Eravamo tutti e cinque in silenzio, poi Andrea e Giacomo scoppiarono a ridere. E le ragazze li seguirono a ruota.
"Piacere, sono Abigail" disse la bionda, porgendomi la mano sorridendomi.
Gliela strinsi ricambiando il sorriso e sussurrai un "Mia"
"Io sono Lucinda, ma tutti mi chiamano Lucy" disse la rossa, mostrando lo stesso gesto.
"Ragazze, lei è Mia, è una nostra amica" disse Andrea dopo essersi ripreso dalle risate.
"Ah! Tu sei la ragazza che ha una sorella gemella! Ci hanno parlato molto di te!" Disse Abigail sedendosi sulle gambe di Andrea e lasciandogli un bacio sulla guancia.
"Ah, spero non abbiano detto cose brutte" dissi.
"No no, tranquilla" continuò Lucinda sorridendo.
Restammo ancora a parlare del più e del meno, e la storia mia e di Simone non venne più fuori.
Forse ho pensato troppo presto...
"Non ci hai ancora detto come vanno le cose tra te e Simone!" Affermò Giacomo.
"Già! Dai, parlaci!" Continuò Andrea.
"Chi è Simone?" Domandarono le ragazze.
"Il suo ragazzo!" Rispose Andrea.
"Era..." Dissi guardando di fronte a me.
"Cosa?! Vi siete lasciati?! Perché?! Stavate così bene insieme!!" Dissero nello stesso momento Andrea e Giacomo.
Guardai uno e poi l'altro "sicuri di non essere fratelli separati dalla nascita?! Mi fate quasi impressione!" Esclamai e tutti risero, anch'io.
"Non cambiare argomento!" Mi ordinò Giacomo.
"Beh... Si, non stiamo più insieme... Poco più di nove mesi fa, Simone aveva iniziato a vedersi con Clara... Lei gli aveva detto che aveva dei problemi famigliari, mi pare, e che aveva bisogno di 'aiuto'... Alla fine si scoprì che lei voleva solo far conoscere a Simone loro figlio, Marcello..." Dissi sentendo le lacrime agli occhi, cercai di ricacciarle indietro ma una mi rigò il viso, la asciugai subito e sospirai.
"Simone ha un figlio da Clara?!?" Domandò Andrea.
"Si..." Risposi.
"Quanto ha?" Domandò questa volta Giacomo.
"Se non sbaglio... Sette anni" risposi.
"Scommetto che questa Clara ha sempre cercato di farlo suo" disse Lucy, annuii.
"Non pensi che, magari, sia solo un suo scherzo?" Domandò questa volta Abigail, sedendosi tra me e Andrea accarezzandomi la schiena.
"Non penso... Non penso che arriverebbe fino a questo punto" risposi.
"Beh... Sappiamo com'è fatta Clara, e sappiamo che farebbe di tutto per prenderselo" disse Andrea.
"È anche se fosse?! Le cose non cambierebbero" risposi.
"Dici?! Se tutto questo fosse solo un suo modo per riavvicinarsi a lui, uno stupido scherzo. Non proveresti a riavvicinarti a lui?!" Domandò Giacomo.
"No, perché tutto questo non è uno scherzo. È la verità" risposi "io ora vado, si è fatto tardi" dissi alzandomi dalla panchina.
Salutai tutti e Andrea e Giacomo mi dissero di farmi sentire ogni tanto, gli rassicurai che gli avrei chiamati.
Tornai nell'hotel, cercando di ricordarmi quale strada avevo fatto.
Entrai nell'edificio dove incontrai di nuovo quel ragazzo che mi venne addosso.
"Scusami" disse subito "siete degli idioti!" Disse ai suoi amici.
"Tranquillo, non è successo nulla..." Risposi.
"Come mai piangi?" Mi domandò.
"Niente" risposi asciugandomi le lacrime ne neanche sapevo di aver versato.
Non gli feci più dire niente, che corsi nella camera.
Mi buttai sul letto e iniziai a singhiozzare.
Iniziòa suonarmi il telefono, penso che il Wi-Fi si sia connesso automaticamente.
Non risposi. Non sapevo chi era, e in quel momento era l'ultimo dei miei pensieri.
Ero venuta a Sidney per cercare di dimenticarlo. Sapevo che dovevo stare lontano da lui per riuscirci.
Ma riparlare di quello che è successo, mi ha fatto tornare il cattivo umore.
Dovrei smetterla di pensare a lui, di parlare di lui.
Già... Dovrei...
Ma lo devo fare, per il mio bene.
Per il mio bene... Non mi farà stare bene dimenticarmi di lui, lo vorrei qui, ad abbracciarmi e a dirmi che non è successo nulla è che è solo un incubo.
Ma non è così.