si merita una vendetta atroce, gli farò rimpiangere di averti dato buca.»
« Per favore Bea. Non voglio dare spettacolo e non voglio neanche fargli vedere che ci sono rimasta male. Per piacere, lascia perdere.» la pregai.
« Ok, va bene. Ci proverò, ma non ti assicuro niente.»
« Grazie.» dissi.
Iniziammo a parlare di tutt'altro.
Mi raccontò di sua sorella e di come era riuscita a convincere i suoi a farsi fare un piercing all'ombelico.
« Dovresti fartelo anche tu. Se ce l'ho fatta io a convincere mio padre, e fidati lui odia queste cose, per te sarà una passeggiata convincere i tuoi.» disse.
Se ci fossero ancora i miei, pensai.
« Ti sembrerà strano, ma ce l'ho già.» dissi.
« Cosa? Hai il piercing all'ombelico e non mi hai detto nulla?»
« Non me lo hai mai chiesto.» mi difesi.
« Fammelo vedere. Ti ha fatto male? Quando l'hai fatto? Non fa male vero? No, perché se dovesse far male io piangerei come una bambina. Non voglio farmi questa figuraccia.»
« Bea, calmati.- dissi ridendo- L'ho fatto quasi tre anni fa, non so bene il perché. Non ha fatto male, né quando l'ho fatto né nei giorni successivi. E non te lo faccio vedere, o almeno non qua!»
« Si, in effetti. Non è il luogo adatto.» disse ridendo con me.
« Cos'è tutta questa allegria nell'aria?» chiese qualcuno dietro di me.
Mi girai.
« Ciao Josh.» dissi senza rispondere alla sua domanda.
« Rendetemi partecipe.» continuò lui.
Sbuffai e la mia amica lo guardò male.
Non saremmo mai andati d'accordo noi due.
« Josh lasciarle stare!» intervenne Steven.
« Grazie Steve.» sorrisi a lui.
Lui ricambiò il sorriso.
« Allora, vedo che sei ancora viva. Che fine hai fatto ieri?» chiese Josh.
« Attenzione, ti sei accorto della mia assenza? Non pensavo di poterti mancare così tanto.» risposi.
Steven e Bea risero.
« Sei l'unica ragazza che conosco che riesce a tenere testa a Josh.» disse Steve.
« Lo prendo come un complimento.»
« Lo è.» disse lui continuando a ridere.
« Che mi sono perso?» arrivò Pet.
« Niente di ché. Ennesimo battibecco tra quei due.» disse Bea.
« Ehiiii!» urlammo all'unisono Josh ed io.
Lo guardai in cagnesco di nuovo per avermi copiato e lui fece lo stesso.
Non c'era nulla da fare, non saremmo mai andati d'accordo.
« Parlando d'altro. Dov'è finito Tyler?» chiese Josh.
Abbassai subito lo sguardo.
Bea guardò me e poi lanciò un'occhiata omicida a Josh.
« Non lo so.» disse Steven.
« Sarà in giro con quell'oca fastidiosa.» pensai ad alta voce.
Forse troppo alta perché tutti si girarono a guardarmi.
« Che c'è?» chiesi.
« Con chi?» chiese Pet trattenendo un sorriso.
« Sarah Becker.» dissi alzando le spalle.
Mi guardarono ancora più strano e Bea mi fece cenno di continuare a spiegare.
« Li ho visti prima in corridoio. Ridevano e scherzavano, sembravano divertirsi perciò ho pensato che fosse con lei.»
Beatrice mi guardò triste mimando un " mi dispiace".
Le sorrisi e alzai le spalle.
In quel momento qualcuno entrò e, come volevasi dimostrare, Tyler era insieme a Sarah.
Tutto d'un tratto la tristezza scomparve e tornò a galla il mio istinto omicida. Dovevo calmarmi o qualcuno qui non sarebbe uscito illeso dalla mensa, e quel qualcuno non ero io.
« Ciao ragazzi.» ci salutò Tyler sedendosi con noi.
Aveva già liquidato la sua "amichetta"? Mi chiesi mentalmente.
Vidi che anche Bea era tesa quanto me.
Sinceramente mi preoccupò più quello che poteva fare lei di quello che potevo fare io.
« Ci degni della tua presenza?» chiese Pet.
Lui gli tirò un pugno sulla spalla e rise.
Percorse con lo sguardo tutti noi. Si fermò su di me e mi fissò. Lo guardai con indifferenza e poi lui spostò lo sguardo.
