Capitolo 7

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Lentamente apro gli occhi, faccio fatica a tenerli aperti la luce è soffusa non riesco a capire dove sono, sento solo un odore terribile un miscuglio di umidità e terreno.

Appena riesco a tenere gli occhi ben aperti, capisco di essere in una stanza vuota sopra il soffitto vi è una specie di finestra esagonale. E' l'unica finestra presente..ed è troppo alta! Noto che è buio non immagino da quanto tempo sia qui. Non mi sento più le braccia.. Cavolo sono incatenata al muro! Marc vorrei ucciderti!

Sono seduta su un letto sembra..nuovo. Almeno non mi ha piazzato sul pavimento. Il suono di passi mi blocca il respiro, poco dopo entra Marc con quel suo sorriso diabolico stampato in faccia.

<< Finalmente ti sei svegliata è quasi mezzanotte..hai riposato per quasi 24 ore. Che dormigliona!>> si accovaccia ai piedi del letto e posa le sue mani su di me. <<credo che Dovresti darti una ripulita...puzzi di lui>>

<<Vaffanculo Marc!>> riesco solo a sibilare. Il suo schiaffo mi fa girare la testa. Dio che male!

<<Ti ricordavo più docile...frequentare certa gente ti ha rovinato, credo che dovrò ri-addomesticarti>>

<<Non sono il tuo cane! Liberami le mani, mi fanno male non le sento più..>> lo prego quasi. Mi da una carezza lì dove poco prima mi ha tirato uno schiaffo.

<< Posso fare molto di più di questo...se solo.. tu...tornassi con me>> il suo volto è a 1 cm dal mio.

<<Marc ...per favore liberami le mani.. poi..poi ne parleremo..ti prego>> lo vedo sospirare poi alzarsi e avvicinarsi alle catene ed aprirle. Mi massaggio i polsi, ho dei segni viola e la pelle sembra quasi scorticata.

<<Ora possiamo parlarne. Se tu decidi di tornare con me e lasciare per sempre Adam e quel mostricciatolo io ti farò vivere da regina>> lo guardo allibita per le sue parole.

<< Non abbandonerei mai mio figlio..ne tanto meno Adam>>

<< be dovrai farlo...se vuoi uscire da questa stanza e tornare a vivere.. o se ti venisse in mente di " fa finta" di tornare insieme a me..un mio ...mmh vediamo..amico potrebbe far sparire quel mostricciatolo. Ora ti lascio tempo per decidere, ti farò portare qualcosa da mangiare, poi verrà una persona ad aiutarti per il bagno>> Dan!

<<Non saresti capace di uccidere un bambino la tua coscienza non ti lascerebbe stare..e poi in bagno posso andarci da sola>>

<< Primo: sono molte le cose di cui sono capace non mettermi alla prova, secondo: non ho una coscienza e terzo: ti servirà aiuto per il bagno dato che sarai bendata!>> Cosa?

<<Come..Perchè?>>

<<il bagno è fuori di qui..e fuori da questa stanza tu non puoi vedere nulla..potrei cambiare idea magari se tu ti comporterai bene con me>> il suo ghigno mi fa ribrezzo. Detto ciò esce dalla stanza e lo sento parlottare con qualcuno.

Devo pensare ad una via di fuga. Qui non c'è nulla che possa utilizzare: ne una sedia o un mobilio per salirci su e aprire quella finestra, ne un oggetto per provare a scassinare la porta. A quanto pare l'unica soluzione pare essere quella di tornare insieme a Marc. Ho il voltastomaco solo al pensiero.

La porta si apre e sussulto, ma non è Marc è una donna minuta. Ha i capelli raccolti in una tipica acconciatura a banana degli anni 50, ha un vestito blu notte semplice a maniche lunghe.

<< Salve signora sono Ilda, mi occuperò di lei per quanto riguarda il cibo e la toilette e qualsiasi altro bisogno lei abbia>> sembra una signora così a modo infonde calma e tranquillità.

<< in questo momento avrei bisogno di fuggire di qui..>> le parole mi escono così, senza pensarci. Ilda sussulta ma poi ritrova subito la sua compostezza.

<<Signora io eseguo solo degli ordini..la prego non mi chiede nulla di più..potrebbe succ..>> si ferma come se quello che stava per dire fosse un segreto.

<<Cosa le farebbe?>>

<<Nulla..nulla cara, le vado a preparare un bagno e poi la porterò a lavarsi e cambairsi>> mi da una pacca gentile sulle mani e va via.

Ilda mi benda con una fascia nera è impossibile vedere o sbirciare. Arrivati nel bagno Ilda mi aiuta a spogliarmi mi fa entrare nella doccia e mi lascia un po di tempo per lavarmi da sola, dopo ore il mio corpo si rilassa..credo di essermi addormentata per un momento. Ilda mi scuote leggermente sulle spalle.

<< Signora si svegli l'acqua è gelata, venga l'aiuto a vestirsi>>

<<Grazie Ilda, la prego però mi chiami MelRose>> non risponde ma sento quasi un sorrisino farsi largo sulle sue labbra.

Adesso indosso dei pantaloni morbidi neri e una canotta con sopra una felpa. Ilda è andata via dicendomi che avrebbe lavato il pigiama che indossavo e che mi avrebbe portato qualcosa da mangiare.

Una settimana è passata, almeno questo è ciò che Ilda mi ha riferito quando gliel'ho domandato. Ormai è l'unica persona che vedo, mi accudisce mi ascolta mi porta del cibo; non parliamo mai di Marc e mai della sua vita privata. Mi fa domande su Dan, sulla mia infanzia ..Marc non lo vedo da un po, l'ultima volta è entrato mentre dormivo mi ha accarezzato il viso mi ha dato un bacio ed è uscito. Ho fatto una gran fatica a fingere di dormire.

<<Buonasera MelRose!>> ero così persa nei miei pensieri che non ho sentito la porta aprirsi.

<<Marc..>> si mette seduto di fianco a me sul letto.

<< Sono venuto per sapere la tua scelta..Cosa hai deciso? Vuoi tornare ad esser mia o no?>>

<< non mi dai molta alternativa in realtà. Se non lo faccio tu ucciderai Dan!>> le lacrime cominciano a scendere.

<<E' pur sempre una scelta..allora?>> alzo il viso e lo guardo dritto negli occhi.

<<Va bene>> mi prende il mento e avvicina le sue labbra alle mie.

<< Non prenderti gioco di me...perderesti, non sono il solo che ti vuole lontano da Dan!>> mi stampa un bacio ed esce lasciandomi piangere a dirotto.

Devo lasciare Adam, lo devo fare si prenderà lui cura di Dan. Devo farlo, se voglio che non succeda nulla a tutti e due.


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