Capitolo 15 : Allegria

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Grandi fiocchi di neve cadevano ancora sulla strada e nei campi, imbiancandoli.
La situazione era peggiorata, e quella che inizialmente era una leggera nevicata, si era trasformata in "allerta meteo", situazione non nuova nel piccolo paese in cui abitava. Jade, ricordava molti inverni passati con la neve e il freddo gelido, a volte quel clima proseguiva anche per settimane e spesso bloccava tutto: le nevicate mandavano il paese in stand-by, le scuole e i negozi chiudevano, le strade erano percorribili solo a piedi, si fermava ogni cosa, come se con la neve si posasse sul paese anche una silenziosa quiete.
Data la situazione, Jade fu costretta a tornare a casa a piedi, anche in classe le persone erano poche, spaventate dalle condizioni metereologiche poco rassicuranti.
Al finire delle lezioni, la ragazza si avviò all'uscita con lo zaino in spalla, seguita poco dopo da Elliot che si fermò a prendere la moto. Non potendo usarla poichè per strada era pericoloso, se la portò dietro a piedi.
Jade intanto tiró su il cappuccio della felpa scura che indossava e si incamminò verso casa osservando, come ipnotizzata, la neve candida e pura che la circondava. Quella vista la rendeva nostalgica, le ricordava l'infanzia, l'innocenza, con cui da piccola la guardava con tanto entusiasmo. Pensó a quanto fosse piacevole ascoltare la neve cadere, poichè, anche se all'apparenza poteva sembrare silenziosa, in realtà era pura melodia per chi conosceva il silenzio, quello reale, pesante, opprimente.
Sentì dei passi dietro di lei e si voltò di colpo: Elliot era a pochi metri da Jade e camminava con gli occhi bassi, portandosi dietro la sua moto. Quando la ragazza si voltò, lui alzò gli occhi e la guardò inespressivo e, sebbene avesse il volto coperto dal cappuccio, Jade ora che gli era più vicina riusciva a vedere il suo volto livido e scarno.
-Non ti sto seguendo.
Disse subito lui.
-Non te l'ho chiesto.
Rispose tranquilla Jade, fissandolo.
-Ok.
Silenzio.
-Perchè ti sei fermata allora?
Chiese Elliot. Jade ignorò la domanda.
-I lividi?
-Sto bene, ogni tanto fanno male ma niente di insopportabile.
Rispose il ragazzo, alzando gli occhi al cielo. Lei si era accorta che faceva quell'espressione quando provava imbarazzo, la parte sprezzante di Elliot veniva spesso sopraffatta da quella sensibile, che fremeva costantemente per uscire allo scoperto.
Jade si voltò di nuovo verso la strada di casa.
-Ok.
Disse e prese a camminare, seguita da Elliot e la sua moto. Continuarono così in silenzio per un bel pezzo di strada, Jade era quasi arrivata a casa sua, restava solo da passare la lunga discesa, particolarmente ripida. Avanzò lentamente.
-Attenta é scivolosa la strada.
Sentì dire a Elliot.
-Lo s..
Prima che potesse finire la frase Jade sentì la terra mancare sotto i suoi piedi. Pochi attimi e cominció a scivolare lungo la discesa, come fanno di solito i bambini con lo slittino, oggetto che a lei invece mancava. La ragazza si trattenne a stento dall'urlare mentre come un lampo scivolava giù.
Sentì Elliot urlare qualcosa poi ci fu un rumore metallico.
Jade cercava di fermarsi piantando le mani a terra, ma trovò solo neve che le favoriva la scivolata. Dopo qualche secondo riuscí a fermarsi a metà discesa. Restò seduta, con gli occhi spalancati.
-Hei, stai bene?
Un attimo dopo vide Elliot in piedi accanto a lei. Il ragazzo era inespressivo mentre Jade era ancora scioccata.
-S-si, credo.
All'improvviso sentì una risata, forte e serena e guardó il ragazzo vicino a lei che se la rideva. Lo fissó, stupita e anche un po' irritata, ma notó che avesse davvero una bella risata, molto diversa da quella triste che aveva sentito tempo fa.
-Hai fatto una bella scivolata,eh!
Disse ridendo. Lei rimase seria, cercando di dimenticare quegli ultimi imbarazzanti cinque minuti. Elliot smise di ridere, vedendo la sua espressione.
-Dai, ti aiuto a rialzarti.
La prese delicatamente per un braccio e fece per rimetterla in piedi. Jade si mantenne ad Elliot per qualche istante per poi allontanarsi di colpo.
-Sicura di stare bene?
Le chiese di nuovo lui. La ragazza annuì e abbassò lo sguardo.
-Sono proprio un'imbranata.
Disse, anche se l'irritazione in poco tempo sentiva che fosse spartita. Pensó all'ironia della scena e scoppiò a ridere, sorprendendo non solo Elliot, ma anche se stessa.
Dopo qualche secondo lui la seguì ricominciando a ridere, sereno.
