16. Mia

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"Ahi!"

"Scusa..." dissi facendo più attenzione a non fargli male.

Continuai a tamponare il cotone sulla ferita al labbro.

"Quindi non glielo hai detto?" Domandò.

"No" ammisi "vado a prendere qualcosa di freddo così non ti si gonfia il labbro"

Annuì, uscii dalla mia stanza e andai in cucina, aprii il frizzer, dove trovai una busta di piselli congelati.

"Mia, c'è Luca" urlò mia madre.

Andai verso la porta, dove c'era lui in lacrime che, appena mi vide, corse ad abbracciarmi.

"L'ho ha fatto di nuovo?" Domandai e lui annuì, lo strinsi più forte nell'abbraccio sussurrandogli "mi dispiace" e "non piangere per uno stupido"

Andammo in camera mia, e quando entrammo Jason squadrò Luca, Luca squadrò Jason, e mi sentivo leggermente in imbarazzo.

Appoggiai i piselli congelati sul labbro di Jason che era ancora in trans a guardare Luca. Appena glieli appoggiai, lui si alzò in piedi di scatto urlando "è congelato!"

"Allora mettitelo da solo" dissi passandoglieli.

"Uh, ma io amo i piselli!" Affermò guardando il sacchetto.

"Lo si sapeva già, non c'era bisogno di una conferma" gli dissi facendogli l'occhiolino.

"Scema, intendevo questi" disse appoggiandosi lentamente il sacchetto.

"Che ha fatto?" Domandò Luca.

"Il suo ragazzo mi ha picchiato" rispose Jason.

"Simone non è il mio ragazzo!" Affermai.

Entrambi alzarono le mani in segno di resa e scoppiammo a ridere.

...

Simo: mi dispiace per ciò che ho detto, non lo penso veramente...

Simo: perdonami

"Non gli rispondere, è quello che vuole" disse Luca vedendo che Simone continuava a scrivermi.

"Sono d'accordo" disse Jason.

Simo: ti amo

Spensi il telefono, mi coricai sul letto, non volevo più sentire parlare di lui.

"Cos'è successo con Alex?" Domandai a Luca.

Si irrigidì, mi guardò e disse "niente, mi ha tradito di nuovo. Stavolta con Clara"

"Clara chi?" Domandai.

"Aspetta..." Disse prendendo il telefono e iniziò a digitare "ecco, lei" disse voltando il telefono mostrandomi una foto. Come sempre c'era di mezzo Clara la zoccola.

"La troia" dissi a denti stretti.

"La conosci?" Domandò con una faccia sconvolta.

"Purtroppo. È la madre del figlio di Simone" risposi.

"Oh..." Dissero entrambi.

Sentimmo suonare il campanello di casa.

"Uh, vado ad aprire io. Posso?" Domandò Jason.

"Prego" dissi ridendo.

Uscì dalla stanza, chiusi la porta e mi voltai vedendo Luca steso sul mio letto mentre guardava il soffitto.

"Carino il tuo amico" disse spostando il suo sguardo su di me.

"Uhm... Si, non è un brutto ragazzo, ed è anche molto simpatico" dissi andandomi a posizionare accanto a lui "perché non gli chiedi di uscire?" Domandai.

"Perché mai dovrebbe uscire con me?" Domandò.

"Perché... Non so, sembravate attratti uno dall'altro" risposi.

"Perché mai, uno come lui, dovrebbe essere attratto da uno come me?" Domandò ancora.

"Perché ti fai tutte ste domande?" Domandai io.

Ci guardammo meglio occhi, chiaro contro chiaro.

"Non penso proprio di essere il suo tipo" rispose mettendosi su un fianco abbracciandomi.

"Io dico di sì" dissi.

Si staccò leggermente da me e domandò "è gay?"

Annuii e lui sorrise ampiamente abbracciandomi di più. Iniziai a ridere perché mi pizzicava i fianchi, facendomi il solletico.

"Avanti" urlai sentendo che avevano bussato alla porta continuando a ridere.

"Mia?" Domandò una voce tremolante.

Entrambi guardammo verso la porta vedendo mia sorella in lacrime.

"Sam!" Mi alzai e andai ad abbracciarla, in quel momento scoppiò a piangere "che è successo?" Domandai.

"Ecco..."

Credevo di odiartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora