Capitolo 10

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Nel momento stesso in cui sento suonare la sveglia la mia mente elabora istantaneamente due pensieri:
1- Alla seconda ora ho compito di letteratura inglese e non ho studiato nemmeno mezzo argomento;
2- Oggi arriva Ivy;

Mi alzo velocemente e appoggio i piedi sul pavimento al lato del letto. Mi gira leggermente la testa per il movimento troppo brusco, ma dura solo pochi istanti. Appena scomparsi i puntini colorati che mi ondeggiano davanti agli occhi corro in bagno per cambiarmi, esco dopo 10 minuti e mi precipito giù per le scale. Sono decisamente elettrizzata.
In casa si respira un clima diverso dal solito, più sereno. Siamo tutti emozionati per l'arrivo di mia sorella. Vederla qui a casa con noi è un evento raro, da quando lavora come modella nell'alto North le occasioni per riunirsi sono sempre poche.

«Marlene!» In cucina vengo accolta  dal grido felice di Eureka. «Lo sai cosa succede oggi?»

Faccio finta di essere confusa. «Non lo so Reka...» prendo un biscotto dalla mensola e il latte dal frigo «forse...c'è il compito di inglese?» mi avvicino lentamente a mia sorella minore piegandomi sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza «o forse...arriva Ivy Blue?»

Eureka irrompe in un gridolino di gioia mentre papà urla in contemporanea «Poison Ivy!» e mamma «Non urlate per favore!»

Mamma aspetta che l'aria tra noi si calmi leggermente. «Poison Ivy non lo sentivo da un po', lo devo ammettere.»

È il soprannome che mio padre usa per chiamare nostra sorella maggiore da quando era piccola. Lei lo detesta, per questo noi e William, il suo ragazzo, la tormentiamo sempre chiamandola in quel modo.

«Tra quando passa a prenderti James?» chiede papà. Non faccio in tempo a rispondere che qualcuno bussa alla porta.

Eureka si precipita ad aprire.
La sentiamo esclamare «Ciao James! Indovina chi è stata nominata migliore della classe in scienze botaniche?»

Li vedo sbucare sulla porta della cucina. Lui guarda Eureka e sorride, poi mi vede e il suo sorriso si allarga ancora di più. Torna a concentrarsi su mia sorella. «Forse tu?»

Lei irrompe in un gridolino di gioia. «Esatto!»

James le scompiglia i capelli ed insieme si avvicinano al tavolo, mamma e papà lo salutano. Hanno accettato facilmente la sua presenza, come se fosse sempre stato presente nella nostra famiglia, con il suo sorriso storto e i capelli scompigliati. Ha portato una ventata di aria fresca in casa.

Eureka torna a sedersi al tavolo e aggiorna il nostro amico sulle ultime novità, mentre finisce la colazione. «Oggi torna nostra sorella a casa sai? Ivy Blue. È molto bella lei, ma non è affatto stupida. Ti piacerà di sicuro. Lei piace sempre a tutti.»

James sembra rimanere fortemente sorpreso da questa notizia, ma dura solo pochi istanti. «Davvero? Dovrai essere molto emozionata allora. Lei lavora nell'alto Nord giusto?»

Un pensiero mi passa per la testa, ma sono troppo occupata a cercare di non rovesciare il latte a terra per concentrarmi su di esso. Sento che però c'è qualcosa che dovrei notare, qualcosa che avrebbe dovuto farmi scattare un campanello d'allarme in testa. Non gli presto comunque importanza.

È mia mamma a rispondere, mentre insapona alcuni piatti nel lavandino. «Sì esatto, lavora come modella in un'agenzia per Belli. Starà qui per un paio di settimane soltanto, le manca questo posto, per questo quando può cerca sempre di tornare a casa.»

Lui annuisce. «Viene da sola?»

È sempre mamma a rispondere. «No, con il suo ragazzo William.» Finisce di sciacquare l'ultimo bicchiere e chiude l'acqua del lavello. «Voi due non siete in ritardo?» Ci domanda.

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