9. Simone

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Ripetei più volte a Marcello che quello che avremmo fatto non avrebbe dovuto dirlo a Clara. Spero proprio che mi ascolti e che non glielo dica.

In poco tempo arrivammo all'ospedale, avevo preso una prenotazione, quindi ci sedemmo nella sala d'attesa.

"Ferrari" disse l'infermiera.

Ci alzammo, lo presi per mano e entrai nella stanza.

"Buon giorno" dissi.

"Buon giorno" rispose il dottor Belquin "lei mi ha detto che voleva fare un test di paternità, se non mi sbaglio"

"Si" risposi.

...

Era ormai un quarto d'ora che stavo aspettando.

Marcello stava giocando con un pupazzo di Spiderman.

Ero agitato, moltissimo.

Concentrato nei miei pensieri, non mi accorsi che l'infermiera mi aveva consegnato una busta gialla.

Eccolo. Il risultato.

Lentamente aprii la busta, tirai fuori i fogli e iniziai a leggere.

I fogli mi caddero dalle mani. Mentre gli raccolsi, sospirai. Presi la mano di Marcello e uscii fuori dall'ospedale.

Dopo esser saliti in macchina, chiamai Paolo.

Al terzo squillo rispose.

"Simo?"

"Sei a casa?"

"Si, ci sono anche gli altri"

"Arrivo"

Spensi la chiamata e partii per casa di Paolo.

In meno di dieci minuti arrivammo.

Scesi, prendendo la busta, e aiutai Marcello a scendere.

Ero ancora tre metri di distanza, quando la porta si aprì, mostrando Samanta.

"Come stai?" Mi domandò, facendosi da parte per farmi entrare.

Entrai scuotendo la testa "non lo so" risposi.

"Marcello, ti va di giocare con Tommaso e Francesca?" Gli domandò, il bambino annuì.

Lei lo prese per mano e lo portò in salotto. La ringraziai mentalmente e andai in cucina.

Camilla, Paolo e Jack erano seduti al tavolo. Feci cadere la busta sul tavolo e mi presi dell'acqua dal frigorifero.

Jack prese la busta e la passò a Paolo, quest'ultimo iniziò a leggere. In quel momento entrò Sam e si sedette accanto a Jack.

"Allora... Bla bla bla..." Continuò a scorrere con gli occhi e a dire il suo 'bla bla bla' "bla... Il risultato è: 100% positivo" sussurrò.

"Dammi qua!" Disse Sam prendendo il mucchio di fogli e iniziò a leggere sussurrando.

Gli altri mi guardavano come se volessero scoprire cosa provassi, ma non provavo niente, come se già sapessi che sarebbe stato questo il risultato.

Uscii sul balcone e mi accesi una sigaretta. Inspirai e mi appoggiai al muretto.

Avevo riniziato a fumare da quando Clara mi disse che Marcello era mio figlio.

Presi il telefono e iniziai a scorrere le sue foto. Sopratutto quelle in cui dormiva con la testa appoggiata sul mio petto.

Continuai a sfogliare(?) le foto fini a quando trovai un video.

"Ehi amoreeeeee!" Era nella mia stanza e stava sussurrando, si guardava sempre dietro, dove c'era la porta. "Non so quando vedrai questo video, ma..." Disse guardando di nuovo indietro, poi tornò di nuovo con lo sguardo alla telecamera "volevo solo dirti che ti amo, ti amo per quello che sei, ti amo perché mi fai vivere emozioni stupende, ti amo perché sei unico, ti amo... Ti amo per i tuoi pregi, ma sopratutto per i tuoi difetti... Ti amo perché ti amo... E ti amo adesso per tutto quello che abbiamo già condiviso e ti amo in anticipo per tutto quello che verrà" e in quel momento finisce il video.

Ero senza parole. Non avrei mai pensato che mi avesse fatto un video.

Guardai il giorno in cui lo aveva fatto, circa una settimana prima di Natale.

Provai a chiamarla, non una volta, più volte, ma non mi rispose. 

Aprii Whatsapp, entrai nella sua chat, gli inviai il video e scrissi 'ora capisco del perché eri nervosa quel giorno, mi sarebbe piaciuto vederlo prima, ma l'ho visto solo ora. E comunque anch'io ti amo, ti amavo prima, ti amo ora e ti amerò fino alla mia morte e oltre". Inviai.

Ed è vero, io continuo ad amarla, non ho mai smesso di amarla.

Credevo di odiartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora