Capitolo 8

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Il mattino dopo si svegliò verso le due del pomeriggio, con un gran mal di testa. Finalmente era lucido. Ma quanto aveva bevuto? Cercò di pensare alla festa, ma aveva un vuoto.
Non ricordava assolutamente nulla della serata precedente.
Accese il cellulare, con la testa martellante. Era tardissimo e doveva scappare alle prove; di sicuro erano già tutti là ad aspettarlo: i suoi amici l'avrebbero ucciso. Si cambiò, si fece una doccia veloce e uscì correndo di casa. Quando finalmente arrivò, entrò e si guardò intorno.

"Ragazzi, ciao"

"Hey Luke! Che brutta cera! Postumi di ieri sera?" Esclamò Michael.

"Non fatemi domande, non ricordo nulla e sto malissimo. Mai più alcool Michael, mai più, lo giuro. Ashton dov'è? " Chiese.

Calum rise. "È incredibile come ogni volta, dopo una festa, tu ripeta sempre la stessa cosa; ormai non ti crede più nessuno! Comunque riguardo ad Ashton..non è venuto. Probabilmente non verrà per tutta la settimana."

Luke lasciò la presa sullo zaino che teneva in mano, che cadde con un tonfo sordo sul pavimento.

"Perchè?" Chiese.

"Non lo so, Luke, come sei noioso. Ashton, Ashton, Ashton, anche ieri sera. Avrà degli impegni, non lo so, starai mica diventando gay?" Esclamò Calum scocciato.

"Vaffanculo" rispose Luke, innervosito. Lanciò lo zaino in un angolo della stanza e si miserò a provare. Gli sarà successo qualcosa? Avrà problemi in famiglia? Starà male? Il ragazzo non riusciva a smettere di pensarci; andò avanti per tutta la sera. Aveva il suo numero, avrebbe potuto chiamarlo semplicemente, e chiederglierlo; una cosa, però, non gli tornava: dopo ciò che Ashton gli aveva detto sul prato, dopo il bel rapporto che stavano creando, dopo tutti i pomeriggi insieme, lui aveva preferito sparire così, senza dirgli nulla, avvisando invece il suo amico. Non capiva. Passarono domenica, lunedì, martedì e tutta la settimana. Il ragazzo si trascinava attraverso quei giorni vuoti. Era come se la sua vita avesse perso colore, perché Ashton non c'era.
E gli mancava.
Gli mancava quando usciva da scuola e non lo trovava lì, al cancello, ad aspettarlo cercandolo con lo sguardo. Gli mancava fare la strada di ritorno con lui, dopo le prove. Gli mancava avere la maglietta sporca di fango ed erba fresca dopo il tempo passato sdraiato a parlare. Gli mancavano la sua risata, gli occhi brillanti che aveva quando parlava con lui. Camminava sempre lento, con lo sguardo a terra, ormai i suoi amici erano stanchi di chiedergli cos'avesse, dato che non avevano mai ricevuto risposta. "Ci sono dentro, dentro fino al collo" pensava. "Chi l'avrebbe mai detto, eh Luke?" Si sentiva rassegnato, quando in realtà avrebbe avuto mille possibilità di conoscere la verità sull'assenza di Ashton, ma aveva paura: paura di aver fatto qualcosa di sbagliato e di sentirselo dire, proprio da lui.
Il lunedì dopo, Ashton ancora non si fece vedere.
Luke non ebbe nemmeno voglia di andare alle prove; decise, invece, di fare una passeggiata in centro, di provare a distrarsi: magari, sarebbe riuscito anche ad evitare di pensarlo e di torturarsi per qualche ora.
Il sole splendeva alto nel cielo, ormai era giugno: l'afa ed il caldo erano quasi soffocanti, così decise di entrare in un bar per prendere qualcosa da bere. Si avvicinò al bancone e ordinó una coca.
La musica era abbastanza alta nel locale, nonostante fosse solo pomeriggio.
Ad un tratto, cambiarono stazione radio. "You Make Me" di Avicii rimbombò nel locale; era una delle preferite di Luke.

(da adesso vi consiglio di ascoltare You Make Me di Avicii http://m.youtube.com/watch?v=Wb5VOQexMBU , perché é ció che sta ascoltando il protagonista; Mettetela circa da 00:45 per farla andare a tempo con la storia)

Rimase un attimo immobile, con la lattina sollevata a mezz'aria.
Un flashback gli attraversò la mente, come un fulmine che divampa a ciel sereno, per diradare la nebbia che offuscava la serata della festa.
"Questa canzone c'era anche venerdì sera, ne sono sicuro" pensava Luke. "Ero dietro casa di Michael diamine, c'era Ashton, mi ricordo"

"All my life I've been, I've been waiting for someone like you"

"Vorrei tanto sapere...cos'hai tu, di così speciale...da farmi tanto impazzire"

"I've been looking for someone like you, yeah"

"Da quando ti ho incontrato, non riesco a pensare a nient'altro...nient'altro che te"

"I've been waiting for someone like you, you make me!"

Luke era in subbuglio, mentre deglutiva e non riusciva a bere neanche più un sorso di coca cola. La appoggiò con forza sul tavolo, e, ancora scosso e sicuro di soffrire ormai di tachicardia, corse fuori dal locale come un fulmine.
Aveva capito tutto.
Ora era chiaro il motivo dell'assenza di Ashton.
Continuava a darsi dello stupido, mentre correva senza fiato verso casa del ragazzo. "Adesso basta con la timidezza, basta davvero! Sono un cretino, devo parlargli, é solo colpa mia, glielo devo dire" si ripeteva, come un disco rotto, mentre era ormai arrivato a destinazione.

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