5. Mia

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Finalmente, dopo ore di viaggio in aereo, sono arrivata a Sidney.

Prima di partire avevo acceso il telefono e avevo notato diverse chiamate da Sam e Camy.

L'ho subito spento di nuovo, nel caso mi avessero richiamata di nuovo.

Ho lasciato una lettera sul mio letto, nel caso i miei genitori o qualcun altro entrasse nella mia stanza e non mi trovasse.

Presi un taxi e gli diedi l'indirizzo del hotel in cui alloggerò.

Quando il taxi parte, guardo le strade della città in cui mi fermerò per alcune settimane.

Dopo poco più di mezz'ora, l'auto si ferma davanti all'hotel. Pago l'autista, prendo la valigia e vado all'interno dell'edificio.

Attraverso le due grandi porte e mi avvio verso la reception, dove c'è una donna sulla quarantina d'anni, con i capelli leggermente bianchi e gli occhi grigi. Dopo averle detto nome e cognome, mi consegna la chiave e la password del Wi-Fi.

Un fattorino venne a prendermi la valigia e mi accompagnò fino alla mia stanza.

Lo ringraziai e lui andò via subito dopo aver poggiato la valigia sul letto.

Mi buttai sul letto. La danza era carina, né tanto grande ma neanche tanto piccola. Appena entravi c'era una porta sulla destra ed era il bagno e la stanza da letto dove c'era un letto (ovvio), un armadio, una televisione e un mobiletto ai lati del letto.

Mi alzai, presi la valigia e iniziai a mettere i vestiti nell'armadio.

...

Dopo circa un'ora finisco di sistemarmi tutto il necessario.

Mi stendo di nuovo sul letto e accendo il telefono.

Altre chiamate perse: mia madre, mio padre, Sam, Camy e... Simo.

Un messaggio in segreteria. Lo ascoltai:

"Mia! Dove diavolo sei finita?!? Ti abbiamo cercata dappertutto! Che vuol dire che te ne sei andata?!?" Erano le voci di Camilla e Samanta "richiamaci appena senti il messaggio. Vogliamo solo sapere come stai..."

Finì il messaggio.

Accesi il Wi-Fi e introdussi la password. Poco dopo avevo Whatsapp piena di messaggi.

Non li lessi, non mi interessavano.

Entrai nella chat di Sam e scrissi:

Hey Sam! Ho ascoltato il messaggio che tu e Camy mi avete lasciato in segreteria. Sto bene. Questo l'ho fatto solo perché ho bisogno di dimenticarlo, mi pareva di essere stata chiara nella lettera... Comunque non ti preoccupare, ci vedremo al matrimonio di Camy e Paolo (se mi vorranno ancora)

Dopo averglielo inviato, lei lo lesse subito.

Sam: perché vuoi dimenticarlo?
P.S.: è ovvio che ti vogliano ancora al loro matrimonio.

Io: lo devo dimenticare perché lui ormai ha la sua famiglia(?): Clara e il bambino.
Lo sai anche tu che quando lo avevo scoperto ci ero rimasta veramente male, beh, direi che è normale dato che lo amo... Ti prometto che passerò solo qualche settimana qua, dove sono adesso, e tornerò quando lo riterrò necessario... Quando sarò riuscita a dimenticarmelo una volta per tutte...

Sam: allora sorellina, tu non hai ancora capito una cosa: non ti basteranno alcune settimane per dimenticarlo. Tu lo ami, e non ci vorrà così poco per togliertelo da quella testolina vuota che hai. L'amore non svanisce da un giorno all'altro, ci vuole tempo. Quasi sicuramente per te ci vorranno anni. Ma spiegami perché sei dovuta andare fino a Sidney per cercare di dimenticarlo.

Sam: p.s. Anche lui ti ama.

Io: non sono a Sidney.

Sam: idiota, hai dimenticato di cancellare la pagina dove c'erano i tuoi biglietti per Sidney, sul computer.

Non risposi. Continuavo a leggere e rileggere quella frase p.s. Anche lui ti ama.

Mi ama? Si, me lo ha dimostrato molte volte.
Ma penso sia arrivato il momento in cui ci dobbiamo dimenticare.

Sarà difficile, ma voglio farlo.

Credevo di odiartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora