Il mattino dopo, Luke si alzò di corsa, si infilò la divisa e corse a scuola. Michael e Calum lo attendevano all'ingresso, se lo aspettava.
"Vogliamo sapere che hai" dissero.
Luke si era preparato la scusa riflettendoci su per tutto il tragitto.
"Scusate ragazzi, mia madre ha un po' di febbre e sta poco bene, ero soltanto preoccupato e ho iniziato a sentirmi poco bene anche io, ho preferito andare a casa di corsa, ora è tutto a posto, scusate ancora se.."
"Ehi, tranquillo, è tutto ok. Scusaci tu se a volte siamo invadenti, siamo i tuoi migliori amici"
Luke tirò un lungo sospiro, e si diresse in classe. La mattinata passò in tranquillità, era lo stesso di sempre.
Quando l'ultima campanella suonò, si precipitarono tutti fuori."È il momento" pensò il ragazzo.
Ed eccolo lì, Ashton il batterista, con i suoi 18 anni annodati tra i capelli e una canotta bianca forse di tre taglie in più, appoggiato ai cancelli della scuola. Si guardava in giro curioso, cercandoli con lo sguardo, mentre le ragazze della scuola gli lanciavano occhiate poco ambigue. I ragazzi lo raggiunsero, mentre Luke faceva del suo meglio per restare calmo e ragionevole. Gli camminava a fianco, Ashton, in silenzio, mentre le loro braccia si sfioravano di tanto in tanto, quel poco che bastava per mandare Luke su di giri.
"Tutto questo non è affatto normale, non è normale, per niente, basta"
Ma era inutile cercare di autoconvincersi, ormai ci era dentro fino al collo. Non sapeva come gestirla, questa...questo...non sapeva neppure come chiamarlo.
Provarono tutto il pomeriggio, finché non arrivò il momento di tornare a casa e Luke ed Ashton s'incamminarono insieme.
Mentre il primo pensava a cosa dire, ci pensò l'altro a cominciare."Siamo fortunati ad abitare vicini, voglio dire...fare la strada insieme a qualcuno é più bello, no?"
"Si, lo penso anche io"
"Uhm, bene...beh..vorrei chiederti...so che domani è sabato e non abbiamo le prove, ma mi chiedevo se ti andrebbe di...vederci comunque, per conoscerci meglio sai, siamo nella stessa band e sarebbe...carino"
A Luke andò la saliva di traverso. "Oh mamma, ma che intende? Io, lui, e gli altri? O io e lui da soli? Che gli rispondo? Non posso uscire con lui da solo, anche se vorrei, non posso passare un pomeriggio muto come un pesce." Iniziò a pensare che forse non era una così bella idea averlo nella band. Dopotutto ne esistono tanti di batteristi, bastava trovarne un altro bravo ed era fatta. Ma come l'avrebbe detto agli altri due, che ne erano entusiasti? Non se ne parlava. A quel punto, altro che interrogatorio!
"Ehi, se non ti va o hai altro da fare, non importa..."
"No, no, figurati, va benissimo, anzi, avrei voluto chiedertelo io..."
"Davvero?"
A Luke parve quasi di scorgere una scintilla negli occhi di Ashton.
"Sì..."
"Perfetto! Allora se vuoi possiamo trovarci qui all'angolo della strada, così siamo a metà e facciamo un giro in città, che dici?"
"Direi che va bene.."
E detto questo si salutarono. Si salutarono mentre Luke ancora si chiedeva se avesse dovuto chiedere agli altri di venire oppure di no. Poi, pensandoci, giunse alla conclusione che forse non era il caso; dopotutto aveva chiesto a lui di fare un giro, aveva chiesto a lui se aveva impegni, e forse sarebbe stata la volta buona in cui avrebbe superato l'imbarazzo e sarebbe riuscito a conoscerlo meglio, come avevano fatto gli altri.
Il mattino dopo, forse per la prima volta nella sua vita, si svegliò di buon ora. Fece colazione e svuotò letteralmente l'armadio. Provò e riprovò di tutto, finché non si sentì uno scemo, non capiva neanche perché si facesse tanti problemi. Non doveva uscire mica con una ragazza, erano maschi, sarebbe importato forse ad Ashton se avesse messo una canotta invece di una maglietta? No di certo. Sbuffando, scelse qualcosa e cercò di occupare il tempo rimastogli prima di uscire. Si ritrovò con le cuffie nelle orecchie, sul letto, a pensare. Gli venne in mente che forse in quegli ultimi giorni stava pensando un po' troppo. Era strano, tanto. Non parlava, faceva il timido, non era lui. Doveva smetterla. Chiuse lentamente gli occhi facendosi cullare dalla musica...e si sarebbe addormentato se non fosse stato per la suoneria del telefono. Era arrivato il momento. Si incamminò fuori, canticchiando tra sé e sé le parole della loro nuova canzone. Ci stava mettendo l'anima nel loro gruppo, voleva davvero che ce la facessero, con tutto sé stesso. Poi alzò gli occhi e lo vide.
Il ragazzo era lì, seduto sul muretto, che lo aspettava giocherellando con un fiore che aveva appena strappato dal prato; i gomiti appoggiati sulle cosce e lo sguardo perso in chissà cosa. Non si era accorto di Luke, che sfruttò questo vantaggio. Si fermò dall'altra parte della strada e godette di quella situazione; di quella sorta di limbo destinato a finire in pochi secondi, magari un minuto, o forse, se fosse stato fortunato, in due o tre. Lo osservò con attenzione: cercava di capire cosa tanto lo sconvolgeva in quel ragazzo; cos'aveva di tanto speciale da creargli tutte quelle sensazioni. Fece scivolare lo sguardo più volte su di lui, percorrendo con gli occhi tutto ciò che riusciva a vedere. C'era un silenzio, una sorta di calma, Luke si sentiva come in pace. Poteva bearsi di quella connessione che stava creando, poteva trattenere quella visione tutta per sé, voleva catturarla nella mente per non lasciarla mai e ricordarsela, facendola rivivere per tutta la notte. A quel punto, ormai, l'aveva capito: a lui Ashton piaceva; ma non come ti piace una canzone o il nuovo modello di chitarra Fender, quello che aveva tanto pregato di ricevere per il suo compleanno. Ashton gli piaceva come gli piaceva il suo album preferito degli Aerosmith, quello che non si sarebbe mai stancato di ascoltare, dove ogni canzone gli trasmetteva un'emozione diversa, quello che quando faceva la doccia metteva sempre a ripetizione, a volume altissimo, cantando i brani a squarciagola mentre sua madre gli urlava di smetterla.
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Chasing Hearts
Fanfiction"Luke, insieme ai suoi due compagni di band, Calum e Michael, non ci aveva ancora fatto l'abitudine. Erano ormai quasi due mesi che ricevevano un sacco di visualizzazioni sui loro video postati su youtube, la loro popolarità cresceva e i loro sogni...