Era strano, come quel gesto riusciva a venirle ancora così naturale e spontaneo nonostante non lo facesse da tempo. Jade, quasi con le lacrime agli occhi per le troppe risa, si voltò a guardare la moto di Elliot che era a terra.
-Perchè la tua amata moto é lì?
Chiese un po' sorpresa.
-Ho visto che stavi scivolando e..
Elliot stava riprendendo fiato.
-...ho lanciato a terra la moto e sono corso verso di te.
Jade smise di ridere e lo fissò con gli occhi spalancati ma ancora un sorriso sul volto.
-Sei un idiota.
-Hei! Non sono io quello che è scivolato.
Altre risate, poi Elliot si accorse di una cosa.
-Oh merda, stai sanguinando.
La ragazza si guardò, il pantalone si era strappato un po' sulle gambe e si era sbucciata un ginocchio.
-Oh, non è niente.
Disse con un'espressione rassicurante. Elliot la guardò dubbioso.
-Ce la fai a camminare?
-Si e poi sono vicina a casa.
-Ok, ti accompagno.
E dopo aver detto questo prese la moto da terra e cominciò a camminare. Jade lo fissò per qualche secondo.
-Non ti ho detto di si.
Gli disse scherzosa.
-Lo so, perciò non te l'ho chiesto. Andiamo, dove abiti?
Jade lo fissò per qualche secondo. Perchè mai dovrei lasciarlo venire a casa con me?! Si chiese per un attimo, poi smise di farsi domande e si avviò con Elliot accanto.
-Dobbiamo girare qui e siamo arrivati.
Disse indicando una stradina. Dopo qualche minuto furono a casa di Jade e Elliot si fermò davanti al portico.
-Medicati.
Le disse con un mezzo sorriso. Jade annuì.
-Ciao Elliot.
Stava per entrare quando dalla porta uscì Giselle tutta euforica. Sono nella merda. Pensò Jade. Mi ero dimenticata che qui c'era lei.
-Jade non mi presenti il tuo amico?
Quasi gridò Giselle, dicendo in modo strano la parola amico. Elliot che se ne stava andando, si voltò a guardarla sentendo quella vocetta acuta.
Jade alzò gli occhi al cielo, mentre il suo sorriso scompariva lentamente lasciandola in silenzio. Fece per entrare in casa, ma Giselle la bloccò.
-Su, non fare la maleducata.
Vedendo che Jade non le dava la minima attenzione, si avvicinò al ragazzo.
-Ciao, io sono Giselle, la cugina di Jady.
Sfoggiò uno dei suoi sorrisetti maliziosi. Elliot spostò lo sguardo su Jade.
-Chi è Jady?
Chiese più a Jade che a Giselle, ma fu quest'ultima a rispondere ridacchiando.
-Come ti chiami?
Chiese ancora Giselle.
-Elliot.
Disse inespressivo il ragazzo.
-Cognome?
E via con l'interrogatorio. Pensò Jade esasperata.
-Black.
-Oh, Black. Sei il figlio di Spancer...
-Ero.
Rispose secco e irritato.
-Mi dispiace molto per i tuoi genitori, Elliot. Come sta tuo padre?
Sul ragazzo ci fu un accenno di disgusto, ma non rispose. Ma Giselle non si lasciava bloccare da così poco e subito cambiò discorso.
-Ti va di entrare, Elliot?
Jade sbiancò. Doveva essere un'abitudine di Giselle far entrare in casa gli sconosciuti, anche se Elliot, doveva riconoscerlo, era molto più gradito di Thomas.
Il ragazzo stava per rifiutare, ma la donna lo fermò.
-Non provare a rifiutare, potrei offendermi molto sai.
Elliot lanciò uno sguardo a Jade per avere la sua approvazione ad entrare in casa e Jade gli fece un debole cenno di si con la testa. Infondo lui l'aveva fatta entrare nel suo appartamento, anche se si conoscevano poco. Quegli sguardi scambiati fra i due, furono interpretati male da Giselle, che prima di far entrare in casa il ragazzo gli disse:
-Tranquillo, tra poco io e il mio ragazzo ce ne andiamo, così avete casa libera.
Elliot aveva alzato gli occhi al cielo cercando di evitare di arrossire, mentre Jade continuava a maledirsi per essersi dimenticata della presenza in casa di sua cugina.
Ma poi, come colpo di grazia, per rendere il tutto ancor di più imbarazzante:
-Allora, da quanto state insieme? Mia cugina non vuole raccontarmi niente, ma io so' già che è fidanzata!
Disse Giselle, sorridendo.
Jade la fulminò con uno sguardo assassino, che lasciava poco all'immaginazione, e lei si zittì. Poi sentirono il rumore di un'auto e Giselle annunciò:
-Oh, Tommy è quiiii. Ciao ragazzi a dopo, divertiteviiiiii.
E uscì sbattendo la porta e lasciando Elliot allibito e Jade incazzata.

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