"Luke é tardi, devo andare...altrimenti poi dovrei vedermela con mia madre."
Lo disse controvoglia; mai e poi mai avrebbe voluto lasciarlo.
"Si, certo, non preoccuparti!" Rispose l'altro.
Ashton fece per alzarsi dal prato e andare, ma Luke lo prese per un braccio, costringendolo a sedersi di nuovo; lo guardò ancora negli occhi.
"Ci vediamo domani, vero?"
Le labbra di Ashton si allargarono in un sorriso.
"Al cancello, come sempre"
E questa volta se ne andò, mentre Luke appoggiò la schiena sull'erba fresca e guardò il cielo ricco di sfumature rosse, rosa, viola ed arancioni, confuse in un colore indescrivibile. Cercava di far rivivere gli attimi precedenti nella sua testa, ancora e ancora, con entrambe le mani dietro la testa, gli occhi ora chiusi, e un sorriso ebete sulle labbra. "Ecco, credo che questo voglia dire essere innamorati, questo forse é amore" e tornò a casa saltellando, volteggiando quasi; canticchiava Luke, saltando tra le mattonelle sull'asfalto del marciapiede, senza toccare le linee in mezzo, proprio come faceva da bambino. "Ashton mi ha baciato" sussurrava tra sé e sé, mentre poi si ricordava: "ha detto che é innamorato di me, anche lui!" e sorrideva; sorrideva con gli occhi, con la bocca, con il cuore, mentre arrivava a casa.
Il mattino dopo, però, andando a scuola, gli venne in mente qualcosa di fondamentale. Come si sarebbero comportati ora, con gli altri, soprattutto? Luke non aveva paura del giudizio degli altri, ma di quello dei suoi amici sì. Cos'avrebbero pensato? E se Ashton, vedendolo, si fosse comportato come ieri, lì davanti a tutti, come avrebbe reagito lui? La mattinata passò in fretta, e quando l'ultima campanella suonò, si diressero fuori. Ashton era là al cancello, con le solite ragazze che gli ronzavano intorno. Questa volta, Luke non poté che sentire una punta di gelosia.
Ashton, dal canto suo, non se le filava granché: cercava il suo biondo con gli occhi, finché non lo vide. Luke si avvicino a lui insieme ai suoi amici. L'altro li salutò, mentre fece l'occhiolino a Luke, sorridendogli; gli altri nemmeno se ne accorsero. "Bene" pensò il ragazzo; "probabilmente la pensa anche lui come me" e si diressero a casa di Calum.
Provare quel giorno fu frustrante.
Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano, ogni volta che le loro braccia o qualsiasi altra parte del corpo si sfiorava, Luke sentiva come un milione di leggere, dolci scariche elettriche percorrergli il corpo. Gli veniva una voglia indescrivibile di prenderlo, e di baciarlo; ma non poteva.
"Vado a prendere una boccata d'aria, torno tra pochi minuti" disse agli altri, ed uscì. Passò soltanto qualche secondo, ed Ashton lo raggiunse fuori."Boccata d'aria anche tu?" Gli chiese Luke.
Ashton ridacchiò.
"Io ho delle scuse migliori" rispose."Ad esempio?" chiese l'altro, sorridendo con aria di sfida.
"Mmm..ho detto che sarei andato a fumare una sigaretta"
"Ma Ashton! Tutti sanno che odi il fumo" e lo guardò, incredulo.
A quel punto, Ashton si avvicinò a Luke pericolosamente, fino ad arrivare con le labbra vicinissime all'orecchio dell'altro.
"A chi importa? Ogni scusa è buona...per stare con te" gli sussurrò all'orecchio, per poi baciarlo.
Luke si scostò dopo poco.
"E se qualcuno dovesse vederci?" Chiese.
"Tranquillo. Nessuno ci vedrà, non senti che stanno suonando?"
E a quel punto, essendo più tranquillo, Luke si godette quel momento, finché dopo qualche breve minuto non tornarono, controvoglia, dagli altri.
"E allora? Com'é andata fuori, piccioncini? L'ho capito subito che la sigaretta era una scusa, cretino" esclamò Michael ridendo, mentre Luke sbiancò di colpo.
"Che vuoi dire?" Fu Ashton a parlare."Nel senso, ho capito che era una scusa solo per vedere se c'è la sorella di Calum! Lo sappiamo che non fumi!" E rise.
"Che vorresti dire con questo? Che ti importa di mia sorella?" Sembrò svegliarsi Calum.
"Io? Niente! É Michael che dice stupidaggini!" Protestò Ashton.
"Ma se passi le giornate a parlarmi dei suoi lunghi, morbidi capelli neri!" Michael ormai rideva sguaiatamente.
"Te la faccio vedere io!" Esclamò Calum, gettandosi su Ashton e facendo finta di combattere lanciandosi ciò che trovavano.
Luke tirò un sospiro di sollievo e si buttò sul divano. Per un attimo aveva sentito il mondo crollare sotto i suoi piedi. Chissà come l'avrebbero presa, se l'avessero scoperto davvero; non riusciva nemmeno ad immaginarselo.
Quando fu ora di andare, Luke ed Ashton si allontanarono verso casa insieme, con le mani che si sfioravano. Avrebbero voluto stringersele.Arrivarono al loro prato. Si sdraiarono vicini, finalmente soli.
"L'abbiamo scampata bella oggi, eh"
Iniziò Luke."In fondo, é colpa mia...scusami"
Rispose Ashton."Ehi..non chiedermi scusa, alla fine non è successo nulla."
"Glielo diremo prima o poi?"
Luke aspettò qualche secondo prima di rispondere.
"Tu glielo diresti?""Non lo so"
"Ho paura"
"Anche io"
Ashton si avvicinò, e per la prima volta lo strinse forte a sé. Luke ricambiò, e dopo un po' di tempo passato insieme, tornarono a casa.
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Chasing Hearts
Fanfiction"Luke, insieme ai suoi due compagni di band, Calum e Michael, non ci aveva ancora fatto l'abitudine. Erano ormai quasi due mesi che ricevevano un sacco di visualizzazioni sui loro video postati su youtube, la loro popolarità cresceva e i loro sogni...