Capitolo 24

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Dopo circa venti minuti si lanciò in macchina, intimando al tassista di premere l'acceleratore ai limiti della legalità. Chiese di farsi lasciare il più vicino possibile all'entrata riservata agli artisti, ma cambiò idea quando vide una folla di persone appostata lí.

"Merda, non ci voleva" pensò spazientito. Scese dal taxi di fronte all'arena, dove si trovava un maxischermo dal quale risuonava la voce di Luke e la musica dell'inizio dell'ultima canzone.
Si aggirò tra le persone, non avendo altra scelta se non quella di trovare qualcuno che vendesse un biglietto e riuscire ad entrare. "Guarda a cosa ti sei ridotto" sbuffava il ragazzo, decisamente innervosito; dopo poco tempo trovò un uomo che faceva al caso suo, e riuscí a comprare un biglietto. Proprio in quel momento, un applausò esplose dalle casse; "Ecco!! Perfetto! Ho appena pagato un biglietto il quadruplo del consentito per un concerto finito!" Disse a sé stesso, ma ad alta voce, sbraitando al maxischermo.

Poi, Luke parlò.

"Grazie, grazie! Siete fantastici!" Ed Ashton vide il sorriso di Luke, che illuminò il cielo ormai scuro di quella serata londinese. "Che bello" pensò; e avrebbe voluto urlare qualcosa tipo "quello è il ragazzo che amo!" Ma poco sarebbe importato a quelle ragazzine urlanti.
Luke continuò:

"Ma c'è ancora un'ultima canzone!"

Ed Ashton non riusciva a immaginare quale fosse visto che, almeno fino a ieri, non era inclusa nella scaletta.

"A dire la verità...l'ho scritta io per una persona davvero importante per me, che spero sia qui da qualche parte ad ascoltare"

Le mani di Luke si strinsero sulla chitarra, mentre sorrideva quasi tremante. Era arrivato il momento, e cercava di darsi forza più possibile.
Intanto, Ashton era rimasto impietrito sotto al maxischermo, rischiando di inciampare su sé stesso. Aveva il cuore che batteva a tremila.

"Io e questa persona non ci parliamo quasi più...e vorrei farle sapere che mi manca, che per me è ancora tutto come prima...e che tornerei ancora su quel prato"

E abbassò lo sguardo, rialzandolo con le guance un po' arrossite.

"Ormai ha capito che sto parlando di lei, e quindi...vorrei dirti che questo è per te; che sarai sempre tu, ovunque tu sia. Scusami"

Luke dimostrò quel coraggio che non era mai riuscito a tirare fuori, e lo fece solo per lui. La musica esplose dalle casse per arrivare dritta al cuore di Ashton; e iniziò a cantare.

"For a while we pretended...that we never had to end it, but we knew we had to say goodbye"

Ashton era ancora immobile sotto allo schermo, senza riuscire né a muoversi né a ragionare; ci mise un bel po' di secondi a realizzare che era tutto vero, che non era soltanto uno di quei soliti sogni ad occhi aperti che faceva prima di andare a dormire, uno di quelli che iniziava ogni volta ma che non finiva mai, crollando addormentato.

"Torn in two...and I know I shouldn't tell you but I just can't stop thinking of you, wherever you are"

E Luke ci mise tutto sé stesso in quella canzone, cercando di compensare tutto ciò che non era riuscito a fare per tutti quei mesi. Gli venne in mente di quando, molti mesi prima, mentre tornava a casa, si domandava se fosse giusto ciò che provava per l'altro ragazzo; gli venne in mente anche come si sentiva, così sconvolto da quei sentimenti che non aveva mai provato; e pensò a quant'era stato stupido; perché Ashton gli era entrato nel cuore talmente tanto che quando Luke aveva cercato di strapparlo via da lì, se n'era portato via gran parte; e Luke gli avrebbe volentieri dato il resto e tutto sé stesso pur di riaverlo con sé.

"Every night I almost call you, just to say it always will be you...wherever you are"

Calum iniziò a cantare, e Luke chiese con l'auricolare se Ashton fosse nel backstage, o se perlomeno qualcuno l'avesse visto; quando gli risposero che di lui non c'era traccia, perse un battito. Se non avesse ascoltato quella canzone, tutto l'impegno che ci aveva messo sarebbe stato vano. Non voleva che la sentisse qualche giorno dopo tramite una registrazione di qualcuno fatta male.
Ashton, intanto, correva a perdifiato verso l'ingresso, con il biglietto in mano, districandosi tra le centinaia di persone e scommettendo i propri polmoni pur di arrivare in tempo. Voleva godersi la sua canzone; aveva atteso per un sacco di tempo, pensava, ma non era mai valsa così tanto la pena di aspettare qualcosa così a lungo. Riuscì ad entrare nel parterre, anche se c'erano ancora troppi metri tra lui e Luke; il suo Luke.

"I wish I didn't have to be gone, maybe you've already moved on..but the truth is I don't want to know"

E Calum finì la sua parte, mentre Ashton correva e spingeva per riuscire ad andare abbastanza avanti con un migliaio di scuse, come se farsi notare da Luke in quel momento fosse la sua priorità assoluta. L'altro, intanto, guardava distratto tra il pubblico.

Finchè non lo vide.

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