Capitolo 14

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Il giorno dopo, Luke andò a casa di Calum. Non aveva senso aspettare ancora, era giusto così; Ashton aveva insistito tanto per poter venire anche lui, ma Luke non aveva ceduto. Aveva pensato per tutta la notte a cosa dire, arrivando alla conclusione che era praticamente inutile, e che una volta arrivato lì avrebbe trovato le parole giuste; "ma certo!" Pensò. "Che bella idea! Proprio io che appena devo dire qualcosa che non sia una stupidaggine mi agito e divento muto come un pesce!" Ma ormai era tardi per pensarci troppo su, stava scendendo, e a Luke tremavano le gambe. "É come se avessi un dejavu di quando ho dovuto parlare ad Ashton. E questa volta mi sembra soltanto mille volte più difficile"

"Luke! Come stai! Volevo chiamarti per darti una notizia fantastica!" Calum uscì dalla porta e si diresse verso l'amico con un sorriso a trentadue denti.
"Chissà se avrà ancora quella faccia tra qualche minuto" si chiese Luke tra sé e sé.

"Ciao! In realtà sono qui per una cosa molto importante..che avrei da dirti..."

"Allora prima tu, sentiamo!"

Luke inspirò ed espirò profondamente.

"Io ed Ashton...stiamo insieme"
Ecco, la bomba era sganciata, ora non sarebbe più potuto tornare indietro.

"Insieme? Per fare cosa?"

Luke si passò una mano sul viso.

"Calum..nel senso che..uff..perché è così difficile..?"

"Luke, davvero, non ho capito"

"Mi piace Ashton, cavoli, io piaccio a lui, stiamo insieme, ci frequentiamo, in quel senso lì..!"

Calum rimase un attimo in silenzio; poi, scoppiò in una fragorosa risata.

"Luke! Sei un cretino! Tu con Ashton?? Mi sei diventato gay? Smettila di dire stupidaggini e ascolta cos'ho da dirti piuttosto!"

Luke, ostinato, prese per un braccio Calum, con forza, e lo fissò con uno sguardo penetrante.

"Calum, guardami negli occhi" disse, con una voce profonda, seria, che costrinse l'altro a tacere e a cambiare espressione. "Non sto scherzando."

A quel punto, Calum finalmente capì, e il suo sguardo si spense.

"La mia notizia, invece, è che tra una settimana uscirà il nostro primo EP, Luke. Spero che tu sia felice per questo"

Luke rimase un attimo confuso.

"Fantastico, ma..hai capito cos'ho detto?"

"Non vedo l'ora che esca in tutti i negozi. Ci tengo molto a farci diventare famosi"

"Calum..."

"Ora devo andare, ci vediamo alle prove!"

Fece per girarsi e tornare in casa, ma Luke lo fermò, costringendolo a voltarsi di nuovo.

"Voglio che tu mi dica qualcosa. Adesso."

Calum rimase impassibile.
"Non ho proprio da dirti nulla, Luke. Ci si vede alle prove, per l'appunto. Perché dobbiamo - disse, calcando sull'ultima parola - vederci alle prove. Perché ci tengo al nostro gruppo; perché se non fosse per quello, non credo ci vedremmo ancora."

Detto questo, si mosse bruscamente per scrollarsi dalla presa di Luke e tornò in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Luke, lo sguardo ancora fisso davanti a sé, sperava soltanto che fosse un incubo, mentre sentiva ogni forza abbandonarlo; avrebbe voluto solo che una voragine si aprisse sotto ai suoi piedi, per inghiottirlo e farlo scomparire per un po'. Sentiva il cuore pesare come un macigno, quando, dopo circa un quarto d'ora, ancora non s'era mosso da lì.
D'un tratto, sentì il cellulare suonare nella tasca. Non rispose. Ascoltò con attenzione tutta la suoneria, immobile. Finì. Passò qualche secondo e ricominciò; questa volta prese il telefono. "Ashton", pensò. Chiuse la chiamata senza neanche rispondere, e tornò a casa con il cuore vuoto.

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