CAPITOLO 13

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Dopo aver avuto la straordinaria notizia le due ore passarono velocemente ed io ed Alys ci ritrovammo nuovamente nel cortile a dirigerci verso le nostre auto.

Il tempo non è dei migliori anzi fa schifo. Odio la pioggia. Odio il cielo che c'è prima della pioggia sembra possa esplodere da un momento all'altro, come me, un concentrato di nuvole grigie. Lo odio perché trasmette ansia, fastidio. Odio l'inverno, i temporali e il cielo scuro. Io voglio il sole, quello accompagnato da una leggera brezza tanto intensa da penetrarti nelle vene provocandoti brividi, brividi piacevoli. Adoro il sole, quello che ti accarezza la pelle, quello che ti spinge a vedere tutto con più chiarezza e purezza. È vero le cose non bisogno solo osservarle ma anche sentirle e il sole te lo permette. Tutti avrebbero bisogno di vedere le cose da questa prospettiva.

Appena arrivo a casa mi butto goffamente sul divano pensando alla gita, con quali classi andremo ? Quando partiremo? E se ci sarà anche Chaz?

Non voglio nemmeno pensarci troppo.

Decido di mettermi a studiare anche perché sono rimasta indietro di vari argomenti, oggi Carol non ha voluto aprire a causa del tempo e sinceramente ne sono felice.

Finisco i compiti verso le 16:20 e decido di andarmi a fare un bagno caldo, proprio mentre sto entrando nella vasca mi arriva un messaggio da Alec: 'Dobbiamo vederci.'

Non so cosa rispondergli, il senso di colpa mi sta divorando, dover allontanare le persone care a te per non mettere nei guai è orribile perché poi ci soffri tu e anche loro. Vorrei tanto esserci per loro, lo vorrei davvero ma so che avvicinando li spingerei ancora di più verso il pericolo. È assurdo sto parlando come se ci fosse un serial killer pronto ad ucciderci, sto rendendo la situazione ancora più pesante di quanto non sia, ma non posso farci niente non riesco più a vedere il buono in nessuno. Ho paura proprio della parola 'fiducia' e questo mi sta distruggendo.

Gli rispondo semplicemente:'Non vedi il tempo? Di qualsiasi cosa si tratti possiamo parlarne domani.' Anche se è solo un messaggio si può intravedere l'acidità attraverso semplici parole digitate.

Invio il messaggio ed entrò nella vasca dopo cinque minuti che finalmente mi sto rilassando la porta viene bussata violentemente. Che cazzo, mai un po di pace. Ormai già so chi è. Decido di rimanere ferma e in assoluto silenzio in modo che possa pensare che io sia fuori. Lo sento imprecare e sbattere insistentemente i pugni contro la porta e poi finalmente il silenzio, rilascio un sospiro.

Mi siedo sul divano e inizio a leggere fino a quando però la porta si spalanca e Chaz è lì con un misto di rabbia e malizia sul volto.

-'Il portinaio è davvero gentile, gli ho detto di essere il tuo ragazzo e mi ha consegnato la chiave di casa tua.' Dice sventolando le chiavi.

Io rimango lì in silenzio sapendo già cosa mi aspetta. Inizia ad avvicinarsi e dopo svariate urla vedo solo il buio.

Quando mi risveglio sono sul pavimento mezza nuda e Chaz è lì con una sigaretta tra le labbra che mi fissa divertito, quando l'ha me la spegne addosso ed io emetto un grido di dolore.

-'Oh nono, bambolina devi rimanere in silenzio.' Dice

-'Non voglio ucciderti voglio solo divertirmi.' Continua.

Poi lo vedo andare in cucina e prende un coltello. Oh cristo, sono morta. Io che speravo di venire qui a Miami e di incominciare una nuova vita adesso avrei rilasciato l'ultimo respiro...

Si avvicina con il coltello ed io indietreggio fino a sbattere contro il muro ed a quel punto mi afferra il braccio e con il coltello inizia a tracciare delle linee.

-'T..ii..prego Chaz.' Dico singhiozzando.

-'Shh.' Dice con un ghigno.

Quando ha finito finalmente il dolore si placa e viene sostituto da un fastidioso bruciore. A quel punto mi afferra il braccio e mi porta in bagno davanti allo specchio costringendo a guardarmi anche se cerco di mantenere la testa bassa. Mi afferra violentemente la testa costringendomi ad alzarla.

-'Guardati, sei davvero bella. Sei mia solo mia e non ti lascerò più andare.' Dice. A quel punto noto un incisione sul braccio 'C'. Questo psicopatico mi ha appena inciso con il coltello la sua iniziale sul braccio.

-'Quando finirà tutto questo?' Dico tenendo lo sguardo su di lui attraverso lo specchio, uno sguardo di disgusto e pena.

-'Perché dovrebbe? Adesso finalmente ti ho tutta per me.' Dice lui.

-'Chaz tu sei malato, mi hai fatto cose orribili, tu mi fai schifo e se credi che io possa provare qualcosa per te oltre al disgusto ti sbagli di grosso.' Dico stringendo i denti.

Lui serra la mascella mi afferra per i capelli e mi sbatte con la testa sulla vasca provocandomi un taglio in fronte. Mi trascina sul divano e inizia ad urlare.

-'Cristo Clary, come puoi non capire? Io lo faccio per te!' Dice.
'Io ti amo, sono ossessionato da te. Ti seguo da quando ti sei trasferita qui, le ragazze si ucciderebbero tra di loro per stare con me e tu mi rifiuti in questo modo.' Dice urlando ancora più forte.

-'Se pensi che le ragazze vedendo questo lato di te si butteranno tra le tue braccia sbagli di grosso.' Dico sputando.

Devo imparare a tenere la bocca chiusa...
Appena pronuncio queste parole lui mi afferra nuovamente ma questa volta mi butta sul pavimento tirandomi calci e pugni. Io non riesco ne ad urlare né a pronunciare una semplice frase quindi rimango lì immobile e farmi trattare come una bambola di pezza.

Ad un certo punto però costringendomi a tenere gli occhi leggermente aperti vedo qualcuno entrare dalla porta, sono due sagome e immediatamente Chaz sbianca  allontanandosi da me.
Lui è lì ,vicino la porta con un espressionez di rabbiab, preoccupazione e disgusto, un uragano di emozioni.

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