Epilogo

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7 anni dopo...

POV'S MIA

"Mamma! Mamma!" Sentii urlare.

"Dimmi tesoro" risposi.

"Oggi è il mio compleanno, ma papà non c'è" disse Manuel.

Oggi Manuel, uno dei miei due figli, compiva sette anni. È un bambino biondo con gli occhi blu, e quando sorride gli compaiono le fossette. È completamente identico a suo padre.

L'altra mia figlia è Kim, lei ha quattro anni e mezzo. Lei invece è una bambina bionda riccia, con gli occhi azzurri. Lei invece è uguale a me.

Manuel è molto geloso di Kim, non perché magari noi stiamo di più con lei che con lui, perché noi stiamo sempre insieme ad entrambi, ma comunque sa che Kim è ancora piccola. Ma Manu, è geloso di sua sorella per i bambini che continuano a chiederle di giocare insieme a loro.
Molto spesso succede che quando Manuel vede un bambino avvicinarsi a Kim, lui inizia a dirmi che ha dei compiti da fare e quindi dobbiamo andare a casa.

"Lo so, tesoro. Adesso provo a chiamarlo, okay?" Annuì e andò a giocare con i suoi amici.

Presi il telefono e lo chiamai.

"Amore" rispose dopo tre squilli.

"Hey, sei ancora al lavoro?" Domandai.

"Si, mi manca ancora una mezz'oretta. Manu è arrabbiato?" Domandò lui.

Mi voltai verso i bambini che giocavano, e vidi Manuel accanto alla finestra che mostrava l'intero cancello davanti a casa nostra.

"Non è arrabbiato, è solo triste che non ci sei. È davanti alla finestra che ti sta aspettando..." Risposi.

"Passamelo un attimo, che gli parlo" disse.

Andai verso mio figlio, ancora davanti alla finestra, lo richiamai e gli dissi che suo padre voleva parlare con lui.

Prese il telefono dalle mie mani e disse "papà, dove sei? Perché non sei qua?"

Mi guardai in torno non trovando Kim.

"Jason, hai visto Kim?" Domandai.

"Ehm... Mi aveva detto che andava di sopra a prendere un giocattolo" rispose.

"Grazie" risposi e andai in camera a vedere se c'era.

"Kim!" Urlai.

Entrai nella sua stanza e la trovai seduta sul suo letto.

"Hey amore, che succede?" Le domandai gentilmente.

"El ha tanti amici, perché io no?" Domandò, e in quel momento vidi che stava piangendo.

"Oh, Kim... Non devi piangere per questo... Sai, non importa quanti amici hai, l'importante è che quei pochi amici che hai, siamo dei veri amici. Capisci?" Risposi prendendola tra le mie braccia.

"Più ameno" rispose.

"Torniamo di sotto?" Domandai, annuì asciugandosi le lacrime.

Tornammo alla festa di compleanno e Kim iniziò a giocare con gli amici di Manuel.

"Manuel mi ha dato questo, penso sia tuo" disse Jason, sorridendo, ridandomi il mio telefono.

Lo ringraziai prendendolo.

"Non è male come festa" disse Luca dopo aver posato gli snack sul tavolino.

Credevo di odiartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora