CAPITOLO 17

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Dopo essermi fumato in grazia di dio una santissima canna vado a casa. Spero solo di trovare mio padre libro per parlargli al più presto di tutta la faccenda e avere il suo aiuto, almeno per una volta. Come ho già accennato abbiamo i soldi che ci escono dal culo, ma non è sempre stato così, anzi...

Fin da quando ne ho memoria eravamo una bellissima famiglia, non eravamo miliardari ma comunque ce la cavavamo, mio padre lavorava come bidello in una scuola media e mia madre insegnava lì, lei era così buona, dolce, aveva sempre una buona parola per tutti ovviamente tranne per chi la sfidava, era una donna con le palle, sapeva essere gentile e altruista con chi se lo meritava. Quando io avevo 6 anni e Laz ne aveva 9 nostra zia, la sorella di nostra madre morì, cancro al seno, da lì mia madre perse la ragione infatti si licenziò e ovviamente a causa di questo i soldi iniziarono a scarseggiare e i debiti a salire, i pochi soldi che guadagnavamo li spendeva in cocaina e alcol. Un giorno la trovai nella vasca piena di sangue...cristo c'era sangue ovunque, ero appena tornato da scuola e la vidi lì, senza vita, ricordo che rimasi lì a fissarla per ore finché papà non tornò da lavoro e Laz dalle ripetizioni. Grazie a dio lui non vide niente e papà fece in tempo a portarci entrambi fuori, da quel giorno anche lui per un breve periodo iniziò a bere dimenticandosi di noi, ma quando una sera tornò ubriaco e per il nervosismo ruppe un braccio a Laz decise di riacquistare la ragione.

Si fece assumere da una fabbrica e proprio lì ebbe l'idea di creare un 'impero' tutto suo, con una botta di culo e con l'aiuto di alcune conoscenze adesso è diventato quello che è, anche se in parte si è ripreso comunque non è un genitore presente, per niente. Che vita del cazzo, tutto è un grande casino, odio mia madre anche se non dovrei per avermi lasciato solo, per avermi lasciato senza più una figura materna, è per questo che sono così 'odioso,stronzo,menefreghista' non lo so fate un pò voi, ma è colpa sua perchè nella mia vita dopo la sua morte non mi è stata più trasmessa dolcezza, amore e altre cose che solo una madre può dare.

Quando finalmente arrivo a casa mio padre è nello studio, grazie a dio.

-'Alec.'

-'Ehi.'

-'Ti servono soldi?' Mi dice.

-'No in realtà no, mi serve un avvocato.' Dico buttandola alla leggera.

-'Un avvocato? Cosa diavolo hai combinato? Cristo Alec un'altra rissa.' Mi dice alzando il tono della voce e sbattendo una mano sulla sua scrivania.

-'Cazzo no, cioè si mi serve ma non per me...' Non mi lascia nemmeno finire che mi interrompe, adesso gli tiro questa sedia in testa.

-'Se è per togliere qualche tuo 'amico' dalla merda puoi scordartelo!'

-'Cristo santo fammi finire una frase!E' vero che ho fatto tante merdate ma questa volta è una cosa seria. Ho bisogno del tuo aiuto, per una volta in tutta la mia fottuta vita puoi appoggiarmi?' Urlo.

-'Parla.' Dice lui calmo.

Mi siedo sulla sedia girevole e inizio a raccontargli tutto.

-'Quindi ti serve questo avvocato per la tua ragazza.' Mi dice e la sua affermazione non fa altro che irritarmi.

-'Amica, è una amica.' Ringhio.

-'Okay okay, amica. Non riscaldarti Alec.' Mi dice lui.

-'Oh ma vaffanculo, allora mi aiuterai?' Dico io alzandomi dalla sedia per dirigermi verso la porta.

-'Si, vedrò cosa posso fare.'

Apro la porta e faccio per andarmene però mi blocco e dico:-'Ti prego, è importante.' lui annuisce e infine lascio definitivamente la stanza.

POV'S CLARY.

Dopo aver finito la pizza, che sapeva di calzini sporchi decido di iniziare a preparare lo zaino per domani, mi manca la scuola, forse anche le frecciatine di Alannah HoFattoTalmenteTanteTinteCheHoIlCervelloFuso. Inoltre sicuramente domani avremo tutti i dettagli o almeno quelli 'importanti' riguardo la gita, le classi sono state scelte e sono troppo emozionata per andare con Alys,Luke,Joy e Alec, chissà se lui verrà, una parte di me muore dalla voglia di averlo con me, con noi a Parigi. Quella 'parte' sono io...

Ah eccoti di nuovo qui a rompere? Ehi ehi, volevo solo precisare che un Alec a dorso nudo supera di gran lunga la torre Eiffel.

Scuoto la testa per cacciare l'immagine di Alec sulla torre a petto nudo... Cosa hai di sbagliato?

Ho bisogno di distrarmi , decido di leggere qualche frase di Cime Tempestose, un libro tanto conosciuto quanto bello...

'Niente di tutto quello che Dio o Satana potevano infliggerci, niente avrebbe potuto separarci!'

Una delle mie citazioni preferite...pagina per pagina inizio a perdermi nella lettura, e senza accorgermene si sono fatte le 23:40 e domani fortunatamente ho scuola, già, fortunatamente...

Prima di addormentarmi ripenso a tutto quello che è successo da quando sono qui, da come il tempo è volato, da quanto non esco, da quanto non mi diverto senza pensare a nulla... Finalmente mi addormento con l'immagine del tramonto,la giornata a mare...

Ad un certo punto mi trovo in spiaggia, sono sulla collina di sabbia, il sole mattutino, la leggera brezza e l'odore del mare è tutto perfetto. Dopo pochi minuti in lontananza vedo Chaz che si avvicina, faccio per alzarmi ma niente, sono bloccata.

-'Zuccherino...' Mi dice lui con il suo solito ghigno malato.

-'Va via Chaz, altrimenti chiamerò la polizia. Non mi farai più del male.' Sputo io.

-'Ma non voglio farti del male.'

-'L'ho già sentita questa, sparisci.' Rispondo acida.

-'Zuccherino, non voglio farti del male, almeno non con le mie mani.'

-'Cosa intend...' Non riesco nemmeno a finire la frase che vedo una sagoma avvicinarsi sempre di più fino a quando vedo Alec.

-'Alec.. Alec.. aiutami, vuole farmi del male.' Inizio io. -'Sono bloccata ti prego aiutami.' Continuo.

Inizialmente ha un espressione seria ma poi acquisisce un sorriso quasi maligno e poi sbuffa in una risata amara.

-'Alec ma che cazz..' Urlo io.

-'Shh.' Mi dice tappandomi la bocca con le mani.

A quel punto Chaz guarda divertito mentre Alec si fionda su di me.

'Ti prego Alec.. Ti prego...' Urlo piangendo.

Finalmente mi sveglio, rendendomi conto che era solo un incubo, un incubo orribile. Mi alzo zuppa di sudore e con la gola secca, sicuramente devo aver urlato, vado prima in bagno a lavarmi la faccia e poi in cucina per prendere un bicchiere d'acqua. Fatto ciò controllo l'orario sul telefono che segna le 3:10, è ancora presto quindi decido di andare a dormire con l'ansia di riavere un altro incubo.


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Spazio Autrice

Ciao a tutti! Volevo ancora ringraziarvi per tutto, e anche avvisarvi che ho fatto delle modifiche al cast e ho aggiungo anche il padre di Alec. Tanti baci, e buona lettura!

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