« Parlando di cose serie. Ho parlato con il preside e ha detto che, visto il nostro impegno, ci permette di rimanere qui solo fino a dicembre invece che tutto l'anno. In più mette una buona parola su di noi.» disse Tyler.
« E per me?» chiese Pet.
« Nulla tu devi continuare con tutto ciò che fai.» spiegò Tyler.
Possibile che non capissi di cosa stavano parlando?
« Cazzo!» imprecò Pet.
« Non potevano darmi migliore notizia.» disse Josh.
Guardai Bea, anche lei aveva lo stesso sguardo confuso come me.
« Ma di cosa state parlando?» chiesi senza rendermene conto.
Maledetta curiosità.
Improvvisamente avevo cinque paia di occhi puntati su di me.
« Niente che ti riguardi ragazzina.» disse Tyler.
Non chiamarmi ragazzina! Pensai.
« Oh andiamo. Non potete sventolarci così davanti un argomento senza neanche dirci che argomento è!» mi aiutò Bea.
« Lasciate stare, non è niente.» concluse Pet sorridendo alla mia amica.
C'era sicuramente qualcosa che mi sfuggiva, quei due si lanciavano troppi sguardi teneri e si sorridevano troppo spesso per essere solo amici. Dovevo indagare, ma quello non era il momento giusto.
Mi alzai da tavola.
« Non fa niente. Tenetevelo per voi. Io devo andare.» dissi.
« Vengo con te.» aggiunse Bea.
Nessuno ci fermò e uscimmo nel cortile.
« Quanto lo odio quando mi chiama così. Lo ammazzerei, giuro è insopportabile. E poi dicono delle donne, i veri lunatici sono loro. Ma chi si crede di essere quello, perché diamine deve comportarsi così. Adesso tornò dentro e...»
« Oddio. Capisco perché ridi quando parlo velocemente.» mi bloccò Bea ridendo.
« È liberatorio. Capisco perché lo fai sempre.» dissi ridendo con lei.
Tutto ad un tratto il nervosismo mi era passato.
« Allora.- cominciò Bea con uno sguardo furbo- Vedo che ti piace e non poco.»
« Chi? Tyler? Non farmi ridere.» dissi ridendo amaramente.
« Non sono stupida Élo. Ho visto come lo guardavi quando è arrivato con la Becker.»
« No!» dissi.
« Oh si invece.» disse dandomi un colpo al fianco.
La guardai male e sbuffai.
« Da tua amica ti posso solo dire una cosa : non c'è gelosia peggiore di quella per qualcosa che non è nemmeno tua.»
« Non sei di aiuto.»
Peccato che però aveva ragione, essere gelosi di qualcosa che non si possedeva non era affatto bello.
Ma io non ero gelosa, vero?
Lasciai cadere l'argomento sapendo che tanto non avrei mai ci convinto Bea che non ero gelosa.
« Andiamo.» dissi al suono della campanella.
Lei mi seguì con un sorriso trionfante.
« Smettila di sorridere così.»
« Così come?»
« Come se avessi vinto una gara importante, come se avessi stracciato il tuo peggior avversario. Smettila di sorridere come se avessi capito tutto su di me.»
« Oh ma io ho capito tutto su di te. Solo che tu non vuoi ammetterlo.»
Scossi la testa ridendo. Non sarebbe mai cambiata.
La salutai e andai verso l'aula dove avevo lezione.
Per fortuna non incontrai nessuno di "spiacevole" nei corridoi, ma non so come, mi sentii osservata per tutto il tempo.
Probabilmente la mia testa mi faceva brutti scherzi così non ci feci caso.
Inutile dire che durante quella lezione non ascoltai nulla.
Bea mi aveva messo in testa idee insensate, però non riuscii a non pensarci.
Lo guardavo veramente male quando era in compagnia di quella oca? Perché la chiamavo oca se non mi aveva fatto nulla?
Non ero gelosa. Perché mai sarei dovuta esserlo? Lui non stava con me.
Però avresti voluto. Aggiunse il mio subconscio.
Cosa? Certo che no! Pensai.
Nonostante tutto non potei fare a meno di chiedermi: "Mi piaceva Tyler?"
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Fight for you
RomanceLei non vuole dimenticare il passato. Ha costruito migliaia di barriere per non fare più entrare nessuno nel suo cuore e non soffrire più. Non riesce a passare oltre a ciò che le è successo e a godersi la vita. Lui, bello e misterioso, del passato